Giornata mondiale del rifugiato, le origini della ricorrenza e le iniziative nel 2024

Oggi 20 giugno si celebra la Giornata Mondiale del Rifugiato, un evento annuale istituito dalle Nazioni Unite per rendere omaggio alla resilienza e al coraggio di milioni di persone costrette a fuggire dalle loro case a causa di conflitti, violenze, persecuzioni e violazioni dei diritti umani. Questo giorno rappresenta un’opportunità per riflettere sulle sfide che i rifugiati affrontano e per promuovere soluzioni sostenibili per la loro inclusione.

La forza dell’inclusione: un tema cruciale

Alla vigilia di questa importante ricorrenza l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR) ha sottolineato l’importanza dell’inclusione come risposta alla crisi globale che vede oggi 120 milioni di persone in fuga. L’evento principale si è tenuto presso il Campus Luiss di Viale Pola 12 a Roma. Erano presenti rifugiati, rappresentanti istituzionali, esponenti del settore privato e della società civile.

L’inaugurazione è stata affidata a S. Em. Cardinale Matteo Maria Zuppi, Presidente della Conferenza Episcopale Italiana (CEI). Si è poi tenuta una tavola rotonda, moderata da Roberto Natale, Direttore RAI per la Sostenibilità ESG, focalizzata sulla condivisione delle responsabilità nel trovare soluzioni durature che permettano ai rifugiati di non solo ottenere asilo, ma anche di costruire un futuro migliore per sé stessi e le comunità ospitanti.

Scenario di guerra
Scenario di guerra | Ansa – sardegnaoggi.it

Il cardinale ha ricordato l’ultimo tragico naufragio nel Mediterraneo, dove «sembra non ci sia più nessuno che si prenda cura di queste persone. Rifugiati e migranti dipinti come nemici, pericolosi. E non darò mai il benvenuto a qualcuno di cui ho paura. Lo guarderò sempre con diffidenza. Serve un sistema e mi auguro che il nuovo Parlamento europeo garantisca il diritto all’asilo. La difesa dei diritti è tutt’altro che parlare di invasione: mettere in discussione i diritti è pericoloso per tutti», ha ribadito il cardinale. «C’è il rischio di diventare rifugiati a casa nostra: se non siamo accoglienti per la fragilità, non siamo accoglienti per noi stessi».

«Liberi di restare, liberi di partire, di non dover scappare per forza. Penso a un rifugiato che si chiamava Gesù e penso che si dovrebbe dare, al di là della fede, attenzione a chi diventa rifugiato. Che in quanto tale perde umanità, è vittima di pregiudizio. Invece è una ricchezza ma a patto di non lasciarlo nel limbo per anni. Occorre combattere l’illegalità con la legalità. Significa chiarezza di regole e la loro applicazione, l’impiego di risorse, significa che l’umanitario non è una concessione ma un diritto».

Premio Welcome: un riconoscimento all’impegno per l’Integrazione

Durante l’evento, si è svolta la cerimonia di premiazione della sesta edizione del programma “Welcome. Working for refugee integration”, che ha visto la consegna di riconoscimenti a 220 aziende che nel 2023 si sono distinte per il loro impegno nell’integrazione dei rifugiati. Dal 2017, il programma ha attivato 34.000 percorsi professionali per rifugiati, con 11.700 nuovi inserimenti solo nell’ultimo anno. L’attore e testimonial UNHCR Lino Guanciale chiuderà l’evento con il monologo “Fuggi la Terra e le Onde”.

Un record di 120 milioni di persone in fuga

Il nuovo rapporto Global Trends dell’UNHCR evidenzia una cifra record di 120 milioni di persone costrette a fuggire nel 2023, un aumento significativo dovuto alla persistente mancanza di pace e sicurezza in numerosi paesi. Nonostante spesso si parli di emergenza, è importante notare che il 75% dei rifugiati trova accoglienza in paesi a basso e medio reddito. Nel 2023, meno di 160.000 persone sono sbarcate sulle coste italiane.

Illuminazione dei monumenti: un segno di solidarietà

L’evento “La forza dell’Inclusione” fa parte della campagna #WithRefugees, che promuove un mondo accogliente per i rifugiati. Nell’ambito di questa campagna, undici città italiane illumineranno i loro monumenti come segno di solidarietà. Le città partecipanti includono Agrigento, Ancona, Bari, Firenze, Genova, Napoli, Palermo, Torino, Trieste, Verona e Udine. Questa iniziativa, avviata nel 2017, è ormai diventata un appuntamento fisso e noto a livello internazionale.

Il Supporto degli italiani: una percezione positiva

Un recente studio condotto da Ipsos insieme a UNHCR rivela che il 73% delle persone in 52 Paesi ritiene che i rifugiati dovrebbero essere accolti. In Italia, questa percentuale sale al 75%, indicando un sostegno superiore alla media globale. Il 51% degli intervistati a livello mondiale crede che i rifugiati riusciranno a integrarsi con successo nella nuova società, una percentuale che in Italia è leggermente inferiore al 49%. Lo studio evidenzia come le percezioni dei rifugiati varino notevolmente in base alla domanda specifica e alla località degli intervistati.

 

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