Prima di scegliere il vostro lavoro dei sogni, volete sapere qual è l’occupazione che prevede più giorni di ferie? Ecco tutto ciò che c’è da sapere
Le ferie, che siano estive, invernali o di qualunque altra stagione, la cosa certa è che sono il momento più atteso di ogni lavoratore di tutto il mondo. Chi è, infatti, che ogni volta non si ritrova a fare il conto dei giorni che mancano all’inizio delle tanto agognate e meritate vacanze? Il sogno di ognuno di noi, inoltre, è quello di fare un lavoro che garantisca un numero di ferie superiore a tutti gli altri. Ma esiste davvero un’occupazione del genere? Ecco la risposta a questa domanda.
Vi siete mai domandati quali sono i lavori che offrono maggiori possibilità di prendere giorni di riposo nell’arco dell’anno? Sebbene la legge stabilisca un minimo di giorni di ferie per ogni lavoratore, i singoli contratti collettivi possono prevedere benefici maggiori per i dipendenti. Per questo motivo, attualmente non tutti godono dello stesso numero di giorni di ferie: ci sono lavoratori che usufruiscono di più vacanze rispetto ad altri.
Riuscire nell’intento di dare una risposta alle domande poste in questo articolo, però, risulta essere complicato. Bisogna considerare, infatti, che in Italia ci sono oltre 900 contratti collettivi, rendendo difficile l’analisi di ciascuno per stilare una classifica dei lavoratori con più giorni di ferie. In nostro aiuto, tuttavia, arriva uno studio realizzato nel 2016 dalla Fondazione Studi dei Consulenti del Lavoro. Anche se sono trascorsi alcuni anni, i rinnovi contrattuali che si sono succeduti nel frattempo non hanno apportato cambiamenti significativi in termini di ferie, pertanto i dati pubblicati rimangono abbastanza attuali, e possono essere presi in considerazione per riuscire a capire quale sia l’occupazione migliore in questo senso.
Uno studio che, come vedremo, ci indica chiaramente che, sebbene non ci siano differenze sostanziali tra le professioni del settore privato, nel settore pubblico si osservano molti più giorni di ferie. Sono infatti i dipendenti pubblici quelli che hanno le vacanze più lunghe, specialmente gli individui con un’anzianità di servizio più elevata.
Prima di arrivare al punto focale del nostro articolo, è necessario vedere cosa dice la legge italiana a proposito delle ferie.
Il decreto legislativo n. 66 del 2003 stabilisce il numero minimo di ferie, precisando che ogni lavoratore, inclusi quelli a tempo parziale, ha diritto ad almeno 4 settimane di ferie retribuite annuali. Successivamente, il decreto legislativo n. 213 del 2004 specifica che almeno 2 settimane devono essere utilizzate entro l’anno in cui maturano, anche consecutivamente se richiesto dal dipendente.
Le altre 2 settimane possono essere usufruite entro i 18 mesi successivi alla fine dell’anno di maturazione. Dopo questo periodo, le ferie non vanno perse, ma il datore di lavoro deve affrontare conseguenze: oltre a versare i contributi come se le ferie fossero state godute, deve anche pagare eventuali sanzioni.
Come menzionato, i contratti collettivi di lavoro possono prevedere condizioni più favorevoli per i lavoratori, motivo per cui alcuni oggi godono di più giorni di ferie rispetto ad altri. Ma chi sono questi lavoratori?
Alla luce di quanto sopra, sono i contratti collettivi nazionali a determinare il numero di giorni di ferie a disposizione dei dipendenti. È importante sottolineare che queste ferie generalmente includono solo i giorni lavorativi effettivi, escludendo sabati e domeniche (a meno che non siano giorni lavorativi abituali).
Dallo studio condotto dalla Fondazione Studi dei Consulenti del Lavoro, emerge che alcuni Ccnl seguono lo schema della normativa nazionale, mentre altri, come il Ccnl dei metalmeccanici, prevedono giorni di ferie aggiuntivi, soprattutto per i dipendenti con maggiore anzianità di servizio.
Attualmente, il settore del Turismo e del Commercio offre più giorni di ferie, arrivando a 26 giorni. Considerando una settimana lavorativa di 5 giorni, questo equivale a quasi 5 settimane di ferie, sfruttando anche sabati e domeniche. Anche i metalmeccanici del settore industria e artigianato possono arrivare a 5 settimane di ferie, ma solo per chi ha almeno 18 anni di servizio in azienda.
La situazione migliora ancora nel pubblico impiego, dove generalmente si superano i 30 giorni di ferie (inclusi i riposi previsti dalla legge n. 937/77). Questo significa oltre un mese di ferie, e ancor di più se si considerano i sabati e le domeniche.
Nel caso della scuola, il sabato è considerato giorno lavorativo, e nei giorni di ferie sono inclusi i 4 riposi concessi per le ex festività. In media, quindi, c’è una differenza di circa 9 giorni di ferie tra il settore privato e quello pubblico, a favore dei dipendenti statali. Questo trattamento privilegiato comporta un costo aggiuntivo per lo Stato di poco meno di 5 miliardi di euro.
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