Le festività retribuite in Italia: guida completa per il 2024 e 2025. Tutte le date da segnare sul calendario
Le festività retribuite rappresentano un aspetto fondamentale della legislazione sul lavoro in Italia, garantendo ai lavoratori il diritto a giornate di riposo riconosciute e retribuite. La regolamentazione di queste festività è complessa, poiché si basa su una combinazione di leggi nazionali e di disposizioni specifiche contenute nei Contratti Collettivi Nazionali di Lavoro (CCNL). Questo articolo esplora le normative vigenti, elenca le festività per gli anni 2024 e 2025, e discute le diverse modalità di trattamento economico a seconda di come queste giornate si inseriscono nel calendario lavorativo.
La normativa principale che disciplina le festività retribuite in Italia è la Legge n. 260 del 27 maggio 1949, successivamente modificata dalla Legge n. 90 del 31 marzo 1954. Queste leggi definiscono le giornate riconosciute come festività nazionali, che devono essere retribuite indipendentemente dal fatto che cadano in un giorno lavorativo o meno. Le festività infrasettimanali, invece, sono quelle che cadono in giorni feriali e, pur comportando l’astensione dal lavoro, garantiscono comunque al lavoratore la normale retribuzione. È importante notare che i CCNL possono prevedere ulteriori disposizioni specifiche per settore, influenzando così il trattamento delle festività.
È essenziale che lavoratori e datori di lavoro siano ben informati su queste normative, poiché le disposizioni possono variare in base a specifiche locali o settoriali. La conoscenza accurata delle festività retribuite e dei relativi diritti e doveri consente una programmazione efficace e un corretto trattamento economico per tutte le parti coinvolte.
Trattamento economico delle festività
Quando una festività cade in un giorno lavorativo, il lavoratore ha diritto alla normale retribuzione senza alcuna variazione. Tuttavia, se la festività cade in un giorno non lavorativo o di riposo settimanale, il lavoratore riceve comunque una quota aggiuntiva pari a una giornata lavorativa. Questo meccanismo assicura che i lavoratori non subiscano una perdita economica a causa del calendario. In alcuni casi, i CCNL possono prevedere il riconoscimento di un giorno di riposo compensativo in alternativa alla retribuzione aggiuntiva.
Nel caso in cui un lavoratore sia richiesto di lavorare durante una festività, la normativa prevede una maggiorazione retributiva. Questa maggiorazione è stabilita dai CCNL e generalmente varia tra il 50% e il 100% della retribuzione oraria. In aggiunta o in alternativa, può essere accordato un giorno di riposo compensativo, garantendo così al lavoratore la possibilità di beneficiare del riposo a cui avrebbe diritto.
Un aspetto particolare del sistema delle festività in Italia riguarda le cosiddette “festività soppresse”. Queste includono alcune festività civili che sono state rimosse dal calendario ufficiale con la Legge n. 54 del 5 marzo 1977. Tuttavia, i lavoratori non perdono completamente questi giorni, poiché i CCNL prevedono permessi retribuiti in sostituzione. Tra queste festività soppresse ci sono San Giuseppe, l’Ascensione, il Corpus Domini, i Santi Pietro e Paolo (escluso per Roma) e l’Unità Nazionale.
Per quanto riguarda il calendario delle festività retribuite per il 2024, le giornate riconosciute sono le seguenti: 1° gennaio (Capodanno), 6 gennaio (Epifania), 1° aprile (Lunedì dell’Angelo), 25 aprile (Festa della Liberazione), 1° maggio (Festa del Lavoro), 2 giugno (Festa della Repubblica), 15 agosto (Ferragosto), 1° novembre (Ognissanti), 8 dicembre (Immacolata Concezione), 25 dicembre (Natale) e 26 dicembre (Santo Stefano). A queste si aggiunge la festività del Santo Patrono della città in cui si trova il luogo di lavoro.
Per il 2025, le festività riconosciute includono: 1° gennaio (Capodanno), 6 gennaio (Epifania), 21 aprile (Lunedì dell’Angelo), 25 aprile (Festa della Liberazione), 1° maggio (Festa del Lavoro), 2 giugno (Festa della Repubblica), 15 agosto (Ferragosto), 1° novembre (Ognissanti), 8 dicembre (Immacolata Concezione), 25 dicembre (Natale) e 26 dicembre (Santo Stefano), oltre alla festività del Santo Patrono locale.