Premio Strega, Donatella Di Pietrantonio ha vinto con “L’età fragile”

Donatella Di Pietrantonio vince il Premio Strega 2024 con “L’età fragile”. Al secondo posto Dario Voltolini e al terzo Chiara Valerio. Non sono mancate le frecciatine di Geppi Cucciari

L’età fragile di Donatella Di Pietrantonio ha conquistato il Premio Strega, il più prestigioso riconoscimento letterario italiano. Il romanzo, pubblicato da Einaudi, racconta la storia di una donna che cerca di ricostruire il rapporto con la figlia ventenne durante il lockdown per il coronavirus e ha ricevuto 189 voti.

Il secondo classificato è stato Invernale di Dario Voltolini, edito da La nave di Teseo, che ha ottenuto 143 voti. Gli altri finalisti di quest’anno erano Chi dice e chi tace di Chiara Valerio, edito Sellerio, terzo posto con 138 voti, Aggiustare l’universo di Raffaella Romagnolo (edito Mondadori) con 83 voti, Romanzo senza umani di Paolo Di Paolo (edito Feltrinelli) con 66 voti e Autobiogrammatica di Tommaso Giartoso (edito minimum fax) con 25 voti.

Di Pietrantonio era già stata candidata al Premio Strega nel 2014 con Bella mia (Elliot) e nel 2021 con Borgo Sud (Einaudi), sequel de L’Arminuta. Anche il suo romanzo di esordio, Mia madre è un fiume (Elliot, 2011), era stato proposto per lo Strega, ma non fu selezionato tra i finalisti.

Donatella Di Pietrantonio ha vinto il Premio Strega con “L’età fragile”

Il Premio Strega, assegnato ogni anno a un libro pubblicato l’anno precedente, è il riconoscimento letterario più rilevante in Italia, sia per la sua storia (esiste dal 1947) sia per l’impatto sulle vendite dei libri. Le librerie mettono in evidenza i libri candidati e il vincitore con fascette gialle, aumentando la visibilità e le vendite.

Questa è la tredicesima volta che il Premio Strega viene assegnato a una donna. L’anno scorso vinse Come d’aria di Ada d’Adamo (Elliot). Negli ultimi vent’anni, Einaudi ha vinto il premio sei volte, più di qualsiasi altra casa editrice dal 2000.

Premio Strega, Donatella Di Pietrantonio ha vinto con "L'età fragile"
Premio Strega, Donatella Di Pietrantonio ha vinto con “L’età fragile” – ANSA/ETTORE FERRARI – Sardegnaoggi.it

 

Donatella Di Pietrantonio ha iniziato a pubblicare a 49 anni, ma ha rapidamente trovato successo. Vive a Penne, in provincia di Pescara e continua a lavorare come dentista pediatrica. È stata scoperta da Loretta Santini, direttrice editoriale di Elliot, che ha pubblicato il suo primo romanzo Mia madre è un fiume nel 2011.

Quest’ultimo racconta la storia di una madre con Alzheimer e di sua figlia, che cerca di prendersene cura e di elaborare il loro passato conflittuale. Il romanzo ha mostrato fin da subito la capacità di Di Pietrantonio di scrivere in modo elegante e poetico.

Il suo secondo romanzo, Bella mia, fu selezionato per lo Strega nel 2014. Racconta la storia di una donna che si prende cura del figlio adolescente della sorella gemella morta nel terremoto dell’Aquila.

Il grande successo però arrivò con L’Arminuta, pubblicato da Einaudi nel 2017, che vinse il Premio Campiello e fu molto discusso: il romanzo racconta la storia di una ragazzina che torna dalla madre biologica dopo essere stata adottata, esplorando temi di identità e appartenenza. Dal libro è stato tratto un film diretto da Giuseppe Bonito.

L’età fragile, pubblicato alla fine di novembre e che ha già venduto circa 70mila copie, esplora il rapporto madre-figlia e le sfide della maternità durante il lockdown.

Gianluigi Simonetti, professore di Letteratura italiana contemporanea, ha definito il libro “un’opera di conferme”, sottolineando la capacità di Di Pietrantonio di raccontare storie complesse e profonde, ma anche evidenziando la ripetitività dei temi.

