Bonifici a figli o familiari, li fanno tutti così ma rischiano tantissimo: come evitare guai

I bonifici bancari tra familiari sono una pratica comune, spesso utilizzata per trasferire somme di denaro a figli, nipoti o altri parenti.

Nonostante la loro apparente semplicità, queste operazioni possono nascondere insidie fiscali se non gestite con la dovuta attenzione.

Bonifici a parenti
Bonifici a parenti (sardegnaoggi.it)

In un contesto dove l’amministrazione fiscale è sempre più vigile grazie all’Anagrafe dei conti correnti, è fondamentale capire come effettuare correttamente queste transazioni per evitare spiacevoli sorprese.

L’importanza della causale nei bonifici

Il bonifico bancario sembra una delle operazioni più semplici e sicure per trasferire denaro, ma quando si tratta di donazioni a familiari, la questione può complicarsi. La ragione principale di queste complicazioni è la causale del bonifico, ovvero la motivazione ufficiale della transazione. Anche se non è obbligatoria, la causale è fortemente consigliata per giustificare il trasferimento agli occhi del Fisco ed evitare che venga considerato sospetto.

Pensiamo ai casi comuni: un genitore che vuole aiutare il figlio con l’acquisto di una casa, o un nonno che vuole contribuire alle spese universitarie del nipote. In queste situazioni, scrivere semplicemente “regalo” nella causale può sembrare sufficiente, ma non sempre è così. L’Agenzia delle Entrate potrebbe infatti interpretare il movimento come sospetto, portando a potenziali controlli fiscali.

Per evitare tali rischi, è consigliabile usare frasi chiare e specifiche. Ad esempio, invece di “regalo”, si potrebbe scrivere “Regalo per compleanno di mia figlia Marta” o “Donazione per studi universitari di mio nipote Luca”. Queste causali dettagliate non solo chiariscono l’intento della transazione, ma aiutano anche a dimostrare che si tratta di un trasferimento non tassabile.

Procedura per non incorrere a controlli
Procedura per non incorrere a controlli (sardegnaoggi.it)

Un’altra parola chiave da considerare è “donazione”. Utilizzare questo termine nella causale aiuta a evidenziare che si tratta di una somma donata liberamente, non di un pagamento per servizi o beni, che potrebbe essere soggetto a tassazione. L’importanza di specificare il rapporto familiare è stata sottolineata anche dalla Cassazione nella sentenza n. 7258 del 2017, che ha chiarito come la causale del bonifico possa bastare a escludere che la somma sia di natura reddituale.

Evitare le insidie fiscali richiede dunque un po’ di attenzione nella compilazione della causale. È essenziale che chi effettua il bonifico comprenda l’importanza di questa operazione non solo dal punto di vista della trasparenza, ma anche della tutela nei confronti di potenziali accertamenti fiscali. Specificare la relazione familiare e il motivo del regalo è un piccolo sforzo che può evitare grandi malintesi.

In aggiunta, è importante tenere presente che anche i bonifici di modico valore possono attirare l’attenzione del Fisco se effettuati senza una causale chiara e dettagliata. Questo significa che non bisogna mai sottovalutare l’importanza di spiegare il contesto della donazione, anche quando si tratta di cifre relativamente basse.

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