A differenza del tour in corso di Liam Gallagher per il 30° anniversario del debutto della band nel 1994 con Definitely Maybe, la scaletta per gli spettacoli della reunion del 2025 non dovrebbe essere incentrata su quell’album. Riguardo alla decisione dei fratelli Gallagher, notoriamente in forte conflitto tra loro, di riunirsi, il comunicato spiega: “Non c’è stato nessun grande momento rivelatore che ha innescato la reunion, solo la graduale consapevolezza che il momento giusto era arrivato”. E aggiunge: “Le armi sono state deposte. Le stelle si sono allineate. La grande attesa è finita. Venite a vederci dal vivo. (Il tour) Non sarà trasmesso in televisione”.
Cosa sono stati gli Oasis per la musica e per almeno due generazioni (la Generazione X e i Millennials) lo sa chi li ama, ma lo intuisce anche chi li ha sempre osservati da lontano. La storia della band, poi ex band, poi ancora band, e infine band divisa in due, tagliata a metà dai due fratelli, amici e poi nemici, è leggendaria.
Quell’album d’esordio, Definitely Maybe, è stato creato da cinque “loser” del sobborgo di Burnage, a Manchester, un luogo che Noel ha descritto come “una piccola città di m…a dove succede di tutto”. Erano irlandesi di seconda generazione, provenienti dalla classe operaia, che usavano i soldi dell’assistenza governativa per comprare sigarette, droghe e pinte di birra nel fine settimana, prima di tornare ai loro lavori frustranti, che sembravano non offrire alcuna via d’uscita.
Come scrive Alex Niven nel suo libro 33 ⅓ su Definitely Maybe, i ragazzi degli Oasis erano “l’emblema della demoralizzazione socio-economica causata dalle politiche conservatrici inglesi dell’ognuno per sé degli anni ’80 e dei primi anni ’90”. Come disse una volta Noel: “Da dove vengo io, le persone non diventano rock star. Era qualcosa che accadeva ad altri”.