La legge 104: verso una nuova era di inclusione sociale. Ecco come cambiano i criteri del pilatro del welfare italiano
La Legge 104, uno dei pilastri normativi in Italia per la tutela dei diritti delle persone con disabilità, è prossima a subire significative modifiche a partire da gennaio 2025. Queste novità, racchiuse nel Decreto Disabilità, approvato dal Consiglio dei ministri il 15 aprile 2024, rappresentano un passaggio cruciale verso una maggiore semplificazione e personalizzazione dell’assistenza alle persone con disabilità. Il Decreto Disabilità è parte integrante degli sforzi del governo italiano per allinearsi agli obiettivi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), che pone un forte accento sull’inclusione sociale e l’abbattimento delle barriere che limitano la partecipazione dei cittadini disabili alla vita sociale e civile.
Una delle principali innovazioni riguarda la definizione di “persona con disabilità”, che verrà aggiornata per rispecchiare una comprensione più moderna e inclusiva delle diverse forme di disabilità. In base al nuovo decreto, saranno considerate disabili tutte le persone che presentano durature compromissioni fisiche, mentali, intellettive o sensoriali che, interagendo con le barriere ambientali e sociali, limitano la loro partecipazione effettiva alla vita quotidiana. Questa nuova definizione permetterà di riconoscere più facilmente le necessità specifiche di ciascuna persona, rendendo i processi di valutazione e assistenza più personalizzati.
Come cambia la Legge 104
Dal 1° gennaio 2025, prenderà il via una fase di sperimentazione in nove province italiane: Brescia, Catanzaro, Firenze, Forlì-Cesena, Frosinone, Perugia, Salerno, Sassari e Trieste. Questa fase di test è pensata per valutare l’efficacia delle nuove disposizioni prima di una loro applicazione su scala nazionale prevista per il 2026. Durante questo periodo, saranno attuate nuove metodologie di valutazione e sostegno alle persone con disabilità, con l’obiettivo di migliorare la precisione e l’efficacia delle misure di supporto.
Un altro cambiamento significativo introdotto dal Decreto Disabilità è la “valutazione di base”, che sarà un processo unitario e multidisciplinare volto a determinare sia la condizione di disabilità che l’intensità dei sostegni necessari. Questo processo si svolgerà attraverso una singola visita collegiale, affidata all’INPS, e basata su classificazioni internazionali come l’ICD e l’ICF dell’Organizzazione Mondiale della Sanità. L’obiettivo è ridurre le lungaggini burocratiche e garantire un accesso più rapido e diretto ai servizi di supporto necessari.
Il “Progetto di vita” è un’altra innovazione chiave che sarà introdotta. Questo strumento mira a facilitare l’inclusione sociale e la partecipazione attiva delle persone con disabilità nei vari contesti di vita, dalla scuola al lavoro, passando per la vita familiare e sociale. Il progetto di vita verrà elaborato da un’unità di valutazione multidimensionale, che lavorerà a stretto contatto con la persona disabile, i suoi tutori e vari professionisti del settore sanitario e sociale. Questo team multidisciplinare avrà il compito di definire gli obiettivi di vita della persona, identificare le barriere esistenti e proporre interventi mirati per superarle.
L’approccio innovativo del progetto di vita si basa su quattro fasi chiave: la rilevazione degli obiettivi personali, l’individuazione delle barriere e dei facilitatori, la valutazione del profilo di salute e dei bisogni, e infine la definizione degli obiettivi realizzabili. Questa metodologia mira a mettere la persona con disabilità al centro del processo decisionale, garantendo che i sostegni siano adeguati alle sue specifiche esigenze e ambizioni.
Un ulteriore aspetto innovativo è l’utilizzo del fascicolo sanitario elettronico per il riconoscimento delle prestazioni assistenziali, che consentirà un accesso più integrato e immediato ai dati clinici e sociali della persona. Questo strumento sarà fondamentale per migliorare la continuità delle cure e dei servizi offerti, facilitando la collaborazione tra diversi enti e istituzioni coinvolti nel supporto alle persone con disabilità.
Queste riforme rappresentano un passo importante verso una maggiore inclusione sociale delle persone con disabilità in Italia, promettendo di rendere il sistema di assistenza più efficace, personalizzato e rispettoso delle esigenze individuali. La sperimentazione prevista dal 2025 sarà cruciale per testare e perfezionare questi cambiamenti, garantendo che possano essere implementati con successo su scala nazionale entro il 2026. Questo processo di trasformazione normativa e operativa si inserisce in un più ampio contesto di riforme sociali, mirate a creare un ambiente più equo e inclusivo per tutte le persone, indipendentemente dalle loro capacità fisiche o mentali.