Questo combustibile doveva essere la svolta ma è tossico: dobbiamo usarlo lo stesso, non ci sono alternative

Rappresenta una conveniente alternativa all’idrogeno, in grado di minimizzare l’impatto ambientale. Eppure risulta essere tossico. Di quale combustibile parliamo?

I green gases sono dei combustibili che presentano un’emissione minima di carbonio, rilasciando una quantità di anidride carbonica, nel corso del processo di sfruttamento, decisamente inferiore rispetto all’alternativa rappresentata dai combustibili fossili.

Si tratta di alcuni degli elementi fondamentali su cui si basa il Green Deal, una serie di obiettivi proposti dalla Commissione europea in ambito climatico ed energetico, che si pone il principale fine di ridurre le emissioni di gas serra (e quindi di CO2) di almeno il 55% entro l’anno 2030.

Molto passa anche dalla decarbonizzazione, ossia una progressiva riduzione fino alla definitiva eliminazione dell’energia derivante dallo sfruttamento dei combustibili fossili. L’intenzione non unicamente dell’Unione Europea, ma del pianeta intero, è proprio di favorire una transizione verde che possa portare ad ottenere energia elettrica mediante fonti di energia rinnovabili e sostenibili.

L’implementazione dei gas verdi consentirebbe di favorire non solo una produzione energetica meno nociva per il nostro pianeta, ma garantirebbe una maggior flessibilità e sicurezza in termini di approvvigionamento. Due dei principali punti di forza dei green gases sono proprio la facilità di diffonderli mediante infrastrutture già esistenti, come le reti a gas, e la praticità nello stoccaggio.

Il sistema che sfrutta contemporaneamente eolico e solare

Un’innovativa introduzione è avvenuta in Danimarca, dove la collaborazione tra le aziende produttrici Topsoe, Vestas e Skovgaard Energy ha portato alla costruzione di una nuova pianta per produrre energia. L’impianto rappresenta una delle centrali elettriche mondiali maggiormente progredite. Questa struttura sfrutta contemporaneamente la combinazione dell’energia solare e dell’energia eolica, al fine di produrre un combustibile alternativo, ossia l’ammoniaca verde.

A differenza dell’idrogeno la sua produzione avviene unicamente mediante fonti di energia rinnovabili. In particolare, vengono sfruttati 12 MW dalle turbine eoliche, combinati con 50 MW di energia solare, garantendo all’innovativo impianto un’attività e un funzionamento continui, riuscendo a produrre il combustibile anche nei periodi caratterizzati da carenza di sole e vento.  La pianta energetica è localizzata a Ramme, nel nord-ovest della Danimarca.

Ampolla con ammoniaca (Vecteezy)
Ampolla con ammoniaca (Vecteezy foto) – www.sardegnaoggi.it

I vantaggi dell’ammoniaca verde

Ma perché l’ammoniaca verde rappresenta un’alternativa migliore rispetto all’idrogeno? E’ importante precisarlo, si tratta di un elemento tossico, che però fornisce un’innovazione fondamentale, in quanto in grado di essere facilmente trasportabile mediante le infrastrutture già esistenti, senza la necessità di dover edificare nuove strutture. A suo favore anche il fatto di essere più stabile, restando dunque più facile sia da stoccare sia da maneggiare rispetto all’idrogeno.

L’ammoniaca verde può, inoltre, essere utilizzata sia nel settore industriale, ma anche nell’ambito dei trasporti, sia via mare sia sulla terraferma. Proprio grazie alle sue caratteristiche e alla maggior efficienza energetica, l’utilizzo dell’ammoniaca verde potrebbe rappresentare il definitivo passo per accelerare la transizione energetica a livello mondiale, che si propone di raggiungere fonti e soluzioni produttive caratterizzate da un impatto ambientale minimo, quasi azzerato, nonché di una maggior sostenibilità.