Pensioni a 56, 61 o 63 anni: i requisiti sono accessibili a tanti

La pensione anticipata non è impossibile da ricevere, bisogna però avere i giusti requisiti: ecco quali sono.

Il concetto di pensione anticipata si riferisce ad una forma di pensionamento che permette ai lavoratori di ritirarsi dal lavoro prima di aver raggiunto l’età pensionabile. La pensione di vecchiaia infatti si basa principalmente sull’età anagrafica. Mentre la pensione anticipata si basa principalmente sul numero di anni di contributi versati e non solo.

Pensioni a 56, 61 o 63 anni: i requisiti necessari
La pensione anticipata permette di lasciare il lavoro prima dell’età pensionabile – Sardegnaoggi.it

Infatti, se non si hanno tutti gli anni di contributi necessari per andare in pensione anticipata, si possono prendere in considerazione i casi in cui la persona ha un’invalidità, anche non particolarmente grave. Questa opportunità permette di lasciare il lavoro molto prima rispetto al raggiungimento dei requisiti ordinari di pensionamento. Andiamo quindi a vedere quali sono le vie disponibili per chi ha una piccola invalidità civile o un’invalidità specifica legata alla professione, e perché queste pensioni sono accessibili a molti.

Pensioni a 56, 61 o 63 anni: quali sono i requisiti per la pensione anticipata

Una delle vie principali per accedere alla pensione anticipata riguarda le persone con una percentuale di invalidità civile pari o superiore al 74%. In questo caso si sono diverse opportunità, soprattutto per le donne. Ad esempio, Opzione Donna permette di andare in pensione con un’età variabile tra i 59 e i 61 anni, a seconda del numero di figli. Nel dettaglio: 59 anni di età se la lavoratrice ha avuto 2 o più figli, a 60 anni di età se ha avuto un figlio, a 61 anni di età se non ha avuto figli. Per accedere a questa misura, sono richiesti almeno 35 anni di contributi.

Pensioni a 56, 61 o 63 anni: i requisiti per la pensione anticipata
Se si ha un’invalidità non grave ma oltre il 74% si può andare in pensione anticipata a seconda degli anni di contributi versati – Sardegnaoggi.it

Per entrambi i sessi, esiste anche l’opportunità di sfruttare l’APE Sociale. Questa prevede la pensione a 63,5 anni, con 30 anni di contributi e una percentuale di invalidità del 74%. Inoltre, la stessa percentuale di invalidità permette ai lavoratori precoci di beneficiare di Quota 41. Questa consente di andare in pensione con 41 anni di contributi, a patto che almeno un anno di contributi sia stato versato prima dei 19 anni di età.

Quando si parla di pensioni a 56 anni per le donne e a 61 anni per gli uomini, si entra nell’ambito dell’invalidità pensionabile. Questa è diversa dall’invalidità civile. L’invalidità pensionabile si riferisce alla riduzione della capacità lavorativa specifica rispetto al lavoro che il soggetto svolge abitualmente. Non si tratta di una riduzione generalizzata della capacità lavorativa, ma specifica per la professione del lavoratore.

Per beneficiare di questa misura, è necessario avere un’invalidità pensionabile che riduca la capacità lavorativa rispetto al lavoro svolto e aver maturato almeno 20 anni di contributi. Questa combinazione di requisiti consente di accedere alla pensione a 56 anni per le donne e a 61 anni per gli uomini. Insomma, le possibilità di pensionamento anticipato con invalidità, anche se non grave, sono accessibili a molti. Infatti i requisiti di invalidità non richiedono necessariamente condizioni di gravità estrema. Non è sempre necessaria un’invalidità al 100%, né l’esistenza di difficoltà significative nella deambulazione o nelle attività quotidiane.

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