Il portone sbiadito di legno della stazione ferroviaria di Tempio Pausania, incorniciato dall’antico stemma che racconta una storia secolare, offre un accesso unico a un piccolo tesoro di cultura e tradizione. Varcare la soglia di questa stazione è come attraversare un portale verso gli anni Trenta del secolo scorso.
Ogni angolo parla di storie antiche: il pavimento a scacchi, consumato dai piedi di centinaia di viaggiatori, e il calore del legno scuro che riveste le pareti, creano un’atmosfera del tutto particolare, arricchita dalle storiche grate di ferro battuto delle biglietterie che sembrano vigilare su un passato che non vuole essere dimenticato.
Un’affascinante sala d’attesa ricca di storia e arte
Quando ci si trova dentro la grande sala d’attesa, è impossibile non notare i capolavori di Giuseppe Biasi, maestro indiscusso della pittura sarda e nazionale del Novecento. Questi dipinti, visibili e accessibili gratuitamente, adornano le pareti. Rappresentano scene quotidiane della vita sarda, dai contadini al lavoro nei campi fino ai bambini che suonano l’organetto. È un’esperienza immersiva per chiunque entri in questo spazio che, un tempo, accoglieva i viaggiatori diretti verso Sassari o Palau lungo una delle poche linee ferroviarie a scartamento ridotto del nord dell’isola.
Ciò che rende questa stazione così speciale non è solo il suo aspetto architettonico e storico, ma anche il costante richiamo all’arte. Gli affreschi di Biasi raccontano storie di vita, di tradizioni e di un legame indissolubile con la terra di Sardegna. Gli ammiratori dell’artista possono vedere come le scene di vita quotidiana siano state interpretate con colori vivaci e dettagli affascinanti. Anche se oggi il traffico ferroviario quotidiano è interrotto, il legame con il passato è tenuto vivo grazie a iniziative come il Trenino Verde, che ogni primavera e estate riporta vita e movimento lungo il percorso storico da Tempio a Palau.
Il Trenino Verde: un viaggio nei ricordi
Il famoso Trenino Verde non è solo un modo per esplorare il paesaggio mozzafiato della Gallura, ma è anche un vero e proprio viaggio nella memoria storica di un’epoca passata. Con il suo tracciato che ripercorre antiche rotaie, il trenino ricrea l’atmosfera di un tempo, quando Tempio Pausania era un importante nodo di collegamento ferroviario. I vagoni restaurati e trainati da locomotive d’epoca riproducono l’esperienza di viaggiare come i nostri antenati, immersi in una natura incontaminata.
C’è qualcosa di magico nel sentire il rumore dei binari sotto di noi mentre ci si muove attraverso scenari incantevoli, tra boschi e colline che parlano di storie antiche. Il Trenino Verde non è solo un modo per sperimentare il trasporto, ma anche per rievocare un pezzo di storia sarda, e molti sperano che le future generazioni possano continuare a godere di questi viaggi.
Giuseppe Biasi: un’icona dell’arte sarda del Novecento
Giuseppe Biasi ha lasciato un’impronta indelebile nel panorama artistico sardo e non solo. Le sue opere, che abbracciano una vasta gamma di temi e stili, sono protagoniste non solo della stazione di Tempio Pausania ma anche di collezioni private e musei. Tra i più zelanti collezionisti delle sue opere, Luigi Angius, uno sassarese, ha dedicato la sua vita all’opera di Biasi. La sua collezione privata non contiene solo alcune delle opere più ricercate, ma anche il dipinto “Serenità”, un pezzo storico che ha una storia affascinante legata al suo recupero e alla sua presentazione al pubblico.
Angius racconta con passione di questo viaggio per riportare Biasi in Sardegna, riuscendo a far riemergere una tela dimenticata. “Ma ciò che maggiormente cattura la sua attenzione è l’atmosfera unica ispira dai dipinti di Biasi: un’immersione in colori e trame che catturano lo sguardo e l’immaginazione.” Biasi è visto da molti come il fondatore di un filone artistico sardo nel Novecento, in quanto molti artisti del suo tempo sono stati ispirati dal suo stile innovativo.
Un mistero artistico: la leggenda della tela scomparsa
All’interno della stazione, tra l’arte di Biasi, si cela un mistero affascinante, quello di un dipinto scomparso. Una tela raffigurante donne che prendono caffè, parte della storica collezione di opere, non è più reperibile. Durante il restauro, sono emerse voci di un furto, ma nessuno sa davvero cosa sia successo. Quella tela, un tempo orgoglio della stazione, oggi è avvolta da un alone di mistero. Descrizioni e accenni su cataloghi d’arte rimangono come un’eco lontana del suo passato, e un vuoto la sostituisce nel contesto artistico della sala.
Questo evento ha alimentato leggende e storie che si intrecciano con il passato della stazione, rendendola un luogo intrigante da esplorare non solo per gli amanti dell’arte, ma anche per chi è affascinato da enigmi storici. La ricchezza storica di Tempio Pausania, combinata con i capolavori di Giuseppe Biasi, regala a chi visita la città un’esperienza unica, un vero e proprio tuffo nella storia e nella cultura sarda.