A partire da novembre, il sistema di controllo delle frontiere dell’Unione Europea subirà un cambiamento radicale.
Questa trasformazione interessa i circa 700 milioni di viaggiatori provenienti da paesi extra UE che ogni anno visitano i 27 Stati membri. Il cambiamento è stato introdotto dal regolamento UE 2017/2226, con l’obiettivo di migliorare l’efficacia e l’efficienza dei controlli alle frontiere esterne dello spazio Schengen.
La chiave di questa trasformazione è l’introduzione del sistema di ingressi/uscite (EES), un sistema centralizzato per i cittadini di paesi non appartenenti all’Unione Europea che attraversano le frontiere per soggiorni di breve durata.
Viaggi e passaporto, cambiano di nuovo le regole
Il nuovo sistema, inizialmente previsto per il 2022, entrerà in vigore a novembre, come annunciato dalla Commissione Europea. Questo rappresenta un passo significativo verso una maggiore sicurezza e controllo alle frontiere. La principale innovazione riguarda la modalità di timbratura dei passaporti: non più manuale, ma automatizzata. Questa scelta è motivata dalla necessità di contrastare il terrorismo e i reati gravi, oltre a snellire le procedure di registrazione degli ingressi.
Ogni anno, si stima che circa 700 milioni di viaggiatori extracomunitari scelgano di trascorrere un breve periodo all’interno dell’Unione Europea. L’introduzione dell’EES rappresenta una piccola rivoluzione per i viaggi nel Vecchio Continente. Secondo l’UE, l’EES sarà un sistema informatico automatizzato che registrerà gli ingressi e le uscite dei viaggiatori provenienti da paesi terzi presso le frontiere esterne. Questo sistema si applicherà a tutti i viaggiatori stranieri che entrano nel territorio dell’UE per soggiorni di breve durata, a prescindere dal loro diritto all’ingresso senza visto.
Il sistema attuale, basato sull’apposizione manuale di timbri sui passaporti, è stato considerato da Bruxelles come dispendioso in termini di tempo e inefficace nel fornire dati attendibili sull’attraversamento delle frontiere e nel rilevare i soggiorni fuoritermine. Uno degli obiettivi principali dell’EES è infatti prevenire l’immigrazione irregolare, identificando sistematicamente i viaggiatori che hanno superato il tempo massimo di soggiorno autorizzato.
Con il nuovo sistema, la timbratura dei passaporti sarà automatizzata e verranno raccolti dati fondamentali dei passeggeri, come il nome, il tipo di documento di viaggio, i dati biometrici (impronte digitali e immagini facciali), e le date di entrata e uscita dall’Unione Europea. Inoltre, il sistema registrerà anche i rifiuti di ingresso. Una volta lanciato l’EES, tutti gli stranieri che vorranno viaggiare nell’Unione Europea dovranno registrarsi nel sistema, e i loro dati saranno conservati in un database sicuro per tre anni. Questo significa che i viaggiatori non saranno tenuti a ripetere il processo di registrazione ogni volta che entrano ed escono dal blocco.
Il nuovo sistema sarà operativo a partire dal 10 novembre 2024, come annunciato dalla commissaria Ylva Johansson. Durante un discorso ufficiale, Johansson ha dichiarato: “Dopo intensi dialoghi con gli Stati membri, con voi, con le diverse parti interessate, ho deciso che il sistema di ingresso/uscita entrerà in funzione il 10 novembre. Sono legalmente richiesti diversi passaggi prima che la Commissione possa prendere la decisione formale, ma sono orgogliosa di rivelare oggi che il 10 novembre è la data obiettivo”.
Tuttavia, non mancano le critiche e le preoccupazioni. Alcuni esperti temono che questo cambiamento possa generare confusione e caos iniziali, nonostante i vari rinvii abbiano permesso ai Paesi e alle compagnie aeree di adeguarsi alle nuove modalità di timbratura dei passaporti. La transizione verso questo nuovo sistema richiederà infatti un adeguamento tecnologico e logistico considerevole, e sarà essenziale che tutte le parti coinvolte siano preparate a gestire eventuali difficoltà operative.