Ultima di una stirpe di primi ministri (il padre) e fondatori dell’Estonia (il bisnonno), la premier si distingue per le sue posizioni antiputiniane, ma in patria i consensi calano, anche per qualche scandalo che l’ha investita negli ultimi tempi
Tra negoziati e polemiche sui top jobs in Europa, alla fine l’estone Kaja Kallas, attuale Primo Ministro del suo Paese, sarà la prima estone a ricoprire una posizione apicale nell’UE, diventando Alto Rappresentante per la Politica Estera e di Sicurezza. Questa nomina segnerebbe anche un importante passo per l’Europa postcomunista.
Chi è Kaja Kallas
Kaja Kallas, nata a Tallinn 47 anni fa è un’avvocata specializzata in diritto della concorrenza estone ed europeo, ha iniziato la sua carriera lavorativa in due importanti studi legali del Paese. La sua ascesa politica è iniziata nel 2011, quando è stata eletta al Parlamento estone, dove ha presieduto la commissione per gli affari economici fino al 2014. Successivamente, è stata eletta al Parlamento europeo, dove ha partecipato attivamente alla commissione per l’industria, la ricerca e l’energia (ITRE). Durante il suo mandato, ha dimostrato una particolare passione per l’innovazione, co-relatando la relazione “Verso un atto per il mercato unico digitale”.
Nel Parlamento Europeo, Kallas ha rappresentato l’Alleanza dei Liberali e dei Democratici per l’Europa, un gruppo che, insieme ai centristi del Partito Democratico Europeo e altre forze, forma il gruppo Renew Europe. Nonostante il suo eurogruppo abbia registrato un risultato elettorale non brillante, scivolando al quarto posto, è stata comunque nominata. Suo padre, Siim Kallas, è stato Primo Ministro dell’Estonia e Commissario Europeo ai Trasporti per un decennio, mentre il suo bisnonno è stato uno dei fondatori dell’Estonia indipendente. La storia familiare di Kaja è segnata anche dalle deportazioni sovietiche: sua madre fu deportata in Siberia con la nonna durante l’occupazione sovietica, un evento che ha lasciato un segno profondo nella famiglia.
Gli ultimi anni tra scandali e la sfida alla Russia
Negli ultimi anni, Kallas ha affrontato varie sfide sia a livello nazionale che internazionale. La scorsa estate, uno scandalo ha colpito la sua reputazione in patria: la società di logistica di cui il marito è azionista ha continuato a trasportare merci in Russia anche dopo l’invasione dell’Ucraina. Nonostante Kallas abbia dichiarato di non esserne a conoscenza, l’incidente ha portato a un calo della sua popolarità in Estonia, dove il consenso è sceso al 16% a gennaio. Inoltre, a marzo, sono emerse accuse secondo cui il suo governo avrebbe gonfiato artificialmente i rimborsi per le armi inviate all’Ucraina, una questione che il governo estone ha prontamente smentito.
Malgrado queste difficoltà, Kallas è riconosciuta come una figura di spicco sulla scena internazionale, soprattutto per le sue posizioni ferme contro la Russia. È un’antiputiniana dichiarata e ha sostenuto con forza le sanzioni contro Mosca e gli aiuti all’Ucraina. Questa sua posizione le ha valso l’inserimento nella lista dei ricercati dalla Russia, un “onore” riservato al primo leader straniero dall’invasione dell’Ucraina. Kallas è stata soprannominata “Cassandra del Nord” per le sue previsioni sull’aggressione russa, confermate dagli eventi successivi.
Kallas è una fervente sostenitrice del rafforzamento della difesa comune europea. Ha infatti dichiarato che, se l’aggressione russa dovesse essere tollerata in Ucraina, potrebbe servire da invito per ulteriori atti di aggressione altrove. Questa visione è particolarmente rilevante per un Paese come l’Estonia, che, con i suoi 1,4 milioni di abitanti, è il quarto più piccolo dell’UE, ma ha dimostrato un impegno straordinario nell’aiutare l’Ucraina, essendo il primo Paese in Europa per aiuti concessi rispetto al PIL.