Un incontro straordinario di arte e cultura si è svolto a Madrid, precisamente nel Museo Archeologico Nazionale , dove la musica sarda di Paolo Angeli si è unita alle iconiche sculture dei giganti di Mont’e Prama.
Un evento straordinario intitolato “Il tramonto del Pugilatore” che ha visto una fusione di sonorità antiche e sulla bellezza del paesaggio sonoro della Sardegna. La mostra, aperta al pubblico da settembre fino a gennaio, ospita l’imponente scultura per tutti gli amanti della musica e della cultura.
Il concerto di Paolo Angeli è stata un’esperienza coinvolgente e suggestiva, dove il chitarrista ha esplorato le profondità musicali della sua terra. Con una carriera ricca di successi, Angeli è conosciuto non solo come chitarrista, ma anche come compositore ed etnomusicologo. La sua musica è sempre un viaggio attraverso le tradizioni e le sonorità della Sardegna, ed è in grado di creare un’atmosfera percepita come il soffio del vento e il rumore delle onde.
Il pubblico ha ascoltato musiche con testi di poeti sardi e di immergersi nei suoi ultimi lavori discografici: “Jar’a“, “Rade” e “Níjar“. Questi album traggono ispirazione dall’opera di Federico García Lorca, in particolare da “Nozze di Sangue“, portando i temi dell’amore e della tragedia in una nuova dimensione. Gli arrangiamenti di Angeli mescolano la tradizione con elementi moderni, creando così un panorama sonoro unico e ipnotico.
Il significato del ‘Pugilatore’
La scultura del Pugilatore, simbolo dell’antica civiltà nuragica della Sardegna, rappresenta la potenza e la resilienza di un popolo. Questo evento di Madrid ha voluto anche celebrare la cultura e la storia sarda, dando nuova vita a queste statue che sono veri e propri giganti della memoria. Nella mostra, oltre all’imponenza del Pugilatore, si entra anche in contatto con una storia che risale a migliaia di anni fa.
Il lavoro del MAN, in collaborazione con l’ambasciata d’Italia in Spagna, la Fondazione Mont’e Prama e l’Istituto Italiano di Cultura, dimostra l’importanza di valorizzare il patrimonio culturale attraverso eventi che uniscono artisti e storie. Il concerto di Angeli fa parte di questa iniziativa che mira a rendere la cultura sarda accessibile e conosciuta anche oltre i confini dell’isola. Attraverso la musica e l’arte, gli spettatori si sono immersi in una dimensione di bellezza e riflessione, un viaggio alla scoperta di radici profonde e significative.
Un viaggio musicale e interiore
Paolo Angeli, con il suo approccio unico alla musica, descrive il concerto come un “viaggio solitario” ricco di emozioni. La musica per lui è un mezzo per affrontare la propria intimità e confrontarsi con il trascorrere del tempo. Ogni nota, ogni accordo, rappresenta un momento di introspezione, un modo per esplorare le sue emozioni più profonde. Navigare tra queste sonorità è un po’ come viaggiare tra isole diverse, affrontando le onde e le sfide che possono sorgere.
La piena immersione nel mondo musicale dell’artista sardo è la chiave per comprendere l’essenza della sua arte. Angeli invita tutti a partecipare a questo evento, sottolineando che la musica è una porta aperta verso la connessione con noi stessi e con gli altri. Durante il concerto, i partecipanti sono statitrascinati in un carosello di storie e melodie che raccontano l’eredità culturale di un’intera comunità. E’ stata ma un’esperienza multisensoriale che hanno portato emozioni e connessioni in modo profondo.