Al Bano Carrisi se l’è vista davvero brutta: una grave malattia poteva bloccargli la carriera per sempre: come sono andate le cose.
Se si parla dei cantanti italiani più iconici di sempre, di sicuro si deve tenere in considerazione Al Bano Carrisi, uno che con la sua potenza vocale, la precisione e la capacità di tenere anche le note più alte è riuscito a ottenere un successo smisurato, in Italia e non solo.
Anche oggi che non è più giovanissimo non ha alcuna intenzione di fermarsi e, pur avendo cancellato un paio di apparizioni che erano in programma quest’estate, è pronto a emozionare tutti Napoli nel concerto del 14 novembre, che si preannuncia un concentrato di successi e brani indimenticabili.
Eppure, c’è stato un periodo che Al Bano Carrisi se l’è vista talmente brutta da non sapere neanche se sarebbe riuscito a cantare ancora. Ha sofferto, infatti, di un edema alle corde vocali e, come ha spiegato negli studi di ‘Verissimo’ su Canale 5: “Mi funzionava solo una corda, l’altra era andata”.
Edema alle corde vocali, la malattia che poteva impedire ad Al Bano di cantare per sempre
Per fortuna, Al Bano ha deciso di rivolgersi a un bravo medico che ha fatto la differenza sul suo percorso: “Grazie a Dio ho trovato questo medico francese e con delle medicine adesso canto meglio di prima. Avevo dei problemi serissimi, cantavo sul playback, ma quando sono uscito da questo tipo di tunnel e ho capito che potevo continuare, per me è stato un miracolo“, ha spiegato.
Questo tipo di patologia è causato da uno sforzo prolungato ed eccessivo delle corde vocali, per cui la professione che si compie è già un fattore decisivo per capire il possibile esordio della malattia. Non solo cantanti, ma anche insegnanti, conduttori e commercianti possono sperimentarla. Altri fattori di rischio decisivi sono il fumo, il reflusso gastroesofageo, la ritenzione idrica e lo stress.
Si forma spesso un rigonfiamento, dovuto al versamento del siero che cambia completamente il timbro e il suo della voce, un incubo per qualsiasi cantante. La cura non è sempre semplice e dipende di caso in caso: in acuto si utilizza il cortisone, a cui vanno abbinate compresse di escina o arnica. Si possono svolgere esercizi, procedere con inalazioni di vapore, ma se il problema persiste, allora si può ricorrere alla chirurgia, applicata con pinze e forbici o con il laser, a cui segue la logopedia.