Con l’arrivo del Natale, molti lavoratori italiani attendono con ansia la tredicesima mensilità per affrontare le spese natalizie con maggiore serenità.
Quest’anno, c’è una novità che potrebbe rendere questo periodo ancora più speciale: il Bonus Natale.
Introdotto dal decreto Omnibus e dettagliato dalla circolare numero 19 del 10 ottobre 2024 dell’Agenzia delle Entrate, questo bonus è destinato ai lavoratori dipendenti che soddisfano determinati requisiti di reddito e familiari.
Requisiti per ottenere il Bonus Natale
Per beneficiare del Bonus Natale, i lavoratori devono soddisfare tre requisiti fondamentali. In primo luogo, il reddito complessivo non deve superare i 28.000 euro per l’anno 2024. Questo calcolo esclude il reddito derivante dall’abitazione principale e dalle relative pertinenze, ampliando l’accessibilità del bonus. In secondo luogo, è necessario avere un coniuge e almeno un figlio a carico fiscalmente. Anche i figli nati fuori dal matrimonio, riconosciuti, adottivi o affidati, sono inclusi. Per i nuclei familiari monogenitoriali, il bonus può essere richiesto dal genitore unico con almeno un figlio a carico. Infine, il terzo requisito riguarda la capienza fiscale: l’imposta lorda sui redditi da lavoro dipendente deve superare l’importo delle detrazioni spettanti.
Particolare attenzione è riservata ai nuclei monogenitoriali. Questi sono definiti in casi specifici, come quando l’altro genitore è deceduto o non ha riconosciuto il figlio. In queste circostanze, il bonus spetta all’unico genitore non coniugato o separato legalmente ed effettivamente. La convivenza more uxorio non esclude il diritto al bonus, purché siano rispettati gli altri criteri previsti.
Richiedere il bonus richiede un’azione attiva da parte del lavoratore. È necessario presentare una domanda scritta al datore di lavoro, corredata da un’autocertificazione che attesta il possesso dei requisiti di reddito e familiari. Nella richiesta, il lavoratore deve indicare il codice fiscale del coniuge e dei figli fiscalmente a carico, o solo dei figli nel caso di un genitore singolo. Se il lavoratore ha cambiato più datori di lavoro nel corso dell’anno 2024, dovrà fornire all’ultimo datore tutte le certificazioni uniche relative ai precedenti rapporti di lavoro. Questo passaggio è cruciale per il corretto calcolo del bonus, che è comunque limitato a un massimo di 100 euro.
Un aspetto rilevante è che l’importo del bonus viene calcolato in base ai giorni di lavoro effettivamente svolti. Se un lavoratore ha diversi contratti part-time contemporaneamente, l’indennità verrà erogata dal sostituto d’imposta scelto dal lavoratore stesso. Questo calcolo dettagliato assicura che il bonus rifletta equamente il contributo lavorativo del dipendente durante l’anno.
È importante sapere che il bonus deve essere restituito se erogato erroneamente o in misura superiore a quella spettante. Se il conguaglio non può più essere effettuato dal sostituto d’imposta, il lavoratore dovrà restituire l’importo indebitamente ricevuto al momento della dichiarazione dei redditi. Questo accorgimento assicura che il sistema rimanga equo e corretto per tutti i beneficiari.