Ci sono importanti novità per quanto riguarda il bonus mobili: potrebbe non essere rinnovato per il 2025. Ecco cosa c’è da sapere a riguardo
Dopo la riduzione del tetto di spesa decisa dalla manovra 2024, che conferma i tagli presenti nelle manovre precedenti, con la legge di Bilancio 2025 potrebbe arrivare un taglio ancora più significativo. Il bonus mobili rischia di essere eliminato, mettendo fine agli incentivi per arredi ed elettrodomestici. L’agevolazione del 50%, legata ai lavori di ristrutturazione, è in discussione. Come l’ecobonus e il sismabonus, anche questa non è stata confermata per il prossimo anno. Tuttavia, a differenza degli altri incentivi, il bonus mobili ha già subito riduzioni negli anni passati. Ma vediamo tutto ciò che c’è da sapere sulla questione.
Prima di parlare della possibile cancellazione del bonus mobili, vediamo cos’è esattamente questa agevolazione. Il cosiddetto “bonus mobili ed elettrodomestici” è un’agevolazione fiscale che copre il 50% delle spese sostenute per l’acquisto di mobili ed elettrodomestici destinati ad arredare immobili sottoposti a lavori edilizi. L’incentivo consiste in una detrazione Irpef suddivisa in 10 quote annuali di pari importo. La detrazione valida per il 2024 si applica ai lavori di ristrutturazione edilizia effettuati a partire dal primo gennaio 2023.
Il bonus è collegato a interventi di manutenzione straordinaria, restauro e ristrutturazione edilizia su singoli appartamenti o fabbricati. Lo sconto fiscale si applica anche a interventi realizzati su box auto o garage e nella ricostruzione o ripristino di un immobile danneggiato da eventi calamitosi, a condizione che sia stato dichiarato lo stato di emergenza.
L’incentivo è valido anche per interventi di restauro, risanamento conservativo e ristrutturazione edilizia su interi fabbricati, eseguiti da imprese di costruzione o ristrutturazione immobiliare e da cooperative edilizie che vendono o assegnano l’immobile entro 18 mesi dal termine dei lavori. Inoltre, è applicabile a interventi di manutenzione ordinaria, straordinaria, restauro e risanamento conservativo, e ristrutturazione edilizia su parti comuni di edifici residenziali mirati alla riduzione del rischio sismico.
Il bonus mobili potrebbe scomparire completamente nel 2025. Già con la Legge di Bilancio di quest’anno, come abbiamo detto in apertura di articolo, il limite massimo detraibile è stato ulteriormente ridotto, ma con la manovra 2025 potrebbe esserci una sua totale eliminazione. La detrazione del 50% legata alle ristrutturazioni domestiche, che ha consentito di arredare l’immobile ristrutturato con uno sconto pari alla metà del costo, è seriamente a rischio. È stato ampiamente annunciato che ecobonus e bonus ristrutturazione, con le attuali aliquote, non saranno prorogati nel 2025, tornando così alle aliquote di detrazione previste dal Tuir (36%).
Diversamente dagli altri bonus per la casa (escluso il superbonus per ovvie ragioni), il bonus mobili ha subito continui tagli e ridimensionamenti negli ultimi anni. Fino al 2021, il tetto massimo di spesa su cui si poteva ottenere la detrazione del 50% era di 16.000 euro, garantendo un beneficio di 8.000 euro per il contribuente. L’anno successivo, questa soglia è stata ridotta a 10.000 euro, diminuendo il beneficio a 5.000 euro.
Ulteriori riduzioni sono avvenute nel 2023 (con il bonus mobili sceso a 8.000 euro) e nel 2024 (ridotto a 5.000 euro). Come si può vedere, anno dopo anno, il tetto è stato progressivamente abbassato, offrendo agevolazioni sempre minori per chi acquistava mobili ed elettrodomestici per l’immobile ristrutturato.
Un tetto inferiore che, di fatto, significa meno agevolazioni per i cittadini che sostengono queste spese. La detrazione massima ottenibile con questo sconto fiscale è diminuita tra il 2023 e il 2024 da 4.000 a 2.500 euro. Nel 2021, solo pochi anni fa, ammontava a 8.000 euro, più del triplo.
Per il prossimo anno, il bonus mobili non è stato rifinanziato e, senza un intervento legislativo specifico nella Legge di Bilancio 2025, dal primo gennaio non sarà più disponibile. Inoltre, con i significativi tagli previsti per tutti i bonus casa (con le detrazioni per ristrutturazioni ed ecobonus che tornano al 36%, per poi scendere al 30% dopo qualche anno, e il superbonus soggetto a ulteriori ridimensionamenti e restrizioni) e l’intenzione di rendere le detrazioni meno automatiche, è evidente che l’eliminazione del bonus mobili è una delle possibilità concrete.
Cosa conviene fare nel frattempo? La strategia più sicura è acquistare arredi ed elettrodomestici entro il 2024, evitando di posticipare al prossimo anno, quando non ci sono garanzie di ottenere gli sconti. È importante ricordare la regola fondamentale per usufruire del bonus: la data di inizio lavori deve precedere quella delle spese per l’acquisto di mobili e grandi elettrodomestici. Pertanto, è necessario avviare il cantiere prima di effettuare gli acquisti.
Tra i mobili agevolabili rientrano: letti, armadi, cassettiere, librerie, scrivanie, tavoli, sedie, comodini, divani, poltrone, credenze, materassi e apparecchi di illuminazione. Tra i grandi elettrodomestici agevolabili sono inclusi: frigoriferi, congelatori, lavatrici, lavasciuga, asciugatrici, lavastoviglie, apparecchi di cottura, stufe elettriche, piastre riscaldanti elettriche, forni a microonde, apparecchi elettrici di riscaldamento, radiatori elettrici, ventilatori elettrici ed elettrodomestici per il condizionamento.
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