Giornata internazionale contro i discorsi d’odio, le origini e l’importanza dell’evento

Istituita solamente due anni fa, mira a contrastare l’ondata d’odio online e non solo che si è propagata negli ultimi anni

In un mondo che ha registrato negli ultimi anni una crescita allarmante di fenomeni di xenofobia, razzismo, intolleranza, misoginia, antisemitismo e odio antimusulmano, sia online che offline, le Nazioni Unite hanno deciso di istituire una giornata internazionale dedicata al contrasto dell’Hate Speech nel 2022, così ogni 18 giugno sarà celebrata la Giornata Internazionale contro i Discorsi d’Odio.

Sebbene non esista una definizione universalmente accettata di “discorso d’odio” (hate speech), le Nazioni Unite lo descrivono come “qualsiasi tipo di comunicazione orale, scritta o comportamentale, che attacca o utilizza un linguaggio peggiorativo o discriminatorio in riferimento a una persona o a un gruppo sulla base della loro identità, in altre parole, per la loro religione, etnia, nazionalità, razza, colore, discendenza, sesso o altro fattore di identità”.

L’hate speech

In tutto il mondo stiamo assistendo a una preoccupante ondata di odio. I social media e altre forme di comunicazione stanno amplificando questa situazione, mentre il discorso pubblico è spesso strumentalizzato per ottenere vantaggi politici attraverso una retorica incendiaria che stigmatizza e disumanizza minoranze, migranti, rifugiati, donne e altri gruppi vulnerabili. Questo fenomeno non è limitato a voci isolate ai margini della società; l’odio sta entrando nel mainstream, sia nelle democrazie liberali che nei sistemi autoritari. La situazione è ulteriormente peggiorata con l’uso dei social media per mobilitare l’odio da parte di gruppi potenti, ben finanziati e coordinati, che prendono di mira comunità e individui con ideologie diverse.

L’impegno delle Nazioni Unite

Il diritto internazionale non proibisce esplicitamente l’hate speech, ma vieta l’istigazione alla discriminazione, una forma particolarmente pericolosa di discorso che mira a scatenare ostilità e violenza. Gli Stati e le piattaforme di social media hanno la responsabilità di proteggere i cittadini e gli utenti dai discorsi d’odio, garantendo al contempo il diritto alla libertà di parola e di espressione.

La Giornata internazionale contro i discorsi d’odio si basa sulla strategia e sul piano d’azione delle Nazioni Unite, lanciati il 18 giugno 2019 dal Segretario generale António Guterres. Questa iniziativa fornisce un quadro essenziale per sostenere e integrare gli sforzi degli Stati nel contrastare l’odio, enfatizzando la necessità di un approccio olistico e rispettoso della libertà di espressione. Nel luglio 2021, l’Assemblea generale delle Nazioni Unite ha adottato una risoluzione per promuovere il dialogo interreligioso e interculturale, sottolineando l’urgenza di affrontare la discriminazione, la xenofobia e i discorsi d’odio.

La lotta all’odio

I discorsi d’odio rappresentano una minaccia per i valori democratici, la stabilità sociale e la pace. Il loro impatto devastante non si limita agli individui e ai gruppi presi di mira, ma si estende alla società nel suo complesso. L’hate speech è una negazione dei valori di tolleranza, inclusione e diversità, e dell’essenza stessa dei diritti umani. Se incontrollato, può danneggiare la coesione sociale, la pace e lo sviluppo, ponendo le basi per conflitti e violazioni dei diritti umani su vasta scala.

Nazioni Unite
Nazioni Unite | Unsplash @Mathia Reding – sardegnaoggi.it

La direttrice di UNICRI, Antonia Marie De Meo, ha sottolineato che “l’educazione è l’arma più efficace nella lotta contro l’odio. Partecipare ai nostri corsi di formazione significa imparare ad usare le proprie parole per combattere l’hate speech e difendere i diritti umani in tutte le nostre società”.

Un appello globale

Fake news e odio online stanno creando in sinergia un grosso problema per la nostra società in cui violenza, esclusione, discriminazione e aumento delle disuguaglianze stanno raggiungendo livelli sempre più preoccupanti. Affrontare la lotta all’hate speech è fondamentale anche per contribuire ai progressi nell’agenda delle Nazioni Unite per prevenire i conflitti armati, i crimini di atrocità e il terrorismo, e per porre fine alla violenza contro le donne e ad altre gravi violazioni dei diritti umani.

Ma non si rischia di cadere nella censura?

Contrastare i discorsi d’odio non significa limitare la libertà d’espressione, ma prevenire che le parole si trasformino in discriminazione, ostilità e violenza. Le Nazioni Unite, sin dalla loro nascita, si sono impegnate a contrastare ogni forma di odio, difendendo i diritti umani e promuovendo lo Stato di diritto. In un’epoca in cui l’odio sembra essere in aumento, la celebrazione della Giornata Internazionale contro i Discorsi d’Odio il 18 giugno diventa un appello urgente a tutti noi per agire, per difendere la giustizia e la pace, ovunque e per tutti.

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