Come gestire le cartelle esattoriali in Italia. Una mini guida, consigliandovi sempre di affidarvi a professionisti del settore
Le cartelle esattoriali sono uno degli strumenti principali attraverso cui l’Agenzia delle Entrate italiana riscuote i debiti dei contribuenti. Questi titoli esecutivi possono avviare azioni legali come esecuzioni forzate, pignoramenti e fermi amministrativi, con potenziali gravi conseguenze sul patrimonio personale.
Molti contribuenti attendono l’arrivo di un condono o di una rottamazione delle cartelle esattoriali per annullare i propri debiti. Queste misure permettono allo Stato di recuperare parte dei crediti in sospeso e offrono ai cittadini un metodo più accessibile per estinguere i debiti. La rottamazione è particolarmente apprezzata perché riduce il peso del debito, eliminando sanzioni e interessi, e consente di rateizzare la somma dovuta.
Alternative alla rottamazione
Non tutti sanno che è possibile gestire le cartelle esattoriali senza attendere una rottamazione o un condono. Esistono metodi alternativi per affrontare la questione e ridurre i debiti. Un’opzione è sfruttare la prescrizione, che varia a seconda del tipo di debito. Ad esempio, per i debiti con lo Stato Centrale, la prescrizione è di 10 anni. Questo significa che, trascorso questo periodo senza richieste da parte del creditore, il debito si estingue. È cruciale sapere che ogni sollecitazione o notifica ricevuta fa ripartire il conteggio della prescrizione.
Un’altra possibilità per ridurre il debito è richiedere uno sgravio fiscale parziale. Questo funziona in modo simile alla rottamazione: le sanzioni e gli interessi vengono azzerati, e il contribuente paga solo il tributo principale. Questo sgravio è stato riconosciuto dalla Corte di Cassazione e può essere richiesto all’Agenzia delle Entrate.
La legge prevede anche la possibilità di ottenere uno sgravio totale. In questo caso, il contribuente può richiedere un riesame della cartella esattoriale se ritiene che la richiesta di pagamento sia infondata. Se confermata l’infondatezza, il debito può essere annullato in tutto o in parte.
Inoltre, è possibile richiedere la sospensione legale della riscossione quando esistono particolari situazioni previste dalla legge numero 228 del 2012. In tali circostanze, la riscossione può essere sospesa fino a quando la situazione non sia stata chiarita.
È consigliabile mantenere una comunicazione aperta con l’Agenzia delle Entrate per risolvere le problematiche in via amministrativa quando possibile. Errori nella notifica o calcoli errati possono essere corretti senza necessariamente ricorrere a un contenzioso legale. Inoltre, è utile avvalersi dell’assistenza di consulenti fiscali o legali per esplorare tutte le opzioni disponibili e scegliere quella più adatta alla propria situazione.