Crisi idrica, la Sardegna è in sofferenza: l’acqua persa dalle condotte è tantissima e la situazione è aggravata dalla scarsità di piogge
In questa estate siccitosa per il Centro-Sud e le Isole, con il Nord flagellato da nubifragi e grandinate, molte regioni si trovano ad affrontare una crisi idrica preoccupante. Tra queste c’è anche la Sardegna, con la Regione che ha dichiarato lo stato di emergenza in relazione al deficit idrico.
Lo stato di emergenza per la crisi idrica è stato dichiarato dalla giunta regionale lo scorso 31 luglio e resterà in vigore fino al prossimo 31 dicembre. Un periodo molto lungo che supera la stagione estiva ma che è necessario per realizzare gli interventi di gestione dell’emergenza idrica attraverso ordinanze di protezione civile in deroga alla normativa regionale.
Al problema della scarsità di piogge, con i bacini idrici pieni poco più della metà in diversi punti della regione, si affianca anche l’annoso problema delle perdite nelle condutture degli acquedotti. La Sardegna ha delle condotte colabrodo che perdono quasi metà dell’acqua trasportata nel loro percorso.
Crisi idrica, la Sardegna ha condotte dell’acqua colabrodo: dati allarmanti, anche nel resto d’Italia
Uno studio condotto dalla Cgia ha rilevato che la Sardegna è una delle regioni italiane con le maggiori perdite di acqua nella rete degli acquedotti a uso civile. Nelle case dei sardi arriva solo il 47,2% dell’acqua immessa nelle condotte, mentre il restante 52,8% viene perso nelle falle della rete. Uno spreco ingente e inutile, dovuto al cattivo stato e alla scarsa manutenzione degli acquedotti.
La Sardegna non è nemmeno la peggiore regione d’Italia, si posizione al quarto posto delle regioni con condotte dell’acqua colabrodo. Mentre al primo posto spicca la Basilicata con il 65,5% di dispersione d’acqua nella rete idrica, seguita dall’Abruzzo con il 62,5% di perdite e dal Molise con il 53,9%. Non brilla la Sicilia, dove le perdite degli acquedotti sono al 51,6%.
La situazione migliora nettamente al Nord Italia, sebbene i problemi non manchino nemmeno in qui. La regione con le perdite minori negli acquedotti è l’Emilia Romagna con il 29,7% di dispersione dell’acqua, poi la Valle d’Aosta al 29,8% e la Lombardia con il 31,8% di perdite. Percentuali meno gravi che al Sud ma comunque importanti.
Secondo lo studio della Cgia, complessivamente in Italia per ogni 100 litri di acqua immessa negli acquedotti arrivano agli utenti poco meno di 58 litri. Gli altri 42 litri si perdono nel tragitto lungo le condotte. Una situazione che richiede interventi immediati di manutenzione, riparazione e digitalizzazione della rete idrica per monitorare le perdite d’acqua.
Con il Pnrr sono stati stanziati 4,3 miliardi di euro per effettuare questo tipo di interventi e ridurre le perdite negli acquedotti. A cui si aggiunge un altro miliardo stanziato dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.