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Sete: come nasce e da cosa dipende lo stimolo?

La sete non è una semplice sensazione, ma uno stimolo fisiologico che ha lo scopo di mantenere in equilibrio la quantità di acqua presente nell’organismo
La sete è il segnale del nostro corpo per indicare la necessità di reintegrare i liquidi persi. Questo bisogno può avere diverse cause, principalmente legate alla perdita di acqua, ma anche al consumo di cibo.Esploriamo come nasce e da cosa dipende lo stimolo della sete.

Sete: come nasce e da cosa dipende lo stimolo?

La sete è il meccanismo fisiologico che ci spinge a introdurre liquidi per mantenere in equilibrio la quantità di acqua nel nostro corpo. In un uomo adulto, l’acqua rappresenta circa il 60% del peso corporeo, mentre nelle donne questa percentuale è leggermente inferiore, intorno al 50%, a causa di una maggiore presenza di tessuto adiposo.

Chi ha detto che il sale aumenta la sete? Secondo la scienza, non è così. Un’alimentazione ricca di sale sembra aumentare la fame piuttosto che la sete. Siamo abituati a pensare che i cibi salati ci rendano più assetati, e per questo motivo spesso limitiamo l’uso di sale nei nostri piatti.

Sete: come nasce e da cosa dipende lo stimolo? – Pexels @Maurício Mascaro – Sardegnaoggi.it

 

Tuttavia, una ricerca recente potrebbe sfatare questo mito, suggerendo che il sale non stimola il desiderio di bere, ma piuttosto riduce la sete e aumenta l’appetito.

Lo studio che ha portato a questa scoperta è stato condotto durante una simulazione di missione su Marte a bordo di una navicella spaziale. Due gruppi di astronauti volontari hanno seguito la stessa dieta, con una sola differenza: il primo gruppo consumava cibi con più sale, mentre il secondo seguiva una dieta meno salata.

I risultati hanno mostrato che coloro che avevano consumato più sale tendevano a urinare di più, ma l’espulsione riguardava principalmente i sali, mentre l’acqua veniva trattenuta dai reni. L’eliminazione del sale aumentava il loro bisogno di energia, incrementando così la loro fame.

I risultati di questa ricerca sono stati pubblicati sul Journal of Clinical Investigation. Sebbene l’obiettivo iniziale fosse solo quello di calcolare le scorte necessarie per una missione spaziale, lo studio ha rivelato una verità inaspettata per molti di noi.

Lo stimolo della sete è innescato da uno squilibrio tra l’acqua e i sali presenti nel sangue. Quando il volume del plasma, cioè la componente liquida del sangue, si riduce o la concentrazione di sali disciolti aumenta, il corpo invia un segnale che indica la necessità di reintegrare i liquidi.

Questo stimolo ha origine in una specifica area dell’ipotalamo, chiamata centro della sete, dove i recettori noti come osmocettori attivano il riflesso della sete quando l’osmolarità del plasma supera i livelli normali.

Se la sensazione di sete persiste in modo continuo e non si attenua neppure dopo aver bevuto, potrebbe essere un sintomo di un problema fisico o psicologico. Bere eccessivamente, infatti, può comportare rischi per la salute e portare a una condizione nota come “iperidratazione”.

Per vari motivi, lo stimolo della sete è meno sviluppato nei bambini e negli anziani. Nei neonati e nei bambini, il rischio di disidratazione è maggiore poiché i recettori che attivano il riflesso della sete non sono ancora completamente sviluppati; negli anziani, invece, il meccanismo che regola lo stimolo della sete tende a indebolirsi con l’età, tanto che alcuni possono non avvertire più la sensazione di sete.

Avere costantemente sete, un fenomeno noto anche come “polidipsia”, può essere un sintomo di disidratazione, diabete o insufficienza renale. Inoltre, può essere legato all’assunzione di farmaci o a disturbi psichici.

La sete eccessiva può anche essere una risposta naturale a uno stato di disidratazione, che può derivare da sudorazione abbondante, febbre, vomito o diarrea.

La sensazione di sete e la bocca secca, conosciuta anche come “xerostomia” o “secchezza delle fauci”, si verifica quando la mucosa orale si secca a causa di una riduzione o assenza del flusso salivare. Nei casi più gravi, questa condizione può causare difficoltà nella deglutizione di cibi solidi e nell’articolazione della parola.

Inoltre, la sete eccessiva può essere un effetto collaterale di alcuni farmaci, come anticolinergici, diuretici tiazidici e alcuni antidepressivi, ed è spesso sintomo di disidratazione, diabete o insufficienza renale.

Le persone affette da diabete tendono a sentire spesso sete e il bisogno di bere acqua. Quando i livelli di zucchero nel sangue sono elevati, il corpo cerca di eliminare l’eccesso di glucosio aumentando la produzione di urina.

Per evitare la disidratazione, il corpo stimola frequentemente la sensazione di sete, portando le persone con diabete a bere di più.

Per prevenire la disidratazione, si raccomanda generalmente alle persone diabetiche di bere acqua oligominerale, che è povera di sali minerali e ha un basso residuo fisso.

Uno dei primi segni di disidratazione può manifestarsi con sete e mal di testa: la riduzione dei fluidi che trasportano sangue e ossigeno al cervello provoca un restringimento dei vasi sanguigni, causando una temporanea contrazione del cervello.

Questo fenomeno porta il cervello a distaccarsi leggermente dalle pareti del cranio, generando dolore e scatenando un mal di testa. Quando il corpo viene reidratato, il cervello si espande nuovamente al suo stato normale, alleviando il dolore.

I benefici di mantenere una buona idratazione sono numerosi, e bere acqua a sufficienza è fondamentale. Per assicurarsi di consumare la giusta quantità di acqua ogni giorno e ridurre la sensazione di sete, è possibile adottare alcuni semplici accorgimenti.

  • Calcolare quanta acqua bere in base alle proprie esigenze. La quantità di acqua varia a seconda del peso, dello stato di salute, del clima in cui si vive e dell’attività fisica che si compie.
  • Bere poco alla volta. La scelta migliore e fare un sorso d’acqua ogni 15 minuti: questo aiuta il corpo a rimanere idratato e regolare i processi metabolici.
  • Tenere l’acqua sempre in vista. È opportuno avere sempre sulla propria scrivania o nel luogo in cui ci si trova sempre una bottiglia d’acqua a vista d’occhio.
  • Mangiare alimenti ricchi di acqua. Frutta e verdura sono alimenti con un alto contenuto di acqua e rappresentano un modo intelligente per aumentare l’assunzione di acqua giornaliera.
  • Bere nel corso dell’attività fisica. Sotto sforzo il corpo perde molta acqua; anche in questo caso è opportuno bere poco per volta e farlo prima durante e dopo un’attività fisica.
  • Usare un’app per ricordarsi di bere. Esistono diverse applicazioni mobile che non solo forniscono suggerimenti su come aumentare l’assunzione di acqua, ma anche monitorano l’abitudine e ricordano di bere.
  • Provare con l’acqua frizzante. Se bere poca acqua può dipendere dalla sua mancanza di sapore, un utile suggerimento può essere quello di bere acqua frizzante: l’acido carbonico contenuto nelle “acque con le bollicine” stimola i recettori presenti nel cavo orale dando una sensazione dissetante, di freschezza e di istantaneo benessere.
Giulia De Sanctis

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