Piedi screpolati, non è colpa di sabbia e acqua di mare: per i medici c’è un vero e proprio allarme, bisogna intervenire

Può capitare di notare i piedi screpolati durante le vacanze al mare, ma non sempre la colpa è della sabbia, ecco perché e cosa fare.

La pelle è il più grande organo del nostro corpo e svolge un compito importantissimo: fa da barriera contro virus e batteri e protegge dagli attacchi esterni, anche climatici. Dunque mantenere una pelle sana è fondamentale per garantire la salute generale dell’organismo. Non è infrequente, comunque, che si manifestino eritemi, irritazioni o problematiche e patologie con esiti da moderati a gravi, e non sempre è facile individuarne subito le cause.

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Un piede screpolato può essere il sintomo di una malattia grave e contagiosa – Sardegnaoggi.it

Questo avviene, ad esempio, quando si notano delle piccole o grandi screpolature sul piede, magari nella zona del tallone o tra le dita. Talvolta si tratta di una condizione passeggera e/o fisiologica, dovuta all’avanzare dell’età, ma in altri casi può essere la manifestazione di una malattia più grave, da individuare il più tempestivamente possibile in modo da attivare le terapie previste. Ecco i consigli degli esperti e cosa fare se ci si trova al mare con questa tipologia di problema.

Hai notato piedi screpolati? La causa non è sempre la salsedine o la sabbia, attenzione

La desquamazione della pelle di alcune parti del corpo, come i piedi, può essere il sintomo di un’infezione da funghi. Sono molte le tipologie di questi patogeni che si diffondono facilmente in luoghi dove c’è promiscuità, come le piscine, gli spogliatoi, e persino la spiaggia. Può capitare dunque, durante una vacanza, di notare che la pelle è aggredita da un’infezione e che quindi comincia a mostrare i primi segni.

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Le infezioni fungine sono molto contagiose – Sardegnaoggi.it

L’infezione, se è fungina, si riconosce da alcuni particolari: inizialmente la pelle si desquama tra le dita, diventa rossa e secca, e si possono aprire fessure anche profonde. Non è infrequente notare anche delle piccole vescicolette che poi si trasformano in croste.

Si avverte un senso di dolore che può variare di intensità a seconda della sensibilità soggettiva. Se non si interviene in tempo, l’infezione avanza e comincia a colpire altre parti del corpo, arrivando alle unghie e poi più su al dorso del piede e delle caviglie. Il contatto prolungato col fungo mette a rischio anche chi sta vicino alla persona infetta.

Se ne evince che è necessario innanzitutto ottenere dal proprio medico curante una eventuale diagnosi di infezione da funghi e poi attuare pratiche di igiene personale molto accurate, nonché assumere la terapia che il medico ha assegnato. Se ci si trova in vacanza al mare, è opportuno evitare di diffondere ulteriormente l’infezione, e quindi bisogna indossare sempre le infradito, lavarsi spesso i piedi con acqua e sapone ed evitare di usare gli stessi asciugamani insieme ad altre persone. In questo modo si può contenere la diffusione dei funghi in attesa della guarigione, che avviene in poco tempo se si provvede ad attivare la terapia corretta.

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