Avvisi Agenzia delle entrate in arrivo, ecco per chi e cosa fare se ricevi una lettera del fisco. Tutto quello che c’è da sapere
A partire dal 2025, l’Agenzia delle Entrate intensificherà l’invio di lettere di compliance ai contribuenti italiani, sia persone fisiche con partita IVA che lavoratori dipendenti. Queste comunicazioni hanno l’obiettivo di segnalare eventuali anomalie riscontrate nelle dichiarazioni dei redditi, incoraggiando i cittadini a correggere tempestivamente eventuali errori attraverso l’adempimento spontaneo.
Per chi è titolare di partita IVA, le novità non si fermano qui. Dal 2025, infatti, diventeranno obbligatori i pagamenti tracciabili per tutti i titolari di partita IVA. Una misura che mira a contrastare l’evasione fiscale e a garantire una maggiore trasparenza nelle transazioni economiche. In questo contesto, il ruolo delle tecnologie digitali e dell’intelligenza artificiale diventa sempre più rilevante, supportando l’Agenzia delle Entrate nel monitoraggio delle operazioni e nell’individuazione di eventuali irregolarità.
Il 2025 segna l’inizio di un nuovo approccio nella gestione delle dichiarazioni fiscali in Italia, con un focus sull’adempimento volontario e la prevenzione delle irregolarità. È essenziale che i contribuenti siano informati e pronti ad affrontare questi cambiamenti, avvalendosi degli strumenti e delle risorse messe a disposizione dall’Amministrazione Finanziaria per garantire una corretta gestione delle proprie obbligazioni fiscali.
Chi sta ricevendo le lettere
Le lettere di compliance non sono avvisi di accertamento. Ma rappresentano un’opportunità per il contribuente di sanare la propria posizione prima che si inneschino procedimenti più formali. L’invio di queste comunicazioni è frutto di una collaborazione tra l’Agenzia delle Entrate e il Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF). L’obiettivo è recuperare gettito fiscale e a promuovere l’emersione delle basi imponibili. Si prevede che saranno inviate circa 3 milioni di lettere, che potranno riguardare diverse tipologie di irregolarità. Tra queste, le più comuni sono le discrepanze nelle liquidazioni periodiche IVA, le dichiarazioni dei redditi di autonomi e aziende, le dichiarazioni dei lavoratori dipendenti, le comunicazioni relative agli Indici Sintetici di Affidabilità fiscale (ISA) e le differenze tra i pagamenti elettronici effettuati e i corrispettivi dichiarati.
Chi riceve una lettera di compliance dovrà esaminare attentamente le informazioni contenute nella comunicazione. La lettera specifica il codice fiscale del contribuente, la denominazione o il nome, il numero identificativo della comunicazione, l’anno d’imposta a cui si riferisce l’anomalia, il codice atto e il tipo di anomalia riscontrata. Vengono inoltre fornite le modalità per consultare i dettagli relativi all’anomalia direttamente dal Cassetto fiscale, accessibile tramite l’area riservata sul sito dell’Agenzia delle Entrate.
Una volta ricevuta la lettera, i contribuenti hanno a disposizione 90 giorni per regolarizzare la propria posizione. Questo può avvenire attraverso la presentazione di una dichiarazione integrativa, accompagnata dal versamento delle imposte dovute, degli interessi e delle sanzioni, che saranno ridotte grazie allo strumento del ravvedimento operoso. Il ravvedimento operoso è una procedura che consente di sanare le irregolarità con un costo inferiore rispetto a quello che si avrebbe in caso di un accertamento formale.
Se il contribuente, dopo aver analizzato la lettera, ritiene che i dati dichiarati siano corretti, può rispondere all’Agenzia delle Entrate fornendo eventuali documenti o informazioni aggiuntive che possano giustificare le discrepanze segnalate. È consigliabile che chi riceve una lettera di compliance si avvalga della consulenza di un commercialista o si rivolga a un Centro di Assistenza Fiscale (CAF) per verificare la correttezza dei dati e decidere come procedere.
Questo nuovo indirizzo dell’Agenzia delle Entrate non è soltanto una misura di controllo. Ma rappresenta un tentativo di instaurare un dialogo più trasparente e collaborativo con i contribuenti. L’obiettivo è prevenire il contenzioso, incentivando un atteggiamento proattivo da parte dei cittadini nella gestione delle proprie dichiarazioni fiscali. Le lettere di compliance, quindi, si configurano come uno strumento di prevenzione piuttosto che di sanzione, in linea con l’obiettivo di semplificare il rapporto tra Fisco e contribuenti e di promuovere la responsabilità fiscale.