Il portavoce della forza politica e il suo attuale leader hanno espresso posizioni molto diverse in merito all’assemblea costituente del M5S che si svolgerà a ottobre
Volano stracci, di nuovo, tra Beppe Grillo, cofondatore e megafono del Movimento 5 Stelle (M5S), e Giuseppe Conte, attuale leader del partito. Il pomo della discordia è l’assemblea costituente che si svolgerà a partire dal 4 ottobre, durante la quale potrebbero verificarsi dei cambiamenti importanti. Conscio del risultato elettorale deludente ottenuto alle elezioni europee, Conte ha deciso di aprire al confronto con la base per valutare in quale direzione portare il M5S, soprattutto per quanto riguarda gli obiettivi strategici ai quali dedicarsi. Prima dell’evento, Grillo ha deciso di far sentire la propria voce, tramite un post pubblicato sul suo blog, e mettere alcuni paletti.
Per Grillo ci sono “tre pilastri” intoccabili
In particolare Grillo ha individuato “tre pilastri” che, secondo lui, non dovrebbero mai essere modificati: il simbolo del Movimento 5 Stelle, il nome della forza politica e la regola del secondo mandato. Li ritiene degli aspetti identitari e crede che “cambiarli significherebbe tradire la fiducia chi ha creduto in noi, di chi ha lottato con noi, di chi ha visto nel Movimento l’unica speranza di cambiamento reale”. Grillo si è poi autodefinito “garante e custode dei valori fondamentali dell’azione politica” del M5S e ha chiesto ad “attivisti, portavoce e sostenitori” di “riflettere profondamente, di ascoltare” la propria coscienza. “In questo momento cruciale non possiamo permetterci di smarrire la nostra rotta. Custodiamo e proteggiamo ciò che abbiamo costruito insieme. Il Movimento è e deve rimanere una forza di cambiamento autentico e per farlo dobbiamo rimanere fedeli ai nostri principi fondativi”, ha aggiunto il cofondatore.
M5S, la replica di Conte alle parole di Grillo
Conte ha risposto indirettamente a Grillo, senza mai nominarlo in modo esplicito, in un video pubblicato sui social nel quale ha rilanciato i temi dell’assemblea costituente. Il leader del Movimento 5 Stelle ha promesso che dal 4 ottobre sarà possibile mettere tutto in discussione. “Potremo rifondarci integralmente: anche il simbolo, la denominazione, le regole organizzative, quelle consolidate, potranno essere discusse. Perché non possiamo ammettere che quando a pronunciarsi sia la comunità degli iscritti si debba decidere da parte di alcuni, arbitrariamente e preventivamente, di cosa si può discutere, su cosa si può deliberare”.
Conte è sceso anche nel dettaglio sulle modalità dell’assemblea. “Una volta raccolte le vostre proposte, sarete invitati a definire un ordine di priorità per individuare quelle ritenute più strategiche, più importanti”, ha spiegato. Ci sarà poi una seconda fase, durante la quale avrà luogo il vero e proprio confronto deliberativo. Trecento iscritti del M5S, scelti in modo casuale, dovranno confrontarsi nell’arco di più giornate “per trovare delle soluzioni con la logica del problem solving”. Conte ha promesso che ci saranno anche dei tavoli riservati ai simpatizzanti non iscritti, i quali potranno a loro volta esprimere dei pareri. Persino i minorenni dai 14 ai 17 anni avranno modo di far sentire la propria voce. “Dopo questo confronto deliberativo, avremo un documento che sintetizzerà le varie proposte risolutive e questo documento sarà portato quindi nell’assemblea finale di fine ottobre, la vera e propria assemblea costituente. Verranno illustrate le singole soluzioni, verranno votate dagli iscritti”, ha chiarito Conte.
Solo il tempo potrà dire se a prevalere sarà l’attaccamento alle tradizioni richiesto da Grillo o l’appello al rinnovamento lanciato da Conte.
Potrebbe interessarti anche questa notizia: Vannacci querela Bersani, tutti gli attacchi della sinistra al leghista