Il ministro ha inoltre spiegato che nel decreto ci sono le “misure di chiarimento per il versamento delle imposte a favore degli enti locali e le nuove modalità o meglio il trasferimento in legge dell’applicazione della spending review delle Regioni”.
Il menù del decreto Omnibus varato dal governo nel Consiglio dei ministri prima della pausa estiva abbraccia un ampio ventaglio di interventi ma non introduce nessuna tassa sugli extraprofitti delle banche. Queste alcune delle principali misure in arrivo. Ma andiamo con ordine.
Parliamo di flat tax per i super ricchi a 200mila euro: il provvedimento infatti innalza da 100mila a 200mila euro annui l’imposta sostitutiva sui redditi prodotti all’estero realizzati da persone fisiche che trasferiscono la propria residenza fiscale in Italia, successivamente alla data di entrata in vigore del decreto. Ad oggi si contano 1.186 soggetti che hanno goduto di questo regime agevolato.
Raddoppiano a oltre 3,2 miliardi il fondo per il riconoscimento del credito d’imposta per gli investimenti realizzati nella Zes unica del Mezzogiorno dal primo gennaio 2024 fino al 15 novembre 2024.
Per le famiglie sfollate a causa del crollo del ballatoio delle Vele di Scampia arriva un contributo fino a 1.100 euro mensili fino al 31 dicembre.
A erogarli sarà il Comune di Napoli: si parte da un minimo di 400 ad un massimo di 900 euro, in base alla dimensione del numero familiare, con 200 euro aggiuntivi se ci sono over 65 o disabili con invalidità superiore al 67%.
Con il dl omnibus arrivano chiarimenti sulle imposte riscosse dagli enti locali e sull’applicazione in legge della spending review delle Regioni.
Il testo prevede specifiche misure in materia di differimento di termini fiscali, a sostegno degli enti territoriali, per l’Ilva, in tema di Piano nazionale complementare, di rinegoziazione dei mutui da parte degli enti territoriali, di società a controllo pubblico e di attuazione delle misure del Pnrr.
Il dl stanzia 13 milioni di euro per il 2024 per sostenere le imprese turistiche dei Comuni dei comprensori e delle aree sciistiche della dorsale appenninica che nella scorsa stagione sciistica (novembre-marzo) hanno subito una riduzione dei ricavi non inferiore al 30% rispetto a quelli registrati nello stesso periodo dell’anno precedente.
I destinatari del provvedimento sono: gli operatori di impianti di risalita e innevamento artificiale, quelli che preparano le piste da sci, i noleggiatori di attrezzature per sport invernali, i maestri di sci iscritti agli albi professionali e le scuole di sci dove lavorano, le agenzie di viaggio, i tour operator, i gestori di stabilimenti termali, le imprese turistico-ricettive e quelle di ristorazione.
Entro 45 giorni dall’entrata in vigore del decreto, il Ministero del Turismo identificherà i Comuni interessati dalla misura, definendo i criteri per quantificare il sostegno, le procedure di erogazione, le modalità di ripartizione e assegnazione, oltre alle procedure di verifica, controllo e revoca.
Sono previste anche misure per gli investimenti nei paesi esteri: “Si rendono esenti da garanzia, a domanda del richiedente, le domande di finanziamento agevolato relative delle imprese che stabilmente sono presenti, esportano o si approvvigionano nel continente africano presentate fino al 31 dicembre 2025”.
Per le università vengono messi a disposizione delle attività di ricerca 50 milioni di euro del fondo per il finanziamento ordinario delle Università statali. E’ inoltre previsto lo stanziamento iscritto nello stato di previsione della spesa del ministero dell’Università, destinato ai collegi di merito accreditati è incrementato, per l’anno 2024, di 1 milione di euro.
Il ministro Giorgetti ha inoltre reso noto che in Cdm c’è stata “l’indicazione della nuova Ragioniera dello Stato, Daria Perrotta, prima donna che assurge a questa carica“: “Se la ragioniera non arriva dalla Corte dei Conti o dalla Banca d’Italia è un peccato mortale? Ho compiuto un peccato mortale. Siccome è brava, lo dicono tutti, io ho pensato di indicarla”, ha affermato il ministro rispondendo in conferenza stampa a una domanda sull’indicazione di Perrotta.
Il titolare del Mef ha ricordato che Perrotta “ha lavorato anche per governi non di centrodestra, anzi diciamo rosso verdi. Se volevano fare polemica quelli dell’opposizione dovevano cercare un altro terreno”.
Sul possibile tesoretto da 20 miliardi in arrivo dal miglioramento del gettito fiscale “aspettiamo quando finiranno tutte le autoliquidazioni e poi tiriamo le somme: come alle Olimpiadi, non è che uno che arriva a 100 metri dal traguardo e dice ‘ho vinto'”, l’esempio di Giorgetti. “Aspettiamo la fine perché quello è il momento della verità, invito a valutare l’andamento delle entrate rispetto alle previsioni”, ha osservato, sottolineando come ad oggi le previsioni del Mef, “contestate da tutte le parti, puntualmente tendono a verificarsi e questo vuol dire che le previsioni le facciamo in modo serio e responsabile”.
Infine c’è il capitolo Rai: sulla presidenza “non dipende solo da me” ma sulla scelta ci sono anche altri tipi di valutazione della Commissione di vigilanza, ha risposto Giorgetti a una domanda in conferenza stampa sui vertici di Viale Mazzini, confermando la sua fiducia all’amministratore delegato Rossi.
“In base alla normativa – che non abbiamo fatto noi – il Mef ha margine di autonomia sull’amministratore delegato, e Rossi è adeguato a fare questo mestiere”, ha aggiunto.
E sulle ipotesi di privatizzazione della Rai ha osservato: “Prima bisogna capire cosa si intende per servizio pubblico, quando lo abbiamo capito poi possiamo valutare eventuali ipotesi di parziale privatizzazione”.
“Se la Rai fa anche cose non essenzialmente di servizio pubblico uno può valutare ipotesi di parziale privatizzazione” ma, ha chiarito, “bisogna chiedersi prima cosa fa la Rai”, vedere “il suo confine di azione”.
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