In una delle mete turistiche più amate al mondo si nasconde una città fantasma completamente sepolta da terra e detriti.
Il mondo è pieno di luoghi avvolti nel mistero. Il tempo è capace di seppellire anni e anni di storia dell’uomo, di eventi importanti, di opere d’arte. L’uomo oggi ha imparato a combattere l’inesorabile scorrere del tempo e ha dissotterrato meraviglie che altrimenti sarebbero rimaste completamente sconosciute, dimenticate sotto strati di terra. È successo con la nostra italianissima Pompei, sotterrata da una catastrofica eruzione del Vesuvio, nella quale ancora oggi vengono scoperti piccoli reperti giorno dopo giorno.
Un fenomeno simile è successo anche in un’altra città, che ha subito lo stesso fato della cittadina vesuviana; questo luogo è molto amato dai turisti ma proprio per la sua storia viene anche chiamata la Pompei dei Caraibi. Ebbene sì, ci troviamo nelle isole caraibiche, più precisamente nell’arcipelago delle Piccole Antille. Un piccolo paradiso terrestre, scoperto da Cristoforo Colombo nel 1493 e presto colonizzato dal Regno Unito. In particolare i coloni inglesi furono affascinati dall’isola di Montserrat, nel mar dei Caraibi, e lì crearono il primo insediamento.
Sorse così la cittadina di Plymouth, dove ben presto di trasferirono centinaia di coloni. Peccato che, annebbiati dallo scenario paradisiaco, abbiano prestato poca attenzione al vulcano di Soufrière Hills; il monte era rimasto addormentato per secoli, dando così ai cittadini un falso senso di sicurezza, crollato completamente nel 1995. Il 18 luglio di quel fatidico anno il vulcano si è risvegliato, similmente a quanto successe con il Vesuvio nel lontano 79 d.C, distruggendo la maggior parte dell’isola.
La furia naturale dell’eruzione ha colpito gran parte dell’isola, radendo quasi al suolo tutto ciò che vi si trovava sopra. La maggior parte della popolazione ha deciso di abbandonare il territorio mentre i pochi che hanno deciso di restare si sono stabiliti nella parte nord di Montserrat. Di Plymouth oggi resta ben poco: la lava incandescente ha quasi completamente sommerso la città, creando un paesaggio formato da crateri e ceneri che nascondo la storia di quella che una volta era la cittadina più ridente dei Caraibi.
Rimangono visibili i tetti di alcuni edifici, come quello della cattedrale, della residenza del governatore e del tribunale. È rimasto in piedi, anche se a stento, l’hotel più antico dell’isola, il Plymouth’s Coconut Hill Hotel, costruito nel 1908. Le eruzioni non si sono mai fermate, per questo motivo la zona rimane tutt’ora altamente pericolosa. Soltanto i residenti tornano ogni tanto nella vecchia città fantasma per visitare le rovine delle loro case e onorare il ricordo di chi ha perso la vita durante la catastrofe.
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