Il talco privo di amianto è stato classificato come probabilmente cancerogeno per il cancro alle ovaie (categoria 2A) dall’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (IARC). Il talco che contiene amianto, invece, è stato inserito tra le sostanze cancerogene del Gruppo 1. L’IARC ha precisato che “nella maggior parte degli studi non è stato possibile escludere la contaminazione del talco con l’amianto nelle persone esposte“
Il talco è stato classificato come probabilmente cancerogeno per gli esseri umani dall’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (AIRC) e dall’Organizzazione mondiale della sanità (OMS). Diversi esperti internazionali tra cui gli italiani Sara De Matteis, Dario Consonni, Alessandro Gualtieri, Simona Panzacchi, Caterina Facchin e Federica Madia, hanno analizzato gli studi presenti in letteratura scientifica e spiegato che il talco non contenente amianto, che era precedentemente inserito nel Gruppo 2B della classificazione IARC delle sostanze cancerogene è stato spostato nel Gruppo 2A, ovvero quello delle sostanze probabilmente cancerogene. Ma cosa vuol dire “probabilmente cancerogeno“? Dobbiamo davvero preoccuparci?
Cos’è il talco
Il talco è un minerale naturale estratto in molte regioni del mondo. È utilizzato per diverse ragione: per l’igiene personale (per rendere la pelle asciutta e prevenire le eruzioni cutanee), per la produzione del makeup o carta, per prevenire la dermatite da pannolino, per assorbire il sudore e gli odori e per tanto altro. Il talco è composto da magnesio, silicio e ossigeno e per legge deve essere privo di asbesto, un minerale contenuto anche nell’amianto. Talco e amianto possono essere trovati insieme in natura e questa possibile contaminazione è fonte di grande preoccupazione.
Il talco contenente asbesto è considerato infatti una sostanza cancerogena per gli esseri umani. L’IARC ha precisato che “sebbene la valutazione si sia concentrata solo su minerale non contenente amianto, nella maggior parte degli studi non è stato possibile escludere la contaminazione del talco con l’amianto nelle persone esposte“.
L’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro che fa parte dell’Organizzazione mondiale della sanità ha considerato l’ipotesi di una correlazione tra l’uso di questo minerale e l’insorgenza di tumore alle ovaie. Tuttavia esistono ancora diversi dubbi da chiarire e punti da approfondire. È bene precisare che non tutti i prodotti a base di talco sono necessariamente contaminati da amianto, alcuni sono composti quasi interamente da talco. È compito delle aziende produttrici effettuare test per assicurarsi che non vi siano tracce.
Talco: come è stato classificato dall’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro
L’azienda Johnson & Johnson ha annunciato il pagamento di 6,5 miliardi di dollari in risposta a diverse cause legali intentate da donne che si sono ammalate di cancro alle ovaie per aver utilizzato prodotti a base di talco. L’Organizzazione Mondiale della Sanità, quindi, è di nuovo intervenuta cercando di approfondire la questione.
Il talco privo di amianto è stato classificato come probabilmente cancerogeno per gli esseri umani (categoria 2A) dall’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (IARC). Il talco che contiene amianto, invece, è inserito tra le sostanze cancerogene del Gruppo 1. “La classificazione nel Gruppo 1 indica il massimo livello di certezza che una sostanza possa causare il cancro. L’evidenza più forte proviene da un ampio studio su lavoratori di diverse industrie che producono o utilizzano l’acrilonitrile. In questo studio, i lavoratori con una maggiore esposizione all’acrilonitrile avevano un tasso più elevato di mortalità per cancro ai polmoni rispetto ai lavoratori con esposizioni inferiori“, si legge nello studio pubblicato dall’IARC.
“È stata inoltre riscontrata una sufficiente evidenza di cancro negli animali da esperimento. L’acrilonitrile ha causato un aumento dell’incidenza di neoplasie maligne in entrambi i sessi di due specie in studi multipli. Il talco è stato definito probabilmente cancerogeno per l’uomo (Gruppo 2A) sulla base di una combinazione di limitate evidenze per il cancro alle ovaie, sufficiente evidenza per il cancro negli animali da esperimento e forte meccanicistica che il talco presenta le caratteristiche chiave degli agenti cancerogeni in cellule primarie umane e in sistemi sperimentali”, continua la nota.
Cosa bisogna evitare
Il talco puro non è cancerogeno, ma “probabilmente cancerogeno” per il cancro alle ovaie. Bisognerebbe quindi evitare l’utilizzo di questa sostanza per uso perineale e endovaginale.
“È bene ricordare che nei principali studi non vi è una correlazione tra uso di talco e aumento di rischio di cancro alle ovaie“, specifica il sito dell’Istituto oncologico romagnolo.
Cosa dice l’Oms e l’IARC
“Dopo aver esaminato attentamente la letteratura scientifica disponibile, il gruppo di lavoro ha classificato il talco come probabilmente cancerogeno per l’uomo (gruppo 2A) sulla base di una combinazione di evidenze limitate per il cancro negli esseri umani (ovaie), sufficienti per il cancro negli animali da esperimento e forti prove meccanicistiche che il talco presenta caratteristiche chiave degli agenti cancerogeni nelle cellule primarie umane e nei sistemi sperimentali”, spiega l’IARC.
L’agenzia dell’OMS ha affermato che è stato “dimostrato costantemente un aumento dell’incidenza del cancro ovarico in chi auto-segnala l’uso di polveri per il corpo nella regione perineale“. Occorre però sottolineare che “nella maggior parte degli studi non è stato possibile escludere la contaminazione del talco con amianto” e per questo motivo gli esperti puntualizzano che “non è stato possibile stabilire pienamente un ruolo causale per il talco nell’associazione con i tumori“.
Cosa vuol dire “probabilmente cancerogeno”
Sostanza probabilmente cancerogena, quindi di tipo 2A, vuol dire che:
- ci sono limitate evidenze scientifiche che dimostrano un aumento del rischio di sviluppo di cancro alle ovaie,
- evidenze scientifiche confermano che la sostanza aumenta la probabilità di contrarre cancro sugli animali da esperimento,
- il talco aumenta il rischio di far sviluppare il cancro in cellule umane, quindi in vetrino,
“La classificazione del Gruppo 2A è il secondo livello più alto di certezza che una sostanza possa causare il cancro. Numerosi studi hanno dimostrato un aumento dell’incidenza del cancro alle ovaie nelle persone che hanno dichiarato di aver usato talco per il corpo nella regione perineale“, si legge nel documento pubblicato dall’IARC.
Uno studio pubblicato su Epidemiology nel 2016, a cura del Brigham and Women’s Hospital di Boston, ha rilevato un aumento del 24% delle probabilità di sviluppare un tumore in oltre 2.000 donne che applicavano regolarmente il talco nell’area genitale o perineale.