Politica

Belgio: l’indipendentista Bart De Wever potrebbe diventare il nuovo primo ministro

Bart De Wever ha chiesto a lungo l’indipendenza: ora si è molto moderato e potrebbe diventare primo ministro del Belgio

Mercoledì il re del Belgio Philippe ha incaricato Bart De Wever, leader della Nuova Alleanza Fiamminga (N-VA), di formare una nuova coalizione di governo. Questo dopo la sconfitta della coalizione centrista del primo ministro uscente Alexander De Croo nelle elezioni parlamentari di domenica, tenutesi insieme alle europee.

Bart De Wever potrebbe diventare il nuovo ministro del Belgio

N-VA non è un partito tradizionale, ma deriva dai movimenti nazionalisti fiamminghi che chiedevano l’indipendenza delle Fiandre dal Belgio, di fatto proponendo la dissoluzione del paese.

N-VA è un partito nazionalista di destra, al potere nel governo regionale delle Fiandre dal 2007. Le Fiandre sono la regione settentrionale del Belgio dove si parla fiammingo, molto simile all’olandese.

Bart De Wever insieme al re belga Philippe (Epa/Olivier Matthys via Ansa) – Sardegnaoggi.it

 

Le altre due regioni autonome del Belgio sono la Vallonia francofona, a sud, e la regione di Bruxelles, francofona ma circondata da aree fiamminghe. Ognuna di queste regioni ha un proprio parlamento.

De Wever ha ricevuto l’incarico dal re Philippe perché N-VA è stato il partito più votato nelle elezioni legislative nazionali, ottenendo il 16,71% dei voti. La politica belga è estremamente frammentata, come la sua società e le sue istituzioni.

Anche se il Belgio ha un parlamento nazionale, i cittadini votano solo a livello regionale. Chi vive nelle Fiandre vota solo per candidati delle Fiandre, e lo stesso vale per le altre regioni. Ogni regione ha un numero fisso di seggi assegnati proporzionalmente: le Fiandre, la regione più popolosa, hanno 87 seggi, la Vallonia ne ha 47 e Bruxelles 16.

Di conseguenza, ci sono partiti attivi solo nelle Fiandre e altri solo in Vallonia, sia nei parlamenti regionali che nel parlamento nazionale (anche se nel parlamento regionale di Bruxelles sono rappresentati tutti).

Un’eccezione è il Partito del Lavoro, bilingue e con una doppia sigla, PTB o PVDA, a seconda della lingua. I partiti tradizionali, invece, hanno due sezioni autonome e indipendenti: esistono quindi due partiti socialisti, uno fiammingo e uno vallone, due partiti ecologisti, due liberali, ecc.

Questa struttura complessa richiede coalizioni tra partiti fiamminghi e valloni per formare una maggioranza, evitando che una regione sia favorita nelle decisioni di governo.

Anche nel 2019 N-VA aveva ottenuto la delegazione parlamentare più numerosa, ma era rimasto all’opposizione. Il partito è stato al governo solo tra il 2014 e il 2018, nella coalizione guidata dall’allora primo ministro Charles Michel (che negli ultimi cinque anni è stato presidente del Consiglio Europeo), ma ne era uscito perché deluso dalle politiche sull’immigrazione, giudicate troppo morbide.

L’N-VA inoltre non aveva mai espresso il primo ministro, anche perché essendo un partito nazionalista fiammingo non ha un corrispondente vallone, e il suo ruolo nella politica nazionale è sempre stato piuttosto marginale, almeno finora.

Alle elezioni di domenica i partiti di centrosinistra e sinistra sono andati piuttosto male, e fra tutti l’N-VA è quello che è riuscito a ottenere più seggi. Anche per questo il re ha dato l’incarico di formare un governo a De Wever, che ora proverà a costruire una maggioranza di centrodestra. È un’occasione storica: per lui e per il partito che guida da vent’anni.

Anche Interesse Fiammingo non può essere ignorato

I partner probabili sono abbastanza noti. In Vallonia, il Movimento Riformista (MR), il partito liberale di Michel, ha superato il Partito Socialista (PS) per la prima volta dal 2007, ottenendo 20 seggi.

MR e N-VA hanno una certa vicinanza su temi economici. Altri possibili interlocutori di De Wever sono i Cristiano-Democratici Fiamminghi (CD&V) e i valloni di Les Engagés (LE).

Sommando i loro seggi ai 24 di Nuova Alleanza Fiamminga, si arriva a 69 seggi: ne mancano 7 per la maggioranza (la Camera dei rappresentanti, la camera bassa federale belga, ha 150 seggi). L’N-VA cercherà probabilmente alleati nel centrosinistra.

Il leader di Interesse Fiammingo, Tom Van Grieken, all’uscita dalle consultazioni con il re Philippe – Dirk Waem/Belga via Ansa – Sardegnaoggi.it

 

De Wever non sembra cercare accordi con l’estrema destra di Interesse Fiammingo (VB), che chiede l’indipendenza delle Fiandre ed è contrario all’accoglienza di migranti. Interesse Fiammingo ha ottenuto il 13,77% dei voti, ma non ha superato N-VA come previsto dai sondaggi.

In origine N-VA teorizzava la secessione delle Fiandre, ma negli ultimi anni si è spostato su posizioni più moderate, e proprio per questo potrebbe venire considerato un alleato affidabile dagli altri partiti, di fatto per la prima volta nella sua storia. C

Come ha raccontato Politico De Wever sta lavorando da anni per provare a dare un’immagine diversa di sé, più istituzionale, concentrandosi per esempio sul garantire maggiore autonomia fiscale alle Fiandre, piuttosto che auspicarne l’indipendenza. Dovrà comunque trovare un modo per accreditarsi coi partiti valloni e più in generale con il loro elettorato, che in passato ha spesso trattato con disprezzo.

In passato De Wever ha più volte auspicato la dissoluzione del Belgio, e di conseguenza la creazione di uno stato indipendente fiammingo. In un’intervista data allo Spiegel nel 2010 definì il Belgio “uno stato fallito”, che prima o poi “si scioglierà da solo»”.

Al posto dell’indipendenza, storica battaglia di N-VA, De Wever ha puntato sul “confederalismo”, un concetto meno estremo che mira a garantire maggiore autonomia alle regioni belghe senza dissolvere lo stato.

Nel Parlamento Europeo, N-VA fa parte del gruppo dei Conservatori e Riformisti (ECR), insieme a Fratelli d’Italia, pur essendo uno dei partiti più moderati del gruppo. Interesse Fiammingo, invece, appartiene al gruppo Identità e Democrazia (ID), euroscettico e filorusso. Mercoledì, Van Grieken ha partecipato a una riunione del gruppo a Bruxelles con Matteo Salvini e Marine Le Pen.

Dichiarando di non voler collaborare con Interesse Fiammingo, De Wever ha confermato il “cordone sanitario”, un impegno trentennale per escludere l’estrema destra dal governo. Tuttavia, anche Van Grieken è stato ricevuto dal re per le consultazioni, poiché il risultato elettorale di Interesse Fiammingo non poteva essere ignorato. È la seconda volta che succede: cinque anni fa, il suo invito aveva suscitato polemiche.

Le trattative per formare un governo in Belgio sono spesso lunghe: l’ultima volta hanno richiesto 16 mesi e 14 sessioni di consultazione con altrettanti informateur. Il record è stato nel 2010-2011, quando ci vollero 541 giorni, praticamente un anno e mezzo, per formare un governo.

Giulia De Sanctis

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