Già il 23% dei cittadini sardi ha accettato di utilizzare il Fantastico Fascicolo sanitario elettronico , un elemento chiave per spingere verso una digitalizzazione più efficiente del Servizio sanitario nazionale.
Queste informazioni emergono da un’analisi dettagliata presentata dalla Fondazione Gimbe, in occasione del 19° Forum Risk Management che si è tenuto ad Arezzo. Questo dato fa riflettere sul divario di partecipazione in Sardegna rispetto ad altre regioni italiane, un fatto che merita di essere approfondito.
La Sardegna si colloca decisamente sotto la media italiana, attestata al 41%. Difatti, la nostra Isola figura tra le ultime posizioni nella classifica che vede l’Emilia Romagna al primo posto, con un sorprendente 89% di consenso. Questo scarto è davvero notevole e solleva interrogativi riguardo le motivazioni che spingono i sardi a non approvare appieno questo servizio digitale.
Il Fascicolo sanitario elettronico, in effetti, si propone di raccogliere tutte le informazioni sanitarie dei cittadini in un’unica piattaforma digitale. Tuttavia, i dati suggeriscono che, nonostante l’88% dei documenti disponibili in Sardegna risulti accessibile nel Fse, il numero di servizi effettivamente utilizzabili rimane basso, solo il 28%. Questo scenario potrebbe condurre a pensare che ci sia una mancanza di informazione o, forse, una certa resistenza nei confronti della digitalizzazione della salute.
Utilizzo del Fse: i dati raccontano una storia
Analizzando più a fondo il periodo tra giugno e agosto 2024, possiamo notare che solamente il 10% dei cittadini sardi ha utilizzato il Fse, contrariamente alla media nazionale che invece si ferma al 18%. Questo dato mette in luce una bassa interazione con il sistema, suggerendo che molti cittadini non vedono il valore aggiunto di questo strumento. Magari una mancanza di familiarità con l’uso delle tecnologie potrebbe giocare un ruolo cruciale in questa situazione.
In compenso, c’è una buona notizia per quanto riguarda i medici: il 100% dei medici di Medicina generale e dei pediatri di libera scelta ha effettuato almeno un’operazione sul Fse, segno che i professionisti della salute riconoscono l’importanza di questo strumento. Al 31 agosto 2024, anche tutti i medici specialisti operanti nelle aziende sanitarie sono risultatati abilitati all’uso del Fse, una percentuale che supera la media nazionale fissata al 76%. Questo significa che, almeno dal lato dei fornitori di servizi sanitari, c’è una preparazione e un’accettazione netta del Fse.
Verso un futuro più digitale
Il panorama attuale, quindi, è di certo contrastante. Mentre da un lato i medici mostrano una completa disponibilità ad utilizzare il Fse, dall’altro lato c’è una parte consistente della popolazione che ancora esita, e ciò potrebbe influenzare negativamente la gestione della salute pubblica. Promuovere una maggiore consapevolezza sulla funzione del Fse potrebbe essere una via per incoraggiare i cittadini a partecipare attivamente.
È evidente che il potenziale del Fascicolo sanitario elettronico è enorme: da facilitare il monitoraggio della salute, all’accesso veloce storico delle informazioni sanitarie che tutti noi potremmo dover fornire in circostanze di emergenza. Riflettendo su questi aspetti, è chiaro che c’è molto lavoro da fare per sensibilizzare i cittadini sardi su come questa digitalizzazione possa effettivamente migliorare la loro salute e benessere. La strada verso un’assistenza sanitaria più integrata e moderna è ancora lunga, ma con uno sforzo concertato potrebbe portare a risultati significativi nel prossimo futuro.