La classifica delle città italiane nelle quali è più facile trovare lavoro

Stravince il Nord, in miglioramento ma ancora staccata Roma. Il Sud comunque in crescita: ecco cosa dice lo studio della Fondazione Aidp in collaborazione con Isfort

Lo studio ‘Città del lavoro’, basato su uno studio della Fondazione Aidp – Lavoro e sostenibilità in collaborazione con Isfort, presentato a Napoli il 2 luglio, ha stilato una classifica delle città dove è più facile trovare lavoro. L’analisi ha preso in considerazione una serie di fattori sia interni che esterni alla condizione lavorativa. Tra i fattori interni troviamo le retribuzioni, l’ambiente di lavoro, le opportunità di carriera, la reputazione aziendale e le possibilità di smart working. Per quanto riguarda i fattori esterni, sono stati valutati i trasporti, la vivibilità ambientale, i servizi per il tempo libero, la sicurezza e i servizi digitali. Questi criteri hanno permesso di confermare che esistono notevoli differenze nella qualità della vita lavorativa tra le varie città italiane.

La top ten delle ‘Città del Lavoro’

Milano è in testa alla classifica, seguita da Bergamo, Padova, Trieste e Trento nelle prime cinque posizioni. La top ten è completata da Cagliari, Udine, Monza, Sondrio e Modena. La distribuzione territoriale delle città nella classifica è piuttosto netta: tra le prime 40 posizioni, 17 sono occupate da città del nord-est, 14 del nord-ovest, 6 del centro (tra cui Roma, 25ma in forte miglioramento rispetto all’anno scorso), e solo 3 del sud e delle isole, tra cui Cagliari e Lecce.

Sud Italia: un potenziale in Crescita

La città di Napoli non compare nella lista, mentre Lecce è l’unica rappresentante del Sud Italia, al 31mo posto. Tuttavia, il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, ha sottolineato che il rapporto evidenzia il divario economico del paese, ma mostra anche un Sud dinamico in crescita dal punto di vista infrastrutturale e del contributo alla crescita nazionale.

Colloquio di lavoro
Colloquio di lavoro | Unsplash @Tumisu – sardegnaoggi.it

“Questo rapporto fotografa il divario del paese soprattutto dal punto di vista economico – ha dichiarato il sindaco Manfredi – ma se guardiamo nel dettaglio i vari indicatori vediamo un Sud dinamico, che sta crescendo dal punto di vista infrastrutturale e di contributo alla crescita del paese che va attentamente considerato”.

Il sindaco ha inoltre evidenziato i miglioramenti di Napoli nell’ultimo anno per quel che r”riguarda le attività culturali, le attività scolastiche, i trasporti, ci sono segnali positivi sulla digitalizzazione, è un percorso lungo ma l’importante è che il divario non cresca e tenda a diminuire. Il Mezzogiorno – ha concluso il sindaco – è l’area con il maggior potenziale di crescita, c’è bisogno di un paese unito e che sfrutti bene le sue potenzialità per creare ricchezza e distribuirla in maniera opportuna”.

Elementi fondamentali della classifica

La classifica è stata costruita su diverse valutazioni, tra cui i “fondamentali economici” come i redditi e i “servizi di cittadinanza”, che comprendono la sanità, i trasporti e l’offerta formativa. Altri fattori importanti sono la “vivibilità ambientale” e la “sicurezza della città”. In misura minore, sono stati considerati anche elementi come la cultura, il tempo libero e l’inclusione, i diritti e le pari opportunità.

Questi criteri riflettono l’attenzione a una visione olistica della qualità della vita lavorativa, andando oltre le mere retribuzioni per considerare anche il contesto in cui i lavoratori vivono e operano. La presenza di città del Sud nella classifica, seppur limitata, segnala una potenziale inversione di tendenza e una crescita che potrebbe ridurre il divario con il resto del paese.

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