Una nuova stretta contro l’evasione fiscale è il piano che il Governo presieduto da Giorgia Meloni vuole implementare
Da sempre, in Italia, si fa un gran parlare (e un gran litigare) sul tema dell’utilizzo del contante o dei pagamenti elettronici. Oggi sappiamo che, per contrastare l’evasione fiscale, i controlli saranno ancora più stringenti. Ecco cosa rischiano i trasgressori, qualora dovessero essere scoperti.
I sostenitori dei pagamenti elettronici propugnano l’idea che tutto ciò debba essere messo a sistema, fino al totale abbandono del denaro contante. Cosa che, peraltro, in molti altri Paesi del Mondo è già di fatto accaduta. Tutto questo, infatti, renderebbe i pagamenti tracciabili e, quindi, limiterebbe il fenomeno dell’evasione fiscale. Una piaga che, come ben sappiamo, in Italia è radicata e contribuisce alla difficoltà dell’abbassamento delle tasse.
D’altro canto, c’è una fetta di società e di politica che, invece, sostiene un tipo di approccio molto più permissivo, non obbligando i cittadini ad abbandonare il tanto amato cash. Ora, però, i controlli saranno ancora più stringenti e, con essi, potranno arrivare anche sanzioni importanti. Ecco i dettagli.
Evasione fiscale: controlli sempre più stringenti
Abbiamo fin qui visto come il tema dei pagamenti con carta sia da sempre oggetto di discussione, poiché in alcuni esercizi commerciali è ancora difficile utilizzare il POS. Anche dove questo sistema è presente, non elimina totalmente il rischio di evasione fiscale. Il Fisco non ha garanzie che tutti gli scontrini emessi siano contabilizzati correttamente, in quanto i dati dei pagamenti non elettronici sono ancora collegati direttamente all’Agenzia delle Entrate.
Il governo Meloni sta lavorando per implementare un sistema di controlli incrociati tra pagamenti elettronici e scontrini, con l’obiettivo di combattere l’evasione e il riciclaggio. Tale proposta prevede l’introduzione dello scontrino elettronico, che consentiràbbe la trasmissione immediata delle informazioni all’Agenzia delle Entrate.
Il tema non è nuovo: già il governo Draghi aveva proposto un meccanismo simile, ma all’epoca non ottenne il via libera dal Parlamento. Tuttavia, il tema è tornato attuale, e il Piano strutturale di bilancio recentemente approvato prevede un pieno collegamento tra i dati dei pagamenti elettronici e quelli registrati dagli esercenti. Questo migliorerebbe la tracciabilità e la tempestività delle informazioni fornite al Fisco, favorendo un controllo più capillare e l’individuazione di eventuali frodi.
Non solo evasione: lo scontrino elettronico potrebbe rivelarsi uno strumento efficace anche per contrastare il riciclaggio di denaro. In questo caso, infatti, l’evasione si manifesta quando vengono dichiarati importi molto elevati rispetto agli scontrini effettivamente emessi.