Due strade verso la pensione anche se si hanno pochi anni di contributi: ecco come scegliere quella più conveniente
Andare in pensione può sembrare un traguardo irraggiungibile per chi ha avuto una carriera lavorativa breve e discontinua. Eppure anche se si hanno pochi contributi ci sono due opzioni di pensionamento tra le quali scegliere.
Nel sistema previdenziale italiano i contributi sono l’elemento chiave per il pensionamento. Ogni scivolo pensionistico richiede la soddisfazione di un requisito contributivo. I 20 anni di contributi servono per la pensione di vecchiaia a 67 anni e per la pensione contributiva a 64 anni di età. Le pensioni anticipate, invece, richiedono il raggiungimento di un più alto numero di contributi. Parliamo di 41 anni per Quota 103, 42 anni e dieci mesi per la pensione anticipata ordinaria, 35 anni per Opzione Donna.
Sembra impossibile, dunque, riuscire ad andare in pensione se si hanno pochi anni di contribuzione versata. Eppure tante persone si ritrovano solo con cinque anni di contribuzione o poco di più per svariati motivi. Possibile che non abbiano diritto ad un trattamento pensionistico? Le opzioni in realtà esistono anche se non si deve pensare di poter ottenere una ricca entrata mensile. Avere accumulato pochi contributi significa ottenere qualche centinaia di euro e nulla di più.
I lavoratori che hanno versato contributi dal 1° gennaio 1995 e rientrano, dunque, nel sistema di calcolo contributivo possono approfittare della pensione di vecchiaia a 71 anni con solo cinque anni di contribuzione. In alternativa c’è l’assegno sociale dedicato a chi soddisfa specifici requisiti reddituali. Una volta raggiunta l’età della pensione di vecchiaia contributiva il percettore dell’assegno sociale può scegliere quale trattamento ricevere.
Cosa conviene tra assegno sociale e pensione a 71 anni? La risposta non può prescindere dalla situazione personale. Nello specifico, l’interessato dovrà verificare l’ammontare dell’assegno pensionistico erogato con la pensione di vecchiaia contributiva e confrontarlo con l’importo dell’assegno sociale che nel 2024 è di 534,41 euro. Per calcolare la pensione contributiva occorre tener conto del montante contributivo e del coefficiente di trasformazione che varia in base all’età di pensionamento.
Considerando cinque anni di contributi maturati durante la carriera lavorativa, è chiaro che il montante sarà molto basso e difficilmente si potrà raggiungere una pensione superiore ai 500 euro. Di conseguenza sarebbe preferibile continuare a ricevere l’assegno sociale. Fortunatamente questa è una possibilità concessa dall’INPS. Secondo la normativa, infatti, il pensionato può ottenere l’erogazione del trattamento più vantaggioso tra quelli disponibili.
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