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Cronaca

Russia, dopo Kursk ora l’Ucraina ha un nuovo obiettivo: Belgorod

L’avanzata delle truppe ucraine apre un nuovo capitolo nel conflitto. Le preoccupazioni per un’ulteriore escalation e l’attuale situazione sul campo

Mentre la guerra in Ucraina continua senza sosta, con bombardamenti russi che colpiscono il territorio ucraino, un nuovo capitolo del conflitto si sta aprendo sul fronte nord-orientale. Le forze armate ucraine hanno avviato un’offensiva contro l’oblast di Belgorod, una regione strategica situata nel sud-ovest della Federazione. Questo attacco segue l’incursione avviata nelle ultime settimane nell’oblast di Kursk, anch’esso confinante con l’Ucraina. Con la situazione che evolve rapidamente, gli analisti si interrogano sulle implicazioni di queste operazioni sul futuro del conflitto.

L’offensiva ucraina rappresenta un nuovo e significativo sviluppo nel conflitto russo-ucraino, con potenziali implicazioni di vasta portata. Mentre le forze ucraine cercano di spostare il fronte all’interno del territorio russo, la Russia si trova costretta a difendere non solo le regioni occupate in Ucraina, ma anche il proprio territorio. La situazione è in rapida evoluzione, e il rischio di un’escalation ulteriore è palpabile. Nel frattempo, la comunità internazionale osserva con attenzione, consapevole che le prossime mosse potrebbero determinare il futuro del conflitto e, forse, anche il destino della regione.

L’avanzata ucraina su Belgorod

L’operazione offensiva delle forze ucraine verso Belgorod è iniziata con attacchi mirati a posti di blocco russi nelle località di Nekhoteyevka e Shebekino. Secondo alcune fonti citate dal Guardian, circa 500 soldati ucraini sarebbero coinvolti nell’operazione. Il governatore di Belgorod, Vyacheslav Gladkov, ha confermato l’attacco attraverso il suo canale Telegram, sottolineando tuttavia che la situazione rimane “sotto controllo” da parte delle autorità russe, nonostante la sua complessità. Gladkov ha inoltre esortato la popolazione a mantenere la calma e a fidarsi solo delle fonti ufficiali per evitare la diffusione di informazioni non verificate che potrebbero aumentare il panico.

Le notizie provenienti dal fronte sono frammentarie e talvolta contraddittorie. Mentre alcuni canali Telegram russi riferiscono di pesanti perdite subite dalle forze ucraine a Nekhoteyevka, con un presunto respingimento delle truppe di Kyiv, altre fonti indicano che lo scontro potrebbe essersi spostato più a sud, in risposta all’offensiva russa nella regione di Kharkiv. A complicare ulteriormente il quadro, il Kyiv Independent ha riportato che un’unità del 252° Battaglione ucraino avrebbe preso il controllo del villaggio di Poroz il 10 agosto. Due giorni dopo, la Russia ha denunciato un tentativo di attacco al posto di blocco di Kolotilovka, respinto con successo dalle forze russe.

Il presidente russo Vladimir Putin | Ansa – sardegnaoggi.it

L’importanza strategica dell’oblast di Belgorod

L’oblast di Belgorod, situato nella Russia sud-occidentale, riveste un ruolo cruciale nello scacchiere militare del conflitto ucraino-russo. Con un lungo confine che lo separa dalle regioni ucraine di Sumy, Kharkiv e Luhansk, questa regione è diventata un punto nevralgico per le operazioni militari russe. La vicinanza alla città di Kharkiv, che dista solo 80 chilometri, fa di Belgorod un corridoio logistico fondamentale per il dispiegamento delle forze russe nel teatro orientale dell’Ucraina.

Sin dall’inizio dell’invasione russa, Belgorod è stata utilizzata come un hub logistico di primaria importanza. Da qui, le forze russe hanno potuto trasferire rapidamente truppe, equipaggiamenti e rifornimenti verso il fronte, consolidando le proprie posizioni nel Donbass e nelle regioni circostanti. Tuttavia, questa vicinanza al confine ha anche esposto la regione a numerosi rischi. Negli ultimi mesi, Belgorod è stata oggetto di attacchi ucraini, sia attraverso bombardamenti di artiglieria e droni, sia mediante incursioni da parte di gruppi paramilitari ucraini, mettendo in discussione la sicurezza della regione.

