Italia

Un borgo uscito direttamente da un film postapocalittico: e si trova in Italia

L’Italia è ricca di centri decisamente peculiari. Ma uno più di tutti, situato nel profondo sud, ha catturato l’attenzione di turisti provenienti da tutto il Mondo

Il territorio italiano è caratterizzato dalla presenza di numerosi borghi antichi che, purtroppo, nel corso degli ultimi anni sono stati oggetto di un sempre più diffuso spopolamento, causando il definitivo abbandono di questi luoghi, che rimanendo totalmente incontaminati per molteplici anni finiscono per tramutarsi in veri e propri paesi fantasma.

Tra i motivi alla base di questo processo, che appare invertibile, vi sono l’urbanizzazione e lo sviluppo economico, che specie a partire dalla seconda metà del XX secolo hanno costretto un numero di cittadini sempre crescente a decidere di spostarsi nei centri urbani più grandi, in modo da avere maggiori possibilità in ambito professionale.

Ma anche epidemie, calamità o, tornando ancor più indietro nel tempo, pestilenze, possono aver causato lo spopolamento nel corso dei decenni, portando veri e propri gioielli ad apparire unicamente come un ammasso di vecchi ruderi in disuso.

Eppure tantissime persone, tra appassionati di storia, geografia, paesaggistica o architettura, fino ad arrivare a chi svolge professioni legate all’arte, nell’ambito fotografico, televisivo o cinematografico, sono costantemente alla ricerca di questi piccoli tesori nascosti, al fine di sfruttarne a pieno ed elevarne il valore storico.

Il borgo mozzafiato in Basilicata

Il paese di Craco, in provincia di Matera, Basilicata, è uno dei luoghi più suggestivi dell’intero stivale italico. Riprende stilisticamente i tratti tipici dei piccoli centri localizzati in quella specifica area della Lucania, il capoluogo di provincia Matera su tutti. Il borgo è, infatti, situato su una roccia bianca che ne eleva la presenza rispetto al paesaggio circostante. Da lontano è ancora possibile ammirare torri, chiese, campanili, abitazioni e stradine di sassi; ma mano a mano che ci si avvicina sarà possibile rendersi conto di come, in realtà, il luogo sia totalmente spopolato e di come lo stesso sia rimasto invariato da oltre cinquant’anni a questa parte.

Il centro presenta alle sue spalle un notevole passato storico. E’ stato riparo dei coloni greci che si erano stabiliti nella piana di Metaponto, prima di essere un insediamento bizantino e vivere, successivamente, la sua epoca di massimo splendore nel periodo normanno, divenendo un importante centro strategico militare. A partire dalla prima metà degli anni sessanta dello scorso secolo, tuttavia, il borgo situato alle pendici dell’Appennino Lucano, fu oggetto di un considerevole spopolamento, che proseguì rapido nelle stagioni a seguire fino al definitivo abbandono nel corso degli anni ottanta. Da questo momento in poi il borgo è stato introdotto nella speciale lista delle città fantasma italiane.

Il paesino di Craco (Comune di Craco foto) – www.sardegnaoggi.it

Perché visitarlo?

Se siete particolarmente interessati da questo genere di luoghi, Craco rappresenterà una risorsa importantissima per le vostre esplorazioni. Si tratta di un centro immerso nella natura desolata; passeggiando per le strade ciottolate del borgo potrete incorrere unicamente nella presenza di gatti, uccelli pronti a sfruttare le abitazioni e le insenature naturali come piste per i propri voli o lucertole, che si arrampicheranno sulle mura dei pochi edifici rimasti intatti. Un piccolo paradiso terrestre, caratterizzato da una calma e da una quiete come pochi altri luoghi della nostra penisola. Per via del suo ambiente suggestivo, Craco è stato anche utilizzato come set di film, su tutti il cult di Mel Gibson “La Passione di Cristo“.

Proprio per via della sua peculiarità, il paese lucano è divenuto meta di un numero crescente di turisti da tutto il mondo, spingendo l’amministrazione comunale ad introdurre una vera e propria carta museale, come fosse un biglietto, necessario per l’ingresso nella zona antica ed incontaminata del borgo. La Craco Card è stata istituita nel 2012 ed è lo strumento che permetterà di addentrarsi nel nucleo storico del paesello, ormai considerato un reale museo a cielo aperto, tant’è che sono numerosi gli appassionati e i lavoratori nel campo artistico – a partire dalla cinematografia, come detto precedentemente – che si sono recati in Basilicata per catturarne gli scorci più incantevoli e singolari all’interno delle proprie opere.

Flavio Forlini

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