La 41enne di Pompei al centro dello scandalo che ha coinvolto il ministro della cultura Gennaro Sangiuliano accusa la premier: “Trattata con arroganza”
Continua il terremoto scosso dalle accuse di Maria Rosaria Boccia, imprenditrice vicina al ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, che ha rilasciato un’intervista esclusiva a La Stampa con una serie di gravi accuse rivolte non solo al ministro, ma anche a figure di spicco del governo, inclusa la premier Giorgia Meloni. Le dichiarazioni della 41enne di Pompei hanno infatti colpito anche il presidente del consiglio, accusata di sessismo.
Accuse di sessismo verso Giorgia Meloni
In un passaggio chiave dell’intervista, Boccia ha accusato Meloni di aver assunto un atteggiamento sessista nei suoi confronti. La premier, secondo Boccia, l’avrebbe riferita come “l’altra persona” all’interno della relazione del ministro Sangiuliano, una modalità che la donna ha percepito come offensiva e svalutante. Boccia ha inoltre rimarcato come, in situazioni simili, Meloni abbia difeso la propria dignità personale, facendo riferimento alla recente fine della relazione della premier con il compagno Andrea Giambruno. “Mi chiedo perché io venga trattata con arroganza”, ha detto Boccia, lamentando il trattamento diverso riservatole rispetto a quello accordato alla premier.
Le registrazioni
Un altro punto centrale delle accuse riguarda il tema del ricatto. Boccia ha dichiarato di aver conservato registrazioni e documenti relativi ai suoi rapporti con Sangiuliano, che potrebbero comprovare la veridicità delle sue affermazioni e il ruolo che ha giocato all’interno del ministero. Secondo quanto riportato, il ministro avrebbe espresso la convinzione che, in caso di controversie future, la sua parola sarebbe stata più credibile di quella della Boccia, affermando: “Io sono il ministro, io sono un uomo, io rappresento l’istituzione e in futuro nessuno crederà a quello che tu dirai.” Questo commento, avvenuto alla fine di luglio, ha spinto l’imprenditrice a registrare le loro interazioni, consapevole che la sua parola da sola non sarebbe stata sufficiente per far emergere la verità.
Chi sono i “veri ricattatori”?
La questione del ricatto non si limita a Sangiuliano, ma, secondo Boccia, coinvolge figure esterne al loro rapporto personale. Nell’intervista, l’imprenditrice parla di altre persone che avrebbero esercitato pressioni sul ministro, descrivendoli come “direttori di settimanali” e altre figure vicine al potere. Tuttavia, ha lasciato al ministro l’onere di fare nomi e cognomi, aggiungendo che Sangiuliano sarebbe stato sottoposto a pressioni per concedere “agevolazioni” non meglio specificate.
Viaggi personali a spese del Ministero
Un ulteriore aspetto scottante riguarda i viaggi che Boccia e Sangiuliano avrebbero fatto insieme, alcuni dei quali apparentemente non legati alle attività istituzionali. Boccia ha affermato che, oltre alle missioni ufficiali, ci sarebbero stati spostamenti per eventi privati e personali, come concerti e trasferimenti per ragioni non connesse al lavoro del ministro. Ha specificato, ad esempio, che viaggi a eventi come concerti dei Coldplay e de Il Volo sarebbero stati organizzati con fondi ministeriali, un’accusa che ha sollevato non pochi dubbi sulla corretta gestione delle risorse pubbliche.
L’Inchiesta parlamentare
Nel frattempo, la vicenda ha assunto una rilevanza politica più ampia. Barbara Floridia, presidente della Commissione di Vigilanza Rai, ha annunciato che verrà convocato un ufficio di presidenza per discutere il presunto “spazio abnorme” concesso a Sangiuliano nell’intervista al Tg1. Questa mossa rappresenta solo uno dei tanti risvolti politici della vicenda, che sembra destinata a far discutere ancora a lungo.