Mutuo per ristrutturare, come funziona, requisiti e quando conviene. Una mini guida per orientarsi tra le varie regole
Negli ultimi anni, la richiesta di mutui per ristrutturare è aumentata in modo significativo in Italia, rappresentando oltre il 7% del totale delle richieste di finanziamenti. Questo fenomeno è il risultato di un crescente interesse da parte dei proprietari di immobili a migliorare le proprie abitazioni, sia per motivi estetici che per esigenze di sicurezza e funzionalità. Ma come funziona effettivamente un mutuo per ristrutturare? Quali sono i requisiti necessari per ottenerlo? E quando è davvero conveniente?
Il mutuo per ristrutturare è una forma di prestito erogato da banche o istituti di credito, specificamente destinato a finanziare lavori di ristrutturazione di un immobile. Gli importi concessi possono variare in base all’entità dei lavori previsti e possono coprire diverse tipologie di intervento, come la manutenzione ordinaria, straordinaria e grandi opere. Il mutuo può avere una durata che va da un minimo di 5 a un massimo di 30 anni, con tassi di interesse che possono essere fissi, variabili o misti.
Le tre principali categorie di intervento per cui è possibile richiedere un mutuo per ristrutturare sono:
- Manutenzione ordinaria: interventi su strutture già esistenti per il ripristino delle funzionalità.
- Manutenzione straordinaria: interventi che riguardano la struttura portante dell’edificio.
- Ristrutturazione di grandi opere: interventi che comportano modifiche sostanziali, come ampliamenti dell’immobile.
Ogni tipologia di mutuo richiede una specifica documentazione da presentare al momento della richiesta.
Come funziona il mutuo per ristrutturare
Prendiamo ad esempio il mutuo ristrutturazione “Domus” di Intesa Sanpaolo, che offre prestiti fino a 100.000 euro con una durata fino a 30 anni. La banca consente anche l’erogazione dell’intera somma al momento della sottoscrizione per piccoli progetti di ristrutturazione. Le modalità di rimborso variano in base al tipo di tasso scelto.
Nel caso di un tasso fisso, ad esempio, il cliente può optare per un piano base con una rata fissa per tutta la durata del mutuo, oppure per una multiopzione che consente di cambiare il tipo di tasso ogni 3 o 5 anni. Se si sceglie un tasso variabile, le condizioni possono cambiare periodicamente in base all’andamento di indici di riferimento come l’Euribor.
Per richiedere un mutuo per ristrutturare, occorre soddisfare alcuni requisiti fondamentali che possono variare a seconda dell’istituto di credito. In generale, è necessario dimostrare la propria capacità di rimborso, fornendo documentazione come:
- Un contratto di lavoro a tempo indeterminato o determinato.
- Un cedolino pensione per i pensionati, che possono richiedere il mutuo fino a un massimo di 75 anni.
Ad esempio, Banca Sella richiede la presentazione della busta paga o del cedolino pensione come parte della documentazione necessaria.
La prima fase per richiedere un mutuo per ristrutturare consiste nell’individuare l’istituto di credito più conveniente. È utile confrontare le diverse offerte disponibili e verificare quali documenti sono richiesti a seconda della tipologia di ristrutturazione.
In linea generale, per avviare la richiesta, sono necessari:
- Un preventivo di spesa della ditta che effettuerà i lavori per la manutenzione ordinaria.
- Un progetto edilizio e la documentazione necessaria per la manutenzione straordinaria o le grandi opere.
La modalità di erogazione del mutuo può variare: si può optare per un’erogazione in un’unica soluzione, all’inizio o alla fine dei lavori, o secondo lo stato di avanzamento dei lavori (SAL) per importi superiori ai 70.000 euro.
È importante sottolineare che ci sono differenze significative tra la ristrutturazione della prima casa e quella della seconda casa, in particolare per quanto riguarda le agevolazioni fiscali. Ad esempio, nel 2025 il bonus ristrutturazione rimarrà al 50% solo per le abitazioni principali, mentre per le seconde case il tasso scenderà al 36%. Questo implica che chi possiede una prima casa può beneficiare di vantaggi fiscali più consistenti.
I limiti di importo per i mutui di ristrutturazione variano in base a diversi fattori, tra cui il valore dell’immobile e il tipo di lavori previsti. Generalmente, il mutuo copre fino al 100% dei costi di lavoro se supportati da fatture, ma può anche coprire solo il 50-60% del valore dell’immobile in alcuni casi.
Per piccoli interventi, come la manutenzione ordinaria, gli importi possono arrivare fino a 50.000-75.000 euro, mentre per ristrutturazioni più significative, il limite può essere superiore, fino a coprire l’intero valore residuo dell’immobile dopo i lavori.