È possibile fare un bonifico a un figlio in caso di bisogno, ma è fondamentale prestare attenzione alla causale indicata per evitare problemi.
In una famiglia può essere naturale che uno dei componenti possa avere un momento di difficoltà sul piano economico, basti pensare a quando qualcuno perde il lavoro o ha uno stipendio ritenuto eccessivamente basso. In casi simili, specialmente se dovesse esserci la necessità di sostenere una spesa imprevista, essere preoccupati è quasi scontato, ma è in queste situazioni che può diventare provvidenziale il sostegno dei parenti più stretti.
Non è raro quindi trovare un genitore che decida di fare un bonifico a un figlio, con la convinzione di come possa verificarsi la stessa situazione a parti invertite. Poco importa l’entità dell’importo, che varia evidentemente da caso a caso, è bene agire in modo scrupoloso se si vuole evitare di andare incontro a inconvenienti che possono rivelarsi poco piacevoli.
È tutt’altro che raro trovare genitori che decidono di fare un bonifico a un figlio, soprattutto perché i ragazzi si ritrovano spesso ad avere guadagni troppo bassi e non riescono a essere indipendenti come vorrebbero. Non ci sono particolari problemi a fare questa operazione, che può essere fatta in contanti fino a 5 mila euro e con bonifico bancario o assegno in caso di somme superiori.
Agire in maniera scrupolosa diventa però determinante se si vuole evitare di andare incontro a problemi con il Fisco, chiamato a fare verifiche periodiche sui movimenti di denaro, compresi quelli dei piccoli risparmiatori, che possono avere da parte anche solo un piccolo gruzzoletto. Anzi, spesso ci si lamenta di come le verifiche riguardino soprattutto loro e non chi è più abbiente e non sempre si comporta in modo regolare.
Un trucco per cercare di ridurre la possibilità di finire nel mirino dell’Agenzia delle Entrate è però disponibile. Innanzitutto è necessario dimostrare la legittimità di quanto fatto, anche attraverso l’indicazione della causale, che non deve mai mancare quando si esegue un bonifico, a un figlio ma non solo. Usare questo tipo di soluzione e non i contanti consente di cedere una somma anche superiore ai 5 mila euro, avendo cura di descrivere nel dettaglio la motivazione che sta dietro al pagamento.
In genere tra le indicazioni più diffuse e ritenute accettabili ci sono espressioni quali “Regalo per il compleanno”, “Regalia per Laurea”, “Contributo per lo studente fuori sede”, giusto per fare qualche esempio. Se lo si desidera o lo si ritiene necessario è consentito ache dare un sostegno per l’acquisto di una casa, così magari da ridurre le richieste per un mutuo, ma se la cifra dovesse essere davvero consistente è indispensabile fare un atto pubblico attraverso un notaio, con i relativi costi, davanti a due testimoni.
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