Tassa di successione ridotta: come sfruttare la normativa 2024

La tassa di successione è spesso e volentieri di importo molto importante. La normativa 2024, però, consente di avere una riduzione

Quando si eredita un patrimonio, una delle principali preoccupazioni riguarda le tasse da pagare per la successione ereditaria. Tuttavia, sappiate che vi sono degli strumenti che possono consentirci di pagare una tassa di successione ridotta. L’importante, come in ogni aspetto della vita, è conoscere le normative.

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Tassa di successione ridotta: cosa prevede la normativa – Sardegnaoggi.it

Spesso, infatti, si tratta di un obbligo fiscale che può pesare non poco sulla nostra economica. Ma esistono strategie legali per minimizzare l’ammontare delle imposte da versare. Preliminarmente, proprio perché abbiamo esordito esortando alla conoscenza delle normative, dobbiamo specificare che gli eredi devono presentare la dichiarazione di successione all’Agenzia delle Entrate. Sarà poi compito della stessa Agenzia delle Entrate calcolare l’imposta dovuta per il trasferimento dei beni ereditati.

Oggi vi daremo qualche consiglio, normativa alla mano. Ma, come sempre accade quando parliamo di questi temi che afferiscono alle nostre finanze, il consiglio è sempre quello consultare un consulente finanziario o un avvocato specializzato in successioni per valutare le migliori opzioni in base alle proprie circostanze e obiettivi finanziari.

Come usufruire della tassa di successione ridotta

E, allora, iniziamo con l’elencare i modi in cui la normativa permette di pagare una tassa di successione ridotta. Il primo ci dice che gli eredi in linea retta non devono pagare tasse di successione se il patrimonio ereditato ha un valore inferiore a 100.000 euro e non include diritti reali su immobili. La tassa di successione va pagata solo per patrimoni di valore superiore o che includono beni immobili.

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L’Agenzia delle Entrate gioca un ruolo importante nelle successioni foto: Ansa – (sardegnaoggi.it)

Un altro strumento molto utile è la donazione con riserva di usufrutto. In questo caso il de cuius (cioè il donatore) deve trasferire la nuda proprietà di un immobile agli eredi, mantenendo per sé il diritto di usufrutto fino alla morte. L’imposta di successione sarà calcolata solo sulla nuda proprietà, riducendo l’importo complessivo dell’imposta. Inoltre, depositare denaro in un conto corrente cointestato con i futuri eredi può essere una strategia efficace. Alla morte di uno dei cointestatari, l’imposta di successione è dovuta solo sulla quota di denaro posseduta dal defunto. Si evita così di pagare sull’intero saldo del conto.

Soprattutto nei tempi che viviamo, infine, sempre più persone optano per stipulare una polizza vita con una compagnia assicurativa, versando premi periodici. Alla sua morte, i beneficiari designati ricevono una somma di denaro esente da tassazione, poiché non fa parte del patrimonio ereditario soggetto a imposte di successione.