In Cina il numero degli animali domestici supererà quello dei bambini entro fine 2024

È quanto emerge da un report pubblicato da Goldman Sachs. Entro il 2030 il numero di gatti e gatti sarà quasi doppio rispetto a quello dei bimbi con meno di quattro anni

Non sono solo l’Italia e il Giappone ad avere a che fare con una crisi demografica: anche in Cina il calo delle nascite (mai così poche dal 1949) e l’invecchiamento della popolazione sono sotto gli occhi di tutti. Da un report pubblicato da Goldman Sachs emerge persino che entro la fine del 2024 il numero degli animali domestici presenti nelle città cinesi supererà quello dei bambini di età inferiore ai quattro anni. Se nel 2017 i cani e i gatti erano 40 milioni, prima del 2025 la cifra salirà a 58 milioni. Nel 2030, invece, ci saranno più di 70 milioni di animali domestici e meno di 40 milioni di bambini sotto i quattro anni. A beneficiarne saranno soprattutto i produttori di cibo per cani e gatti: il report di Goldman Sachs indica che questo mercato raggiungerà un valore di 12 miliardi di dollari entro la fine del decennio.

L’importanza della pet economy in Cina

In Cina la “pet economy” è già andata incontro a un boom importante dopo la pandemia da coronavirus Sars-CoV-2, ma sembra proprio che nei prossimi anni la domanda non smetterà di crescere, complice anche l’invecchiamento della popolazione e la crescita del numero di adulti single che scelgono di vivere da soli. Oltre a scatolette, croccantini e cure veterinarie (indispensabili), i proprietari di animali domestici spendono soldi anche per acquistare giocattoli e accessori e regalare ai loro amici a quattro zampe esperienze come massaggi e trattamenti di bellezza. Esistono persino delle applicazioni create per aiutare cani e gatti a trovare la propria anima gemella. I dati diffusi dalla società di consulenza iiMedia indicano che in Cina il mercato degli animali da compagnia, che nel 2020 valeva 295,3 miliardi di yuan, raggiungerà gli 811,4 miliardi di yuan (pari a 103,7 miliardi di euro) entro il 2025. Si tratta di un netto balzo in avanti anche rispetto al 2023, quando il valore del settore era pari a 592,8 miliardi di yuan.

Un gatto
Un gatto | Pixabay @TheKov – Sardegnaoggi.it

A Suzhou, città nota come la “Venezia d’Oriente”, esiste un hotel nel quale sono presenti nove camere attrezzate per ospitare gli animali domestici e dall’inizio dell’estate non sono mai state vuote. È solo un esempio tra tanti, ma è rappresentativo di quanto l’interesse dei cinesi nei confronti di cani, gatti e altri pet stia crescendo, creando delle opportunità di guadagno inesplorate (o quasi) per albergatori e altre categorie.

Anche in Giappone c’è una situazione simile

Come già detto a inizio articolo, una situazione simile è presente anche in Giappone, dove il numero di animali domestici supera di quattro volte quello dei bambini con meno di quattro anni. Di fronte a questo dato, non stupisce scoprire che il mercato giapponese dei prodotti alimentari destinati agli animali sia diventato otto volte più ampio di quello del latte artificiale per bebè. Anche in occidente il trend è in crescita. Negli Stati Uniti, per esempio, le stime dell’American Veterinary Medical Association indicano che nel 2020 c’erano tra gli 84 e gli 89 milioni di cani e tra i 60 e i 62 milioni di gatti, mentre i bambini erano 73 milioni. Di certo si tratta di un divario meno ampio di quello presente in Giappone e in Cina, tuttavia il dato è comunque significativo.

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