Ci sono dei marchi alimentari che fanno parte della nostra quotidianità, ecco la classifica dei più amati e il segreto del loro successo
Quante volte vi è capitato di andare all’estero, e cercare disperatamente sugli scaffali di un supermercato i vostri marchi italiani preferiti, nella speranza di vederli spuntare salvandovi da qualche sottotipo di pasta che non somigliava neanche lontanamente alla Barilla? Probabilmente spesso.
Questo capita perché ci sono dei marchi che fanno parte della nostra quotidianità e che ci sono entrati nel cuore a tutti gli effetti.
Il Brand Footprint Europe Report, realizzato da CPS Gfk in collaborazione con Kantar Worldpanel, è andato a classificare quali sono i brand alimentari più amati dagli italiani, basandosi su dati raccolti tra il 2023 e il 2024.
Scopriamo insieme la classifica completa e proviamo a trovare una spiegazione al perché determinati brand sono diventati un vero e proprio elemento culturale, dei simboli di italianità riconosciuti a livello mondiale.
Brand Footprint Europe Report: la classifica dei marchi più amati dagli italiani
Prima di elencarvi la classifica, occorre spiegare quali fattori sono stati presi in considerazione per realizzarla, ovvero: quanto i prodotti sono popolari nelle famiglia italiane, la percentuale di acquisto e la frequenza di acquisto. Tutto questo porta ad una percentuale della Consumer Reach Points (Crp), che vedrete a fianco al nome della marca.
Detto questo, non dilunghiamoci e vediamo subito chi c’è sul podio:
- Mulino Bianco (381,9 Crp)
- Kinder (222,6 Crp)
- Coca-Cola (174,9 Crp)
- San Benedetto (159 Crp)
- Barilla (158,6 Crp)
- Granarolo (142,4 Crp)
- Divella (107,9 Crp)
- Aia (107,5 Crp)
- Müller (89,7 Crp)
- Findus (87,3 Crp)
- Sant’Anna (85,3 Crp)
- Galbani Santa Lucia (83,4 Crp)
- Mutti(80,7 Crp)
- Rana (77,2 Crp)
- Bonduelle (72,1 Crp)
- Nutella (70,1 Crp)
- Zymil (69,5 Crp)
- Pepsi (69,3 Crp)
- Parmareggio (66,4 Crp)
- Estathe (63,4 Crp)
All’interno di questa classifica è possibile identificare dei grandi marchi conosciuti in tutto il mondo come simbolo del buon cibo italiano e di qualità, come ad esempio Mulino Bianco, Kinder, Barilla, Mutti e Parmareggio.
Altri amrchi, come ad esempio Pepsi e Coca-Cola, ci sono giunti da oltreoceano ma sono diventati comunque dei must nel nostro frigorifero. Con un vantaggio innegabile da parte di Coca-Cola che non a caso si trova sul podio.
L’importanza del marketing per conquistare i consumatori
Cosa accomuna tutti questi marchi, oltre al fatto che appartengono al settore alimentare e beverage?
Delle strategie di comunicazioni efficaci, che fondano le loro radici in anni e anni di esposizione mediatica.
Se vogliamo osservare il successo di questi colossi attraverso la lente della psicologia dei consumi, possiamo dire che questi marchi sono più salienti di altri nella nostra mente, perché sono ancorati ad un immaginario che con gli anni abbiamo costruito attorno a loro e interiorizzato.
Perciò, quando al supermercato leggete Mulino Bianco vi ricordate di Banderas che vi sforna le merendine, mentre quando comprate Nutella vi immaginate un bambino che la spalma sul pane prima di addentare la fetta tra le risate dei genitori. Ci fanno ritrovare il buon umore, ci inducono un senso di familiarità e calore anche solo leggendone il nome.
Anche Barilla fonda la tua forza su una comunicazione efficace, vi basti pensare al claim: “Dove c’è Barilla c’è casa”. Ecco perché all’estero per sentirvi a casa la cercate. Per questo, e perché effettivamente i marchi locali potrebbero deludervi…
In poche parole, tutti questi marchi non sono finiti in classifica unicamente per il loro gusto riconoscibile e per la loro qualità, caratteristiche comunque innegabili. Ma sono diventati i nostri preferiti perché ci siamo appassionati allo storytelling che questi colossi sono stati in grado di realizzare nel corso degli anni.
Come si posizionano questi marchi in Europa?
Se ampliamo il raggio e osserviamo il successo di questi marchi a livello europeo, due di questi 20 si affermano come tra i più scelti dai consumatori.
Coca-Cola rimane la bevanda più scelta in assoluto in Europa: che non gliene voglia la Pepsi, ma è difficile da battere. Per quanto riguarda Kinder, il marchio di casa Ferreo si è posizionato tra i 20 marchi top a livello europeo nonostante alcune annate difficili.
Nutella e Danone, quest’ultimo fuori classifica in Italia, stanno andando piuttosto bene a livello europeo, spodestando marchi locali senza difficoltà.
Qual è il marchio alimentare italiano più venduto al mondo?
A livello mondiale il marchio alimentare Made in Italy più acquistato è l’unica e sola Barilla. Ma con lei anche il marchio Lavazza e Rana navigano piuttosto bene oltreoceano.
Un aspetto da considerare per riuscire a conquistare il mercato estero però è anche la logistica. Ad esempio negli USA, il surgelato viaggia con più difficoltà da uno Stato all’altro e questo può compromettere la freschezza di alcune tipologie di cibo. Perciò un marchio, se vuole assicurarsi una fetta di mercato USA, dovrà tenere presente questo aspetto e modificare formulazioni o packaging.
L’aspetto funzionale e pratico non è l’unico da considerare, perché anche il gusto vuole la sua parte. I marchi devono adattarsi anche al palato dei consumatori esteri per risultare i loro preferiti.
Questa prende il nome di “politica di adattamento” e Coca-Cola la attua da sempre: sul mercato esistono centinaia di gusti diversi di questa bevanda, come ad esempio la Coca- Cola alla vaniglia, che in Italia si trova a malapena mentre negli USA è tra le più vendute.
O ancora, pensate alla famosa catena di fast food McDonald’s che differenzia le proposte presenti sul menù a seconda del Paese in cui si trova il ristorante.
Insomma, non possiamo pretendere che abbiano tutti il nostro stesso palato in giro per il mondo, e bisogna andare in contro alle loro preferenze. Purtroppo, oseremmo dire.
Conclusioni
Ci sono brand intramontabili di cui non possiamo proprio fare a meno, che si sono conquistati un posto nel nostro cuore oltre che nel nostro frigo, anche grazie alla continua esposizione mediatica avvenuta principalmente attraverso la pubblicità in TV negli anni.
La top 20 italiana dimostra un certo patriottismo e conferma che, mediamente, le famiglie italiane prediligono marchi Made in Italy molto più di quanto non avvenga all’estero. Questo fa bene all’economia del nostro Paese e a marchi come Ferrero e Barilla, che continuano a dare migliaia di posti di lavoro.
Per concludere, sottolineiamo che il settore alimentare è quello che riesce maggiormente a salvarsi nonostante i periodi di crisi. Infatti, anche se non esente dal caro prezzi, le persone continuano ad essere più disposte a spendere soldi per un piatto di pasta che per un paio di scarpe. Fortunatamente.