Bonus Casa 2025: quali misure puoi ancora richiedere se vuoi ristrutturare

Il panorama dei bonus casa per il 2025. Ci sono ancora molte opportunità di risparmio per chi vuole ristrutturare

Il panorama dei bonus casa per il 2025 si presenta complesso e ricco di sfumature, con molte agevolazioni confermate, alcune modificate e altre che potrebbero non essere più disponibili. Questo contesto è stato delineato dalla Legge di Bilancio 2025, che ha cercato di mantenere un equilibrio tra il sostegno alle ristrutturazioni edilizie e la necessità di controllo della spesa pubblica.

Bonus casa 2025
I Bonus Casa nel 2025 – (sardegnaoggi.it)

Queste modifiche e conferme delineano un quadro di incentivi ancora ricco ma più selettivo, in cui i cittadini dovranno valutare attentamente le proprie scelte di ristrutturazione e riqualificazione energetica, tenendo conto delle nuove percentuali di detrazione e dei limiti imposti. L’obiettivo delle autorità sembra essere quello di bilanciare il sostegno alle famiglie con una gestione più oculata delle risorse economiche, promuovendo al contempo la sostenibilità e la sicurezza degli edifici.

Bonus Casa 2025: conferme e modifiche

Tra le misure che rimangono salde c’è il bonus ristrutturazione, uno degli strumenti più utilizzati dai cittadini per migliorare le proprie abitazioni. Nel 2025, questo bonus continuerà a offrire una detrazione del 50% delle spese sostenute per lavori su abitazioni principali. Ma per le seconde case l’aliquota scenderà al 36%. Questo incentivo copre una vasta gamma di interventi. Dalla manutenzione ordinaria e straordinaria al restauro e risanamento conservativo. Fino alla ricostruzione di immobili danneggiati da eventi calamitosi e alla realizzazione di autorimesse.

Bonus Casa, cosa cambia
I Bonus Casa: come cambiano il prossimo anno – (sardegnaoggi.it)

Una novità significativa riguarda l’Ecobonus, destinato ai lavori di riqualificazione energetica. Se fino al 2024 le aliquote erano del 50% e 65% a seconda del tipo di intervento, nel 2025 queste scenderanno rispettivamente al 50% per le abitazioni principali e al 36% per le seconde case. Questo cambiamento potrebbe influire sull’adozione di interventi volti al risparmio energetico, come la sostituzione di caldaie o l’installazione di pannelli solari.

Il Superbonus, che ha fatto tanto discutere per il suo impatto sulla spesa pubblica e i risultati in termini di efficientamento energetico degli immobili, vedrà una riduzione dell’aliquota al 65% nel 2025. Un ulteriore vincolo introdotto è la possibilità di usufruire di questo incentivo solo per i lavori avviati entro il 15 ottobre 2024. Limitando così l’accesso ai progetti già in corso.

Il Sismabonus, invece, che promuove la messa in sicurezza degli edifici contro il rischio sismico, subirà un taglio drastico. Le detrazioni, che fino al 2024 potevano arrivare fino all’85%, nel 2025 si attesteranno al 50% per le abitazioni principali e al 36% per le seconde case. Questa riduzione potrebbe scoraggiare gli interventi in aree sismiche, dove la prevenzione è di vitale importanza.

Per quanto riguarda il bonus mobili, questo rimane invariato rispetto al 2024. Gli acquirenti potranno continuare a beneficiare di una detrazione del 50% su una spesa massima di 5.000 euro, a condizione che l’acquisto sia legato a lavori di ristrutturazione. Tuttavia, il bonus mobili non prevede la possibilità di cessione del credito o sconto in fattura, rendendolo fruibile solo come detrazione fiscale in 10 anni.

Un altro incentivo confermato è il bonus per l’abbattimento delle barriere architettoniche, che mantiene una detrazione del 75% per il 2025. Questo bonus si applica a interventi volti a migliorare l’accessibilità degli edifici, come l’installazione di ascensori o servoscala. I limiti di spesa variano in base alla tipologia dell’edificio, ma resta fondamentale il rispetto dei requisiti tecnici, da attestare tramite professionisti abilitati.

Infine, il bonus verde, che copre il rinnovo di giardini e spazi esterni, non è stato prorogato dalla Legge di Bilancio 2025. Questo incentivo offriva una detrazione del 36% su una spesa massima di 5.000 euro per interventi di sistemazione a verde. Ma l’incertezza sulla sua prosecuzione potrebbe frenare nuovi progetti di miglioramento degli spazi esterni.