Un uomo ha scoperto di aver acquistato ed abitato una casa che non era di sua proprietà. Le istituzioni stentano a trovare una soluzione
L’acquisto di una casa rappresenta un passo molto importante nella vita di ciascuno di noi. Nel corso di tale contrattazione, risulta sempre necessario affidarsi a professionisti del settore, sia nella stipulazione dell’atto notarile, sia nella fase primaria di scelta della casa.
Può, infatti, capitare frequentemente di imbattersi in inattese sorprese che possano compromettere la corretta riuscita dell’operazione. La consistenza della casa è, sicuramente, il primo punto a cui prestare attenzione; che vi sia una mediazione da parte di un’agenzia immobiliare, o che la casa venga individuata autonomamente, è importante controllare gli aspetti relativi a pertinenze di proprio interesse.
Un altro aspetto fondamentale da esaminare è la regolarità urbanistica della casa. Qualora venissero riscontrati elementi abusivi, bisognerebbe ricorrere a soluzioni burocratiche che renderebbero la compravendita più renderebbero l’acquisto maggiormente laborioso.
Ma storie come quella accaduta in Toscana, dove un utente ha scoperto di aver vissuto per un decennio in una casa di proprietà di un’altra persona, sembrano davvero risultare imprevedibili.
La pazzesca scoperta
A Livorno, un uomo ha acquistato un appartamento del Comune e ha scoperto, a distanza di anni, che il reale proprietario dell’abitazione fosse il suo vicino di casa. L’immobile in questione era stato acquistato una decina di anni fa dal signor Walter Canziani. Come di consueto, vennero preparati gli atti per la compravendita, poi firmati dal notaio incaricato, per certificare il passaggio di proprietà dell’appartamento, precedentemente gestito da Casalp (Casa Livorno e provincia), sito al civico 7 di via Lunardi.
A raccontare l’incredibile vicissitudine è proprio il figlio di Walter, Rossano Canziani interessato in prima persona dall’accaduto. Il signor Canziani ha spiegato che nel corso di lavori previsti dai bonus presso la sua abitazione, sorsero delle divergenze con il geometra relative al terrazzo. Questo perché il tecnico aveva considerato la presenza di un balcone di 7 m², quando l’area realmente disponibile ne misurava circa 3. Così venne fuori che al momento della compravendita dell’immobile, qualcuno aveva fatto confusione con gli atti.
Un problema che non accenna ad essere risolto
Così si è venuto a scoprire che alla famiglia Canziani era stato venduto l’appartamento accanto, al posto di quello in cui vivono correntemente. A causare tale disguido, un errore nella scrittura del numero relativo al subalterno. Questo equivoco ha continuato a creare problemi, anche per quanto riguarda la fase di successione, poiché al momento della scomparsa di Walter Canziani, non è stato possibile effettuare il passaggio di proprietà dell’appartamento effettivo.
Il signor Rossano si è, così, rivolto all’avvocato Quaglierini per cercare di risolvere la faccenda, facendo più volte presente il problema al Comune di Livorno a e alla Casalp, senza però, ottenere nessuna risoluzione. Canziani si è detto stizzito della situazione, in quanto ha speso tempo, energie e denaro per sistemare un appartamento che credeva suo. Ha anche affermato che non intende lasciare l’immobile, anche in virtù del fatto che l’appartamento che gli spetterebbe (almeno sulla carta) è sprovvisto sia di impianto idraulico sia di riscaldamento. Il presidente di Casalp è intervenuto in merito, affermando che nei giorni scorsi è stata firmata una procura che consentirà di inserire negli atti il subalterno con il numero giusto.