Migranti sbarcati nell’Isola in due giorni, sono tutti algerini

Il 36enne Bachir Hadjadj, algerino e presunto jihadista, è riuscito a tornare in Europa passando da Cagliari nonostante fosse stato espulso dalle autorità belghe per il suo pedigree. Ciò mostra un’altra falla nella strategia di accoglienza in cui si infilano centinaia di algerini che riescono a limitare i controlli e sparire dai radar delle forze dell’ordine quasi immediatamente dopo l’arrivo in Sardegna. In questo modo, l’algerino Hadjadj è passato dal Belgio a Cagliari, dove è stato identificato e fermato a fine di agosto, per essere poi rimandato in Belgio. Con il suo curriculum e il suo comportamento, il 36enne algerino non ha alcuna aspettativa di ricevere protezione internazionale in Italia o in Europa.

La maggior parte dei migranti algerini che arrivano sull’isola riescono a evitare i centri di accoglienza e diventare “fantasmi” in quanto non richiedono asilo e vengono bollati come “non aventi diritto all’accoglienza” per ottenere un foglio di espulsione da rispettare entro sette giorni, con la speranza che i destinatari del provvedimento seguano le procedure. Negli ultimi tre giorni di ottobre sono arrivati in Sardegna 108 persone, per la maggior parte uomini, che hanno sfruttato questa falla nel sistema di accoglienza sardo. L’unità mobile di primo soccorso dell’organizzazione umanitaria Caritas a Cagliari ha detto che le persone che arrivanti si fanno registrare come rifugiati, anche quando i loro documenti sembrano falsi, e vengono poi rilasciati e spediti in altri centri, ma molti di loro spariscono nel nulla una volta che iniziano a vagare per le strade e a commettere crimini. A settembre, invece, quelli intercettati erano stati 474, ma non tutti sono stati rispediti a casa.