Assegno Unico 2025, la novità sull’Isee: ecco cosa cambia

Le novità sull’ISEE sono al centro delle modifiche dell’Assegno Unico; cambieranno ulteriori aspetti, sui quali bisogna essere informati.

La previdenza in Italia si serve di diversi strumenti per sostenere le famiglie, mantenendo un proprio equilibrio in termini di legalità e giusta distribuzione delle risorse disponibili.

La storia sociale ed economica italiana ha vissuto diverse epoche, tanto di alti che di bassi. La pandemia in particolar modo ha sottolineato l’esigenza di mantenere degli standard quanto più egualitari possibili.

In particolare uno strumento di assistenza di cui si serve l’INPS è l’Assegno Unico, introdotto nel 2022 con il Decreto Legislativo n. 21 del 12 dicembre 2021, con l’obiettivo di unificare le precedenti misure di sostegno destinate alle famiglie con figli, garantendo prestazioni economiche a carattere previdenziale.

La misura è rivolta a tutte le famiglie con figli, sebbene l’importo erogato dipenda generalmente dal valore dell’Indicatore della Situazione Economica Equivalente (ISEE).

I cambiamenti implementati

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Semplificate le procedure di richiesta (depositphotos.com) – www.sardegnaoggi.it

A partire dal 1° gennaio 2025, l’Assegno Unico Universale subirà alcune modifiche atte a semplificare le procedure di richiesta e di erogazione.  Tra le principali novità che entreranno in vigore nel 2025, si evidenziano alcune semplificazioni procedurali. Per i nuclei familiari la cui ISEE non superi i 25. 000 euro e in cui entrambi i genitori siano lavoratori, le modalità di richiesta verranno ottimizzate.

Le famiglie già beneficiarie non dovranno presentare nuove domande, ma piuttosto limitarsi ad aggiornare l’ISEE entro il mese di febbraio di ciascun anno. Coloro che procederanno al rinnovo entro il 30 giugno beneficeranno degli arretrati, mentre le domande presentate dopo tale data riceveranno esclusivamente l’importo minimo fino al completamento dell’aggiornamento.

Come si gestiscono i pagamenti

Un aspetto significativo riguarda il calcolo dell’ISEE. A partire dal 2025, l’Assegno Unico non sarà più considerato nel calcolo del reddito familiare, risolvendo una problematicità che in passato ha penalizzato alcune famiglie. Infatti, l’aumento dell’ISEE aveva comportato la perdita di agevolazioni su altri bonus, come quelli relativi alle bollette di luce e gas. Questo intervento si propone di garantire un accesso più equo ai diversi benefici economici.

Per facilitare la gestione dei pagamenti, sarà introdotto il Sistema Unico di Gestione dell’IBAN (SUGI). L’importo dell’Assegno Unico continuerà a variare in base all’ISEE e ad altri fattori, oscillando, come prestabilito dall’INPS, da un minimo di 57 euro a figlio fino a un massimo di 199,40 euro. Il sostegno sarà garantito fino al compimento della maggiore età e, per i giovani che stanno proseguendo gli studi o sono in fase di formazione, si estenderà fino ai 21 anni. Inoltre, per i figli disabili, l’erogazione sarà effettuata senza limiti di età.