Povia, annullato il concerto di Nichelino. Il cantante si lamenta: “Censurato dalla sinistra”

La decisione di annullare la partecipazione di Giuseppe Povia come presidente di giuria e performer al talent show “Nichelino Got Talent”, oltre alla sua esibizione con le sue canzoni più famose durante la festa patronale di San Matteo, ha scatenato una polemica che va oltre i confini del comune in provincia di orino, sollevando questioni di libertà d’espressione, censura e diritti civili. Il sindaco di Nichelino, Giampiero Tolardo, ha preso la controversa decisione di rescindere il contratto di Povia, dichiarando che le posizioni del cantante su temi delicati come l’aborto, l’omofobia e il Covid-19 non erano in linea con i valori della comunità che l’amministrazione intende promuovere. Questo caso ha innescato una reazione a catena, alimentando un dibattito acceso sui confini tra espressione artistica e responsabilità civica.

La decisione del sindaco e le sue motivazioni

La vicenda ha avuto inizio quando Povia, noto per le sue posizioni controverse su vari temi sociali e politici, era stato scelto dagli organizzatori del talent show “Nichelino Got Talent” come presidente di giuria, con un’eventuale esibizione musicale a seguire. Tuttavia, il sindaco Tolardo ha deciso di intervenire direttamente, annullando il contratto e impedendo a Povia di partecipare all’evento. In un’intervista, Tolardo ha spiegato che la decisione non era di natura politica, ma era legata “alle posizioni dell’artista su temi che l’amministrazione comunale ritiene fondamentali per la coesione sociale della comunità di Nichelino”.

Giuseppe Povia
Giuseppe Povia | Ansa – sardegnaoggi.it

Tolardo ha sottolineato che, pur rispettando il diritto di Povia di esprimere le sue opinioni, la città di Nichelino “non intendeva offrire una piattaforma che potesse essere utilizzata per veicolare messaggi considerati divisivi o contraddittori rispetto ai valori promossi dall’amministrazione”. In particolare, il sindaco ha citato le posizioni di Povia sull’aborto, l’omofobia e la sua opposizione ai vaccini durante la pandemia di Covid-19 come motivazioni principali per l’annullamento dell’evento. Tolardo ha inoltre precisato che, se avesse saputo in anticipo dell’esibizione di Povia “non avrebbe mai approvato la sua partecipazione”.

La reazione di Povia: tra sfogo e denuncia

Povia ha reagito con forza alla decisione del sindaco, denunciando pubblicamente quello che ha definito l’ennesimo atto di boicottaggio nei suoi confronti. In un lungo sfogo su Facebook, il cantante ha raccontato la sua versione dei fatti, parlando di un “concerto annullato numero 40” e lamentando di essere vittima di una censura ideologica. Povia ha dichiarato di sentirsi etichettato “ingiustamente come un artista di destra”, un’etichetta che secondo lui gli è stata appiccicata semplicemente per le sue opinioni divergenti da quelle dominanti.

Nel suo messaggio ai fan, Povia ha espresso il suo dolore per il continuo annullamento di concerti e ha criticato quello che percepisce come un “clima di intolleranza nei confronti di chi esprime idee non conformi”. Il cantante ha sottolineato che, nonostante gli sia stata offerta una compensazione economica per l’annullamento dell’esibizione, il suo obiettivo non erano i soldi, ma la possibilità di esibirsi e comunicare attraverso la sua musica. Secondo Povia, la vera inclusione dovrebbe significare accogliere anche chi ha opinioni diverse, e non escluderlo.

La polemica politica e le reazioni della destra

La cancellazione del concerto di Povia ha rapidamente assunto una dimensione politica, con esponenti della destra italiana che hanno criticato duramente la decisione del sindaco Tolardo. Augusta Montaruli, vice capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, ha accusato la sinistra di praticare una forma di censura sistematica nei confronti degli artisti che non si allineano con le sue idee. Montaruli ha sottolineato che non risulta che il sindaco abbia proposto a Povia di esibirsi ugualmente, magari rivedendo le condizioni di partecipazione, e ha sollevato dubbi sulla legittimità dell’intervento del sindaco in una manifestazione organizzata da soggetti terzi rispetto al comune.

Anche Giulia Cosenza, senatrice di Fratelli d’Italia e vicepresidente della commissione Cultura al Senato, ha espresso indignazione per quanto accaduto, definendo la decisione del sindaco “sconcertante e vergognosa”. Cosenza ha denunciato quella che ha descritto come l’intolleranza della sinistra verso le idee diverse, sostenendo che il caso Povia è emblematico di una cultura della cancellazione che colpisce chiunque non sia allineato con una certa visione del mondo. Cosenza ha poi auspicato che il sindaco Tolardo faccia un passo indietro, riflettendo sull’opportunità di limitare la libertà d’espressione in questo modo.

 

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