In un mondo sempre più improntato verso la transizione ecologica, l’Islanda sembra già aver compiuto il passo definitivo. La fonte inesauribile più prolifica abbonda nel territorio dell’isola
Gli ultimi anni sono stati caratterizzati da un incremento nell’utilizzo delle fonti di energia rinnovabili. Si tratta di risorse fondamentali per l’intero pianeta Terra, in quanto capaci di rigenerarsi naturalmente e di risultare, dunque, inesauribili. Ed è proprio sullo sfruttamento delle fonti rinnovabili che si basa la tanto auspicata transizione ecologica, che porterebbe al progressivo abbandono dei combustibili fossili, tra le principali cause alla base dell’inquinamento e del riscaldamento globale a causa delle ingenti quantità di emissioni di CO2 che generano.
La produzione di energia pulita è una tematica d’interesse comune, nonché una necessità condivisa da tutte le nazioni del mondo. I benefici delle fonti di energia rinnovabili sono indubbi, a partire dai maggiori benefici che produrrebbero per la salute umana e per l’ambiente, considerando il quasi irrisorio impatto generato dalla produzione.
Secondo le stime dell’IRENA (International Renewable Energy Agency), oltre l’83% della capacità elettrica mondiale è generata da fonti rinnovabili. La più comunemente diffusa tra queste fonti è indubbiamente l’energia solare, che può essere convertita in elettrica mediante l’installazione di pannelli solari o impianti fotovoltaici, che sempre più persone scelgono di adottare per alimentare le proprie abitazioni.
Un’altra opzione è rappresentata dall’energia geotermica, una fonte alternativa che si ottiene dal calore emesso da sorgenti termali, geyser e soffioni. La possibilità di usufruire di tali fonti è possibile prevalentemente nei territori che presentano queste caratteristiche e specifiche risorse. Ma anche l’energia idroelettrica, ottenibile mediante lo sfruttamento dei movimenti dell’acqua.
La garanzia di stabilità nella produzione elettrica da fonti rinnovabili
Una produzione energetica stabile e continua mediante lo sfruttamento di risorse naturali può essere possibile quasi esclusivamente in quei paesi che sono abbondantemente ricchi all’interno del proprio territorio delle specifiche inesauribili fonti. Parliamo nello specifico di fiumi, venti costanti o dell’attività vulcanica, che a fronte di un’attenta pianificazione nella produzione e nella distribuzione possono garantire una presenza stabile, sufficiente ad alimentare efficientemente la totalità delle abitazioni, delle industrie e dei luoghi pubblici dello Stato con continuità.
Tra i principali limiti dell’elettricità c’è, tuttavia, la difficoltà nell’accumularla, in quanto una volta prodotta deve essere immediatamente diffusa e consumata. Il problema dello stoccaggio dell’energia riguarda nello specifico le fonti rinnovabili, come la solare o l’eolica, che potrebbero risultare discontinue e non essere disponibili nel momento richiesto, complicandone terribilmente l’integrazione in rete. Il segreto per tentare di arginare questa criticità sono i sistemi di accumulo d’energia elettrica, che consentono di convertirla in una forma accumulabile, rendendo possibile un mantenimento costante della stessa così da poterla utilizzare nei momenti di inattività delle fonti.
La volontà dell’Islanda di puntare su fonti rinnovabili
Tra i paesi che partono già avvantaggiati nel processo di transizione energetica dai combustibili fossili alle fonti rinnovabili c’è sicuramente l’Islanda. L’isola scandinava presenta una conformazione geologica decisamente peculiare – per l’Europa e non solo – grazie alla presenza di vulcani e sorgenti idrotermali nella totalità del suo territorio. Grazie a tali risorse in Islanda oltre il 99% dell’energia elettrica prodotta e consumata nell’intero Stato è frutto di un processo che sfrutta fonti rinnovabili e che avviene prevalentemente in centrali geotermiche ed idroelettriche.
L’obiettivo dell’Islanda è di eliminare completamente l’utilizzo dei combustibili fossili per alimentare energeticamente il paese, optando per nuove innovative tecnologie che permetteranno di sfruttare a pieno l’immensa riserva geotermica presente nell’isola. In particolare la prossima mossa studiata dal Governo è la volontà di penetrare nelle zone più inesplorate del sottosuolo, mediante la perforazione di pozzi di magma presenti nelle camere magmatiche, che rappresenterebbero un ‘distributore’ naturale ed inesauribile di calore ed energia. L’Islanda aspira a diventare concretamente il primo Stato europeo a compiere un passo così determinante nell’ambito dell’energia e della sostenibilità globale.