Ha quasi 41 anni, è originaria di Pompei e Instagram conta quasi 30 mila follower. Chi è la donna al centro di un intrigo politico
Con il passare dei giorni il nome di Maria Rosaria Boccia sta catturando sempre più l’attenzione mediatica, generando un vero e proprio giallo che ha coinvolto il Ministero della Cultura e numerose figure istituzionali. Al centro della vicenda, un’influencer che si autodefinisce “presidente dell’associazione Fashion Week Milano Moda”, e la sua presunta nomina a “Consigliere per i Grandi Eventi” da parte del ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano.
Tutto inizia con un post su Instagram, il canale principale di comunicazione di Boccia, 41enne originaria di Pompei, che conta quasi 30.000 follower. Nel post, la donna dichiara di essere stata nominata dal ministro Sangiuliano come consigliera per i grandi eventi, accompagnando l’annuncio con una foto che la ritrae al fianco del ministro in una delle sale del Ministero della Cultura a Via del Collegio Romano. Un riconoscimento di prestigio, che tuttavia viene rapidamente smentito dal Ministero stesso.
Secondo quanto riportato, il Ministero della Cultura ha negato categoricamente l’esistenza di tale nomina, sollevando immediatamente sospetti e perplessità. Le opposizioni politiche, colte di sorpresa dalla notizia, non hanno tardato a reagire. Il Partito Democratico ha subito presentato un’interrogazione parlamentare per fare chiarezza sulla vicenda. Irene Manzi, capogruppo nella Commissione Cultura della Camera, e Marco Sarracino, responsabile nazionale Sud, hanno chiesto al ministro Sangiuliano di confermare o smentire la notizia della nomina. La loro richiesta di trasparenza si fonda sulla necessità di capire se si tratti di un’informazione vera o se, al contrario, ci si trovi di fronte a una gestione opaca degli incarichi ministeriali, che potrebbe danneggiare l’immagine del Paese.
Anche Italia Viva ha espresso i propri dubbi sulla questione. I senatori Daniela Sbrollini e Ivan Scalfarotto hanno sottolineato come il curriculum di Maria Rosaria Boccia appaia decisamente inadeguato rispetto ai temi di competenza del Ministero della Cultura e all’organizzazione di grandi eventi in generale. Inoltre, hanno evidenziato come la presenza della Boccia accanto al ministro Sangiuliano sembri una costante, sia in eventi ufficiali che in altre occasioni, sollevando interrogativi sul reale ruolo che l’influencer ricopre all’interno del dicastero.
La vicenda ha assunto toni sempre più grotteschi quando Boccia ha deciso di difendersi pubblicamente tramite le sue storie Instagram. Qui, l’influencer ha attaccato il sito Dagospia, colpevole secondo lei di aver “sbattuto la mia faccia e quella del ministro su tutte le testate italiane”, chiedendo inoltre di rivelare il nome della fonte che ha divulgato l’informazione. Non solo, ma Boccia ha anche pubblicato degli screenshot di conversazioni su gruppi WhatsApp legati al Ministero della Cultura, sostenendo di essere stata rimossa dai gruppi solo il 16 agosto, in modo improvviso e senza spiegazioni.
Andrea Petrella, capo ufficio stampa del ministero, ha nuovamente smentito ogni legame formale tra il Ministero e Maria Rosaria Boccia, affermando che “non c’è nessuna nomina” e che Boccia è semplicemente “una che si vuole far accreditare”. In risposta, l’influencer ha pubblicato ulteriori prove della sua presunta vicinanza al Ministero, inclusi screenshot di chat in cui Petrella stesso si rivolge a lei con il titolo di “dottoressa”. Questi elementi, secondo Boccia, dimostrerebbero il contrario di quanto affermato dal portavoce del ministro.
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