L’energia eolica è già tecnologicamente matura e presenta delle enormi potenzialità. Scopriamole insieme e quanto è sviluppato in Italia
L’energia eolica prende il nome dal dio greco del vento Eolo e utilizza la forza del vento per generare elettricità, trasformando l’energia cinetica del movimento dell’aria in energia elettrica.
Questa fonte energetica è rinnovabile, alternativa e inesauribile. Nonostante le sue origini antiche, simili a quelle dei mulini a vento, solo negli ultimi decenni è stata ampiamente adottata per la produzione di elettricità su larga scala.
Ma come si trasforma il vento in energia elettrica? Quali sono i Paesi che ne fanno maggiore uso?
Energia eolica spiegata brevemente
Le turbine eoliche sono le strutture che permettono questa trasformazione e sono composte da quattro parti principali:
- Torre che sostiene la navicella e le pale, con un’altezza media di circa 90 metri
- Rotore, la parte della turbina a cui sono attaccate le pale
- Pale che sfruttano il vento per far ruotare il rotore, producendo elettricità. Ogni turbina ha solitamente 3 pale che ruotano a una velocità tra i 10 e i 25 giri al minuto.
- Navicella, situata sopra la torre, contiene i componenti necessari per convertire l’energia cinetica del rotore in elettricità.
Ma come si produce l’energia eolica? La produzione di energia elettrica tramite turbine eoliche avviene solo quando soffia il vento. Questo movimento dell’aria fa ruotare le pale, che trasferiscono il movimento al rotore.
Tuttavia, non tutti i venti possono generare elettricità: è necessaria una velocità minima chiamata “cut-in”, solitamente tra i 10 e i 15 km/h.
Per quanto riguarda la generazione di energia, la rotazione del rotore viene trasferita alla navicella, il “cuore” della turbina eolica. Qui, moltiplicatori e generatori convertono l’energia meccanica della rotazione in energia elettrica.
Questa energia, tramite una serie di trasformatori, viene portata da bassa ad alta tensione, pronta per essere immessa nella rete elettrica.
Per produrre l’energia eolica, solitamente vengono utilizzati dei parchi eolici, cioè dei siti all’interno dei quali vengono installati più generatori eolici.
I parchi possono essere di tre tipi:
- on-shore: si trovano sulla terraferma, ad almeno 3 km dalle coste;
- near-shore: si trovano sulla terraferma, a meno di 3 km dalle coste;
- off-shore: si trovano in mare aperto (o all’interno dei laghi) e la loro distanza dalle coste è variabile.
Come ogni fonte energetica, anche l’eolico ha una serie di vantaggi e svantaggi:
Si tratta di una fonte inesauribile di energia, il cui costo di manutenzione è contenuto. Sicuramente un grande vantaggio è quello della riduzione di emissioni di CO2 e inquinanti in atmosfera, dal momento che il funzionamento delle turbine eoliche non prevede processi di combustione – a differenza delle fonti fossili -.
C’è da dire però che la produzione delle varie componenti delle turbine eoliche ha un impatto ambientale nei rispettivi luoghi di estrazione e produzione.
Continuando con gli svantaggi, uno dei principali è l’incostanza del vento. Se questo non dovesse soffiare, la produzione energetica sarebbe nulla per quel periodo di tempo.
Stessa cosa anche nel caso di un vento troppo forte: se si supera una certa velocità di “cut-out” (attorno ai 90 km/h), le turbine si arrestano per evitare di danneggiare il rotore. Inoltre da un punto di vista paesaggistico le turbine possono essere impattanti, specialmente per quanto riguarda l’inquinamento acustico e quello visivo, essendo strutture alte e ben riconoscibili nel paesaggio.
Anche il costo di installazione è abbastanza elevato, ma è bilanciato da un costo di gestione relativamente basso. Un ulteriore svantaggio da considerare è l’uso di grandi quantità di terre rare per costruire le batterie delle turbine. Questi elementi chimici sono cruciali per la tecnologia moderna.
La loro estrazione è prevalentemente concentrata all’estero, con la Cina come principale produttore, e il loro processo di lavorazione ha un impatto ambientale significativo.