Secondo uno studio recente la bellezza potrebbe spingere ad avere comportamenti rischiosi, ecco spiegato perché
Tutti pensano che la bellezza sia la chiave della felicità e non si può negare che avere un bell’aspetto non sia certo una disgrazia, anzi. Esercitare attrazione sugli altri grazie al proprio aspetto fisico è addirittura un vantaggio per la carriera: è statisticamente dimostrato che persone di bell’aspetto riescano a raggiungere più rapidamente e con meno difficoltà ruoli di potere.
Spesso, però, la bellezza può avere dei lati negativi e portare la persona a sentirsi una sorta di involucro privo si contenuto, a non sentirsi apprezzata per ciò che è o per le sue competenze ma solo per il suo aspetto. Ma non è l’unico “effetto collaterale” che il bell’aspetto può portare con sé.
Infatti, secondo uno studio recente condotto da Colin Peter Green, del Dipartimento di Economia dell’Università norvegese di Scienza e Tecnologia, la bellezza può portare ad avere comportamenti rischiosi e spericolati. Scopriamo di più sui risultati della ricerca.
Lo studio ha visto come protagonisti gli adolescenti minorenni e la loro tendenza a bere, abbuffarsi, fumare, fare uso di droghe o avere rapporti sessuali non protetti, correlato al loro aspetto fisico.
Per poter estrapolare dati, i ricercatori si sono basati su uno studio longitudinale condotto negli USA che ha coinvolto 30.000 giovani, intervistati in 4 momenti di vita differenti fino all’età adulta.
Le risposte hanno messo in luce come le ripercussioni di un certo tipo di comportamento rischioso si siano manifestate in età adulta, intorno ai 24-32 anni, ad esempio con la comparsa dell’alcolismo o altri tipi di dipendenze. Gli intervistatori, contestualmente alle risposte durante lo studio longitudinale, annotavano anche il grado di bellezza dell’intervistato su una scala da 1 a 5.
In poche parole, lo studio aveva l’obiettivo di verificare se l’aspetto fisico avesse una qualche influenza sulla condotta degli adolescenti e sulla loro predisposizione a mettersi in pericolo con comportamenti evitabili e sconsiderati.
I risultati dello studio hanno dato evidenza dell’esistenza di questo tipo di correlazione tra bellezza e comportamento rischioso, mostrando un’incidenza maggiore nel caso di ragazze di bell’aspetto.
Ecco le parole di Colin Peter Green che riassumono le conclusioni dello studio:
“Il nostro risultato principale è che i giovani che vengono percepiti come più attraenti in genere bevono di più e si dedicano più spesso al binge drinking, che comporta diversi giorni consecutivi di bevute. La ricerca dimostra che i rischi che corrono e il modo in cui se la cavano in seguito nella vita sono legati alla loro fiducia interiore e alla loro autostima.
“Volevamo esaminare come la bellezza influisce sulle importanti scelte di vita che i giovani fanno prima di diventare adulti. Abbiamo ipotizzato che l’aspetto potesse influenzare i comportamenti a rischio che hanno conseguenze più avanti nella vita.”
Ma perché questo avviene? Cosa spinge le persone di bell’aspetto a comportarsi in modo meno assennato?
Da un alto potrebbe trattarsi dello stile di vita che conducono grazie al loro aspetto, ovvero: il fatto di essere belle le porta anche ad essere più popolari e quindi a partecipare a più feste o comunque ad occasioni in cui poter mettere in pratica comportamenti rischiosi. Ma la verità è che potrebbe anche essere una questione di autostima.
Quando una persona ha un’autostima alta tende a sottovalutare le conseguenze delle proprie azioni, sentendosi in qualche modo invincibile. La bellezza aiuta ad avere un’autostima più alta, nella maggior parte dei casi anche se non in tutti, infatti sono molte le componenti che compartecipano nell’andare a costituire l’autostima, come ad esempio il vissuto, l’ambiente in cui si è cresciuti e molto altro ancora, proprio come sottolinea Green:
“Un giovane può apparire bello e di successo, ma può anche portare con sé un bagaglio emotivo che può minare la sua autostima, come una vita familiare instabile e problemi di salute mentale”
Tuttavia essere di bell’aspetto consente di essere notati, di avere molto amici e sentirsi voluti, tutti aspetti che fanno alzare i livelli di autostima.
Ma questo implica anche un bisogno di sentirsi sempre accettati e di essere all’altezza delle aspettative altrui e della propria bellezza per non deludere gli amici e non rischiare di rimanere soli. Così la via più facile è mettere in pratica comportamenti ritenuti “cool” tra i più giovani, tra cui purtroppo bere e fumare, con il rischio di farlo diventare a tutti gli effetti una patologia con il passare del tempo.
Se da un lato, vista in questo modo, la troppa autostima sembra dare alla testa e fare sentire invincibili, possiamo dire che esiste anche un’ autostima “sana” che invece porta ad avere abbastanza fiducia e sicurezza in sé stessi da riuscire ad evitare i comportamenti rischiosi.
Essere sicuri di sé può agire come deterrente e portarci a non considerare ciò che gli altri pensano e dicono di noi. Questo aiuta a pensare con la propria testa e a valutare il rischio in modo più assennato.
Per incentivare questo tipo di autostima, che fortunatamente non è relata all’aspetta ma alla coscienza di sé, sembra essere di primaria importanza l’ambiente familiare: crescere un figlio sicuro di sé stesso, consapevole dei proprio limiti e delle proprie capacità, è importante affinché cresca con capacità di giudizio.
La bellezza, quindi, non è una condanna né una fortuna, è semplicemente qualcosa di cui non abbiamo merito, che ogni tanto può tornarci comoda ma può anche portare con sé delle conseguenze negative. La cosa migliore che possiamo fare è lasciarla alla fine dei tratti che ci rappresentano e vederci noi stessi in primis come altro oltre a quella.
Solo prendendo atto che non è il nostro aspetto a condizionare chi siamo possiamo diventare pienamente coscienti della persona che siamo e agire di conseguenza. Voler essere all’altezza dell’immagine che gli altri hanno di noi non potrà mai portare a nulla di buono e passare la vita a cercare di esserlo, proprio come dimostra questo studio, è solo controproducente.
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