L’incursione ucraina nell’oblast di Kursk

L’offensiva ucraina su Belgorod non è un caso isolato. Nelle ultime settimane, le forze armate di Kyiv hanno lanciato un’importante operazione nell’oblast di Kursk, una regione limitrofa a Belgorod, ottenendo significativi successi sul campo. Secondo quanto dichiarato dal capo dell’esercito ucraino, Oleksandr Syrskyi, dall’inizio dell’attacco, il 6 agosto, le forze ucraine hanno conquistato oltre 1.249 chilometri quadrati di territorio russo, includendo circa 100 centri abitati. Syrskyi ha confermato che uno degli obiettivi principali dell’incursione è stato raggiunto: “distogliere un numero significativo di truppe nemiche da altre aree” del conflitto, come quelle di Pokrovsk e Kurakhove nel Donbass.

In un’intervista alla televisione ucraina, Syrskyi ha anche annunciato che l’esercito ucraino ha catturato circa 549 militari russi durante l’operazione, un risultato che rafforza ulteriormente la posizione ucraina nel conflitto. Il generale ha inoltre affermato che le forze ucraine sono riuscite a respingere con successo diversi tentativi russi di riconquistare i territori perduti.

Reazioni internazionali e possibili sviluppi

L’offensiva ucraina nel territorio russo ha attirato l’attenzione della comunità internazionale, in particolare degli Stati Uniti. Durante una recente conferenza stampa a Kyiv, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha annunciato per la prima volta l’esistenza di un piano per porre fine all’invasione russa attraverso mezzi diplomatici. Zelensky ha dichiarato che intende discutere questo piano con il presidente statunitense Joe Biden durante una visita negli Stati Uniti il mese prossimo, sottolineando che l’attacco alla regione di Kursk rappresenta una parte importante della strategia diplomatica. Tuttavia, il successo di questo piano dipenderà in larga misura dalla volontà degli Stati Uniti di parteciparvi attivamente.

Sul fronte russo, il governatore di Belgorod, Vyacheslav Gladkov, ha riferito che nelle 24 ore precedenti l’attacco ucraino, la regione è stata colpita da bombardamenti di artiglieria e attacchi con droni. Inoltre, un plotone di soldati ucraini avrebbe tentato di oltrepassare il confine, ma sarebbe stato respinto dalle forze russe. “La situazione al confine rimane difficile, ma è sotto controllo”, ha scritto Gladkov, cercando di rassicurare la popolazione locale.

I cosiddetti “blogger militari” russi, esperti e analisti militari nazionalisti che commentano le operazioni di guerra su Telegram, hanno confermato gli scontri nelle vicinanze delle città di confine di Nekhoteyevka e Shebekino. Secondo le loro ricostruzioni, i combattimenti avrebbero coinvolto circa 500 soldati ucraini, che sarebbero stati respinti dall’esercito russo. Tuttavia, è possibile che si sia trattato non di un vero e proprio tentativo di attraversare il confine, ma piuttosto di uno scontro tra le forze armate dei due paesi.

La preoccupazione per la centrale nucleare di Kursk

In parallelo agli sviluppi militari, cresce la preoccupazione per la sicurezza della centrale nucleare di Kursk, situata a soli 40 chilometri dalle posizioni delle truppe ucraine. Rafael Grossi, capo dell’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica (IAEA), ha visitato la centrale e ha espresso preoccupazione per la sua vulnerabilità, sottolineando che la mancanza di una cupola protettiva aumenta il rischio di un incidente nucleare. Secondo Grossi, la centrale è stata ripetutamente bersagliata dagli attacchi ucraini, una situazione che potrebbe degenerare in un disastro qualora le ostilità dovessero intensificarsi ulteriormente.

Andrea Zoccolan

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