Il Governo aumenta una delle tasse più odiate e la triplica. Ecco di quale si tratta e per quale motivo è stata aumentata.
Recentemente si è discusso sulla tassa d’ingresso a Venezia, che ha attirato non poche polemiche. Dal 2024, infatti, per chi vuole visitare la città dovrà pagare un biglietto di 5 euro, anche per chi la visita solo per un giorno. Questa iniziativa è per limitare l’affluenza dei visitatori e coincide con le festività.
Il turismo è uno dei settori più remunerativi in Italia, ma purtroppo, se l’affluenza è troppo alta può creare non pochi problemi. Per questo motivo, il Comune di Venezia ha imposto la tassa di soggiorno, e non è l’unica città che la fa pagare ai turisti. Ma un’altra iniziativa sul modello veneziano ha attirato ancora più polemiche.
Il Governo triplica la tassa di soggiorno: scatta la protesta delle associazioni
In questi giorni si è discusso sull’aumento della tassa di soggiorno a Venezia, che è stata percepita con preoccupazione da parte di tutti. Ma cosa accadrebbe se fosse il Governo a imporla per legge? La cosa è già accaduta in uno dei paesi più visitati al mondo. La Nuova Zelanda ha deciso di aumentare le tasse d’ingresso per i turisti.
Si pagheranno dunque 100 dollari neozelandesi, che corrispondono a 56 euro, più 17-23 dollari per l’Eta, ovvero l’autorizzazione elettronica. In tutto, dunque, costa ben 70 euro. Questa mossa ha attirato non poche critiche da parte degli operatori del turismo, che temono che il settore subisca una danno.
A schierarsi contro la tassa è l’Associazione dell’Industria del turismo neozelandese, che ritiene che ciò può scoraggiare i turisti a visitare il paese. L’Associazione si lamenta del fatto che la Nuova Zelanda è il paese che non ha avuto una ripresa del turismo rapida dopo il Covid rispetto ad altre nazioni.
La Nuova Zelanda è uno dei paesi più visitati al mondo e fino ad ora c’era una tassa di ingresso di 35 dollari neozelandesi, oltre all’Eta dai 17 ai 23 dollari. Il Governo ha giustificato l’aumento della tassa dicendo di voler tutelare il territorio e far contribuire i visitatori allo sviluppo dei servizi a loro dedicati. Ma il Governo neozelandese ha intenzione anche di aumentare le tariffe agli aeroporti, idea che ha già sollevato polemiche da parte degli operatori locali.
L’altro fine è quello di agevolare un turismo di fascia più alta, attraendo i visitatori che hanno maggiore capacità di spesa. Una mossa che per gli oppositori penalizza non solo il turismo, ma anche chi vorrebbe visitare la Nuova Zelanda e non ha sufficienti mezzi economici. Billie Moore, amministratore delegato di NzAirports, ha affermato che questo potrebbe essere deleterio per il settore aereo e turistico, nonché per la ripresa economica dell’intera nazione.