Sono sempre più gli italiani che, per cambiare stile di vita o per cercare fortuna, decidono di trasferirsi all’estero. Il trend, purtroppo per la crescita del nostro Paese, non solo ha numeri preoccupanti, ma sembra essere anche in netta crescita, come confermato dal rapporto dell’Istat del 2022. Ma quanti sono, effettivamente, gli italiani che risiedono all’estero? E quali sono i Paesi più gettonati per il trasferimento? Ecco tutto ciò che c’è da sapere a riguardo.
Italiani all’estero: ecco tutto ciò che c’è da sapere a riguardo
Il numero di italiani che vivono all’estero sta crescendo, con oltre la metà di loro che risiede in Europa. Questo è quanto emerge dal recente rapporto dell’Istat, che indica che, al 31 dicembre 2022, gli italiani che vivono stabilmente all’estero sono 5 milioni e 940 mila, con un incremento di 97 mila rispetto all’inizio dell’anno, pari a un aumento dell’1,7%. Ma quali sono le ragioni per cui gli italiani decidono di andare all’estero? E quali sono le mete da loro privilegiate? Ecco la risposta a queste domande.
Per quale motivo sempre più italiani emigrano all’estero?
Il rapporto dell’Istat attribuisce l’aumento dei residenti all’estero a diversi fattori. “Nel flusso migratorio verso l’Italia, gli espatri superano i rimpatri di oltre 25.000 unità (con una leggera prevalenza di donne rispetto agli uomini), la dinamica naturale è positiva (25.000 nascite contro 8.000 decessi) e si registrano 85.000 acquisizioni di cittadinanza italiana”, riporta il rapporto. Queste acquisizioni includono, “oltre a quelle per matrimonio e trasmissione ai minori conviventi, rispettivamente circa il 13% e il 38%, soprattutto i riconoscimenti della cittadinanza italiana iure sanguinis, che rappresentano il 49%”.
Quali sono le mete preferite dagli italiani che vanno via dal nostro Paese?
Più della metà degli italiani all’estero vive in Europa, con 3 milioni e 246 mila residenti, mentre 2 milioni e 384 mila risiedono in America. Londra si conferma come la città con il maggior numero di italiani registrati presso il consolato, con quasi 375 mila connazionali su un totale di 456 mila nel Regno Unito. Dopo Londra, dove predominano uomini e giovani tra i connazionali all’estero, Buenos Aires è la seconda città con il maggior numero di italiani registrati, con oltre 322 mila residenti. Qui, la maggior parte è costituita da donne e l’età mediana è di 49 anni. In Argentina, tra le prime venticinque città con consolati che hanno il maggior numero di italiani registrati ci sono anche Rosario, Cordoba e La Plata (con rispettivamente 137 mila, 101 mila e 86 mila italiani), dove le donne prevalgono lievemente e l’età mediana varia tra i 42 e i 47 anni.
L’età media degli italiani all’estero
Secondo gli ultimi dati Istat, l’età media degli italiani all’estero è di 43 anni. Gli uomini costituiscono il 53% di questa popolazione, sebbene la distribuzione per genere vari significativamente a seconda del paese di residenza. Anche l’età mediana differisce notevolmente: dai 33 anni per gli italiani in Austria ai 58 anni per quelli in Canada. Nei principali Paesi di residenza estera, si osserva una maggiore concentrazione nelle fasce di età più avanzate e una predominanza maschile tra i nati in Italia, riflettendo una storia migratoria meno recente. Al contrario, tra gli italiani nati all’estero, la distribuzione di genere è più equilibrata e l’età media è più giovane.
I dati delle nascite da genitori italiani all’estero
Nel 2022, sono nati 25 mila bambini da genitori italiani residenti all’estero, con la maggior parte delle nascite avvenute in paesi europei (70,4%), in particolare in Germania (17,4%), Svizzera (14,6%) e Regno Unito (10%). Il consolato con il maggior numero di nascite è quello di Londra, con oltre 2 mila nuovi nati (8% del totale), seguito da Zurigo (oltre 1.400, pari al 5,6%) e Parigi (oltre 1.000, pari al 4,1%). Inoltre, come riportato dall’Istat, quasi tutte le nascite (98,8%) avvengono all’estero, con meno di 300 bambini nati in Italia e poi registrati come residenti all’estero, principalmente nei paesi europei (Regno Unito, Germania, Svizzera e Francia). Nel 97,8% dei casi, il paese di nascita coincide con il paese di residenza, mentre tra i nati in Italia solo il 34,9% ha il Comune di nascita corrispondente a quello di iscrizione in Aire. Il tasso di natalità globale è di 4,3 per mille, ma varia significativamente tra i continenti di residenza, con i valori più elevati tra gli italiani in Europa (5,5 per mille). I tassi di natalità sono più bassi in America (2,5 per mille), anche in paesi con una significativa presenza di italiani, come il Brasile (3,3 per mille) e l’Argentina (1,9).
Non solo partenze, ma anche rimpatri
Per quanto riguarda i dati sui rimpatri, secondo l’Istat, il 45,9% dei rimpatriati ritorna al Nord, il 19,7% al Centro e il 34,4% al Mezzogiorno. La Lombardia è la regione con il maggior numero di rientri, con il 17,8% dei casi, seguita da Lazio (10,6%), Sicilia (9,5%) e Campania (8,2%). Dei 74 mila rimpatri registrati nel 2022, quasi 48 mila (63,9%) provengono dall’Europa (di cui il 52,6% dall’Unione Europea e l’11,3% da paesi extra Ue). Rispetto agli espatriati, i rimpatriati mostrano una percentuale inferiore di giovani tra i 20 e i 39 anni. Inoltre, la composizione per livello di istruzione è differente: il 47,7% possiede un titolo di studio inferiore al diploma, mentre solo il 22,8% è laureato.