Di Pietrantonio ha detto che potrebbe ritirarsi dalla professione di dentista l’anno prossimo, sottolineando la gioia che trova nel lavorare con i bambini. La sua carriera di scrittrice, iniziata tardi, mostra come sia possibile ottenere successo e riconoscimento anche in età avanzata.

Il suo successo al Premio Strega conferma inoltre il suo talento e la sua capacità di coinvolgere i lettori con storie intense e ben scritte. Con L’età fragile Di Pietrantonio ha consolidato la sua posizione come una delle scrittrici più lette e apprezzate.

Le frecciatine di Geppi Cucciari durante la serata di premiazione del Premio Strega 2024

Durante la cerimonia di consegna del Premio Strega 2024, vinto da Donatella Di Pietrantonio con L’età fragile (Einaudi, 2023), la conduttrice Geppi Cucciari non ha risparmiato frecciatine verso alcuni esponenti del governo.

In particolare, ha lanciato una battuta al ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, che lo scorso anno, dopo aver elogiato i libri in gara, aveva fatto una gaffe ammettendo di non averli letti.

Premio Strega, Donatella Di Pietrantonio ha vinto con "L'età fragile"
Premio Strega, Donatella Di Pietrantonio ha vinto con “L’età fragile” – Screenshot puntata su Rai 3 – Sardegnaoggi.it

 

Cucciari gli ha chiesto come mai non li avesse ancora letti e il ministro ha risposto goffamente: “Sì, li ho letti perché ho votato, ma voglio approfondire questi volumi”. Cucciari ha replicato: “Oltre la copertina… Dentro. Un bell’applauso al nostro ministro”.

Durante la cerimonia trasmessa in diretta su Rai3, sia il ministro Sangiuliano che la sottosegretaria Lucia Borgonzoni erano assenti. Tuttavia, Cucciari ha riscaldato il pubblico dicendo: “Applaudite, siamo in diretta, non si possono coprire i fischi! Applaudite fortissimo”, riferendosi ai fischi ricevuti da Sangiuliano durante il Taobuk Festival di Taormina, coperti poi nelle immagini trasmesse su Rai1.

Geppi Cucciari ha anche ironizzato sul controllo del governo Meloni sulla Rai. Presentando il co-conduttore Pino Strabioli, ha detto: “Hanno pensato che una conduttrice, sebbene bella, preparata, impertinente, colta, multisfaccettata, non fosse abbastanza. Ne serviva un altro: simpatico, competente, dotto, con una bella voce. Dai piani alti è arrivata la proposta, ci mettiamo Pino. Ho detto: va bene, se ti chiami Pino in Rai va sempre bene”.

Il riferimento era a Pino Insegno, considerato vicino a Giorgia Meloni, che dopo il fallimento de L’Eredità ha ottenuto la conduzione di Reazione a Catena su Rai 1. Insegno ha dichiarato di essere amico della premier e di averla appoggiata politicamente.

Durante la serata, Cucciari ha anche menzionato il caso dello scrittore Antonio Scurati e il suo monologo “censurato” dalla Rai il 25 aprile nel programma Che sarà. Questo episodio è stato denunciato in diretta da Serena Bortone, che ha ricevuto una sospensione di sei giorni per questo motivo.

Pino Strabioli ha ricordato di aver partecipato alla conduzione del Premio Strega vinto da Scurati, e Cucciari ha scherzato: “Hai detto Scurati? La tua serata finisce qua”.

Tra i presenti alla cerimonia di quest’anno c’era Federico Mollicone, presidente della Commissione Cultura. Cucciari ha scherzato con lui dicendo: “Una domanda a piacere, faccia lei. Di cosa vuole parlare? Dica quello che vuole. I confini dell’Umbria”. Alla fine del suo intervento ha aggiunto: “Lasciamoci così, è andato tutto bene. Levagli il microfono. Non si sa mai. Grazie Federico, lo dico ad alta voce. E non ho aggiunto quello che ho pensato”.